La signorina Luisa chiuse gli occhi e
finse di dormire.
Giusi rassicurata lasciò la stanza e
si recò alla postazione di guardia per il servizio notturno.
Uscita la donna Luisa scese dal letto e
a bassa voce chiamò: “Baronessa, Baronessa...dove sei finita?
Con lo sguardo ispezionò la stanza,
poi s'inchinò sotto il letto e la trovò.
La sua Baronessa, l'unica parente che
le fosse rimasta: una tartaruga che le aveva regalato Artur, il suo
amore.
“ oohhh vieni qui!” esclamò
prendendola tra le mani. “ Amore non sei venuta con me nel giardino
e non hai potuto vedere Artur....piccola mia!”
La coccolava con tenere parole ,dandole
bacetti sulla corazza.
“ti ricordi quando ci conoscemmo?
Era estate ti trovammo in un campo di
grano. Il sole tramontava , mentre, Artur m'insegnava a far l'amore
tra i papaveri in fiore. Tu sei arrivata con il tuo passo lento come
il battito dei nostri cuori nella serenità dell'estasi raggiunta.
Artur sorridendo ti prese tra le mani
- perchè amore le chiedi di tacere? Mi
hai detto che quello che abbiamo fatto si chiama “atto d'amore “
che Dio ha donato agli innamorati e che da quell'atto nasceranno i
figli ….”
“ si tesoro è tutto vero
però....ehem...come spiegarti..?..ecco noi non siamo ancora
sposati...”
“ perchè per “fabbricare i figli
bisogna sposarsi? Tu mi hai detto che lo fanno gli innamorati come
noi!”
“ senti amore! Stai tranquilla. La
guerra è alla fine, tra un po' rientrerò in America preparerò le
carte e ritornerò in Italia e ci sposeremo...”
- “allora avremo il permesso di fare
l'amore?” ma questo significa che poco fa abbiamo fatto una cosa
senza il permesso? ...oddio ...speriamo che la tartaruga non lo dica
alla mamma...!”
- ma no sciocchina....piccolo ingenuo
passerotto!”
Luisa sentiva ancora la forza
dell'abbraccio con cui la coccolava il suo amore.
Da vent'anni, ogni sera, riviveva quei
momenti dove si era fermata la sua mente già fragile e vacillante,
ripetendo con le medesime parole, la stessa storia.
“Raccolsi il nastro rosso dei miei
capelli che si era slegato sotto le carezze d'amore e ti preparai un
guinzaglio per guidarti a casa.Cercavo di mettertelo al collo ma tu
ti ritraevi
“ma che fai amore?” mi chiese Artur
ridendo “ non è un cane !!”
“ma io la voglio portare a spasso con
me!” non riuscii mai a metterti il guinzaglio , così ti chiamai
“Baronessa”, perchè i nobili non hanno guinzaglio”.
Coricata la tartaruga accanto a sé
rivisse un sogno da vent'anni sognato : l'incontro con Artur.
Vi era la guerra. Gli americani erano
sbarcati in Italia ed avanzavano facendo arrettrare i tedeschi.
La sua famiglia era seduta nel salotto.
La mamma, donna Giovanna lavorava all'uncinetto, Luisa e suo fratello
Nicola medico ,in breve permesso militare, seduti al piano suonavano
a quattro mani .
Arrivò la cameriera e annunciò:
“donna Giovanna avete ospiti!”
“si!?” rispose la donna sollevando
la testa dal lavoro
“ vostro genero Luigi marito di donna
Franca, è nell'ingresso con un americano in divisa. Chiede di essere
ricevuto!”
“ma falli accomodare !” disse la
donna ricomponendo i capelli.
Luigi entrò e con lui Artur...e
l'amore.
Artur alto, chiaro di carnagione e di
capelli, aveva trentacinque anni colpì la giovane Luisa con il
fascino dell'età,della bellezza e della divisa dell'aviazione
americana
Ottimo conversatore, si esprimeva in
buon italiano poiché era stato a Roma prima della guerra.
Conquistò tutti i presenti. Donna
Giovanna lo trattenne a cena, lei che non aveva invitato più alcuno
da quando suo marito morì colpito da un proiettile partito mentre
puliva la sua pistola.
Si fidanzarono dopo poche settimane con
il consenso della famiglia.
Terminata la guerra Artur partì per
preparare i documenti per il matrimonio.
Trascorsero le settimane, i mesi ma di
Artur si persero le tracce.
Luisa ad ogni rumore di aeroplano
saliva sulla terrazza della casa aspettando che dall'aereo scendesse
una missiva o un mazzo di fiori così come faceva Artur.
Donna Giovanna scrisse all'ambasciata
americana per chiedere informazioni sul genero.
Dopo qualche settimana arrivarono le
notizie: Artur era rientrato sano e salvo dalla guerra e viveva nel
New Jersey con la moglie e i suoi tre figli.
Fu un duro colpo per tutti.
Luisa si smarrì.
Ogni giorno lo trascorreva suonando il
pianoforte e cantando chiamava il suo amore, oppure armata di
tavolozza , pennelli e colori si perdeva nei campi aspettando il
tramonto per dipingerlo.
I contadini che la incontravano la
rispettavano, non solo, la riaccompagnavano a casa.
Quella sera che donna Giovanna prese la
decisione dolorosa di ricoverare Luisa nella casa di cura ,
richiamata da dei contadini aveva trovato la figlia nuda che correndo
sul prato ,mimava un aereo che si sollevava in volo.
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