20 luglio, 2013

romanzo " Intrecci" 3^ parte



il desiderio di Giusi

La famiglia di Giusi andava numericamente rimpicciolendosi.
Quattro fratelli si erano arruolati nella Marina Militare : Piero, Gianni, Michele e Salvatore. Sebastiano, prima di partire aveva dato loro la benedizione paterna.
Emozionato ma orgoglioso della scelta coraggiosa dei suoi figlioli. La carriera militare offriva loro la dignità della divisa e sollevava il grado sociale della famiglia
Arrivato il momento della partenza ad ognuno aveva detto le stesse parole, come una formula da tempo ripetuta:
“ vai figlio mio, proteggi la nostra Patria dal nemico, fa si che nessuno straniero calpesti la Terra nostra e dei nostri padri, renditi onore con correttezza, rispetto , coraggio e che la mia benedizione e quella della tua mamma ti accompagni fino al ritorno.”
Il figlio riceveva queste parole ,mentre, Francesca accanto mordeva i denti poiché avrebbe voluto aggiungere “la sua” ma Sebastiano glielo aveva proibito .
Dopo la benedizione di Pietro, il primo figlio che partì, Francesca era intervenuta a modo suo:
- inginocchiati fratello e chiedi perdono a me e al babbo di tutte le tue monellerie, dei peccati...”
non potè continuare,un inferocito Sebastiano puntandole l'indice le urlò
“ ritirati bruttota! Ricordati che anche tu sei figlia, non metterti al posto mio o di tua madre!”
Francesca si era allontanata. Seduta sulla panca sotto il roseto rampicante , aveva pianto lacrime di rabbia per l'umiliazione inflittale da suo padre.
Giusi divenne il bersaglio diretto delle cattiverie vendicative di sua sorella.
Timorosa del padre , la giovane confidò, da dietro la grata del confessionale, a don Piga il suo desiderio di studiare per diventare infermiera specializzata. Mise nelle mani del prete il compito d'intercedere presso suo padre ed ottenere il permesso.Solo don Piga lo poteva fare, im lui Sebastiano metteva la massima fiducia, ogni mattina prima di recarsi al campo assisteva alla prima Messa e riceveva la Santa Comunione
Dopo un paio di giorni, terminata la preghiera serale, Sebastiano prese la sveglia, da sopra il camino, per caricare la corda. Sollevata la testa chiamò Giusi
- seguimi in camera ! Ti devo parlare - le disse con tono di voce meno burbero del solito.
Francesca mosse la lingua prima del pensiero
- perchè padre non potete parlare anche davanti a me?-
Sebastiano le lanciò solo un'occhiataccia e tanto bastò.
La donna chinò la testa e si ritirò in cucina per lavare i piatti.
Giusi seguì suo padre.
L'uomo si sedette sulla sedia accanto alla pettiniera che sua moglie aveva portata in dote. Accesa la pipa invitò la figlia ad accomodarsi di fronte a lui.
Giusi tremava per l'ansia. Dopo tre o quattro pipate suo padre, guardandola negli occhi
- figlia mia, il tuo desiserio ti onora e mi rende orgoglioso. Se fosse viva la tua mamma salterebbe di gioia per la sua figlia prediletta, così sensibile, ubbidiente- tirò una soffiata alla pipa e dopo due colpetti di tosse continuò
- però la tua mamma non c'è figliola e qui ci sono i tuoi fratellini e Tina ha appena sei anni, il tuo fratellino Beppe ne ha quattro, vuoi che crescano con quella strega di tua sorella? E poi non posso caricare Francesca di tutto il lavoro per la casa.
Io pensavo di mandarvi a turno in una sartoria per imparare il mestiere di sarte, così potrete lavorare a casa nel tempo libero...”
Giusi avrebbe voluto urlare la delusione profonda ma la consapevolezza che le motivazioni adottate dal padre fossero di primaria importanza la fece desistere e mestamente rispose
- padre avete ragione , a casa c'è bisogno di me,farò come desiderate voi!”
Sebastiano la guardò con sconosciuta tenerezza paterna
- grazie figliola, la mamma ci guiderà dal cielo!-
Giusi si alzò per uscire quando suo padre la chiamò
-Giusi di a Francesca che le devo parlare e la sto aspettando.-
Eseguita la comunicazione si ritirò nella cameretta che divideva con la sorellina Tina.
La bimba dormiva. Giusi le si coricò accanto
- piccolina per te rinuncerò al mio sogno- Poi pregò e nella preghiera trovò consolazione.
Francesca uscì dalla stanza di suo padre sorridente. Si sentiva felice
Il lunedì successivo avrebbe cominciato un corso di taglio e cucito.
Avrebbe imparato un bel mestiere e poi in sartoria si sarebbe liberata, per qualche ora , del peso della famiglia.
Riassettata la cucina, andò a dormire.







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