30 dicembre, 2011

poesia.......il tempo



Ancora un giro di ruota.
Non vi è sosta
per il  tempo
che passa
velocemente.
Ti travolge
Inevitabilmente,
se ti siedi un attimo
a te lo senti accanto,
camminar nei tuoi pensieri,
frugar nei sepolcri del vissuto,
confrontar l’oggi
fino ai più remoti ieri.
Ti  invita ad  osservar
quel che hai tessuto:
l’arcobaleno,
gioioso
dondolio di gioventù
il grigio e il nero
di inaspettate trame
di labirinti,
intrecci d’ansia
di non uscire più.
Gli amori vissuti,
dimenticati,
perduti
momenti solari,
attimi dolci e amari
Nel groviglio
il tempo
mai scorre
come desideri umani;
libero nel suo avanzare
non conosce affanni,
L’anima  ferma
in tornaconto attesa
di fronte al tempo,
arresa
annaspa tra delusi domani.









29 dicembre, 2011

poesia..........il silenzio




L’anima
cerca ragion d’appagamento
nel silenzio,
Evanescenza
vagante,
nel cielo ricoperto
di coppiose nuvole.
Silenzio assordante
nell’appropinquar della tempesta
conflitto rimbombante,
turbinio di  sepolti eventi.
Come scheletri
liberati da lunga
schiavitù,
appaiono in ragion di virtù,
gl' inappagati desideri
schiacciati da morale servitù.
Tra le silenziose fronde
della foresta 
sentimenti,
faticosamente  dormienti,
tra mente e cuore,
un Eolo furioso
li scuote
con  tumulto assordante
dal faticoso torpore.
Stridenti anime dannate,
infernale calore.
Nel calmo mare,
alla sera,
perduti
sospiri di amanti,
onde sconvolte di  passione,
cavalcano  tremanti,
frullio di assopiti sensi.
Il silenzio è un urlo
di  spiriti confusi
mai folli o dannati
un solo ardire:
esser ascoltati.










19 dicembre, 2011

................Natale.....pensieri liberi

 Tra pochi giorni
ancora sarà Natale
la festa più bella dell'anno.
Attorno a me
luminarie e
vetrine in festa,
nei volti la tristezza.
Manca il lavoro
aria di regressione attorno
gli occhi offuscati cercano te
Gesù bambino,
le lacrime
non sono
rimpianto
per l'assenza dei doni
la paura avanza
che manchi il pane,
fredda è della casa ogni stanza.
Ti preghiamo,
con il Tuo amore
nella natività
riporta le menti
alla saggezza;
chè l'uomo
sorga alla dignità

18 dicembre, 2011

poesia........ricordi di Natale


..Natale si avvicina e con Lui
del passato la malinconia,
Il presepe preparato con cura
dopo aver raccolto
muschio e sughero
del bosco in radura
Arrossati dal freddo
le orecchie e i nasi,
si era felici
preparando
in lieta attesa
l'arrivo del Divin Bambinello
come da ataviche radici.
Con attenzione
sistemavamo,
per scaldarlo,
la paglia
accanto al bue e all'asinello.
I pastori appressati alla capanna
donavan il latte caldo
alla dolce mamma
Inginocchiati
adoravan lo splendore
della cometa
annuncio
della natività del Redentore
venuto tra noi
per portar l'amore.
La vigilia,
allo scoccar dell'ora Santa,
la famiglia
si abbracciava
e in quel contatto
gli affetti rinnovava,
innalzando al cielo
un coro di ringraziamento
Il canto natalizio
si perdeva nel firmamento.
Uniti per le mani,
le voci all'unisono,
ringraziavano l'Altissimo,
nella mente solo luce
nè ieri nè domani;
trattenute lacrime
di emozione
coprivan gli occhi come velo.
Quell'impressione viva
la custodisco,
con rimpianto di semplicità,
dentro il cuore:
Come era bello il Natale
momento di rinnovata
unità umana e amore!!

06 dicembre, 2011

poesia....desiderio di solitudine....




Solitari momenti voluti,
mai vuoti
di necessità esistenziali.
Concentrazione
indipendente
dall’altrui presenza,
persegue..
autenticità
di pensieri,
mai confessati,
liberi da false coperture,
appaiono.
Invitanti naturali
pennellate
di richieste  umane
schiacciate
da un’etica
impositiva
fin dal grembo materno,
come pelle sulla pelle,
aprono l’animo
allo sfogo del  poetare.
Non sempre
la voce o la mano
disponibilità manifestano
nell’ esternare
riconosciute esigenze
insite nell’esser uomo.
Eppur in quei vissuti
di solitarie  riflessioni  ,
la mente,
come luce
al mattino,
espande attenzione
sul proprio e
sull’altrui scelte di vita.
Libera da  pregiudizi
matura
comprensione infinita
mai ipocrita,
di superbia e giudizi. 









02 dicembre, 2011

poesia........al nuovo giorno......


Posseduta dal sonno,
dopo tormentata
veglia
di travaglio
indesiderato
nell’enfantizzare
 paure e pensieri,
al  buio della sera,
 spenti, scuri e neri..


Il primo raggio
del nascente sole,
portando
il nuovo giorno,
la natura accarezza adagio.
Frugando
tra i meandri
della mente,
 ricongiunge il corpo
allo  Spirito
dormiente

I sensi  scompiglia,
gli occhi spalanca
a rinnovata meraviglia,
di vitali colori, suoni
del  giorno annunciato
Sul balcone
di gioia ,
piangono
la notturna rugiada,
i fiori,
spalancati i petali,
sorridono
al raggio divino,
alle sue carezze,
al nuovo mattino.

Nel mantello
tenebroso della sera,
la luce
un varco ha aperto,
cacciando il nero
del notturno pensiero
Raggiunto ha l’”io”,
 radioso baleno,
donando
 rinnovata spinta.
nel  cogliere
il nuovo giorno,
prezioso dono di vita.





















01 dicembre, 2011

poesia..........Alla finestra....



Brividi di freddo
nel desolato giardino,
appassito custode
di dormienti, nude piante
che,
pudicamente
non  degnano di sguardo
il sole,
indolente amante.

Una solitaria panchina
trattiene l’ultima foglia
prima che,
 un soffio
di gelido vento
la porti
sull’ umida terra,
in  putrida fanghiglia.

Un passero solingo
vaga,
in cerca di granaglia,
e in sconsolata postura,
osserva
quella morta natura

Come bimbo  smarrito,
dal giunger della sera,
sol nel sorger
del nuovo giorno,
troverà serenità
a sè attorno.

Così il passero,
la vita vedrà rinascere,
nella natura
che parea morta
e ,
con gioia ritrovata,
 avidamente,
cercherà  il sole,
consolatore ardente.

Anche l’uomo,
dopo le sue stagioni,
sarà
nuovo raggio lucente.
In consonanza Divina,
salirà gradini di note
di ancestrali strumenti
e,
 con musica
mai udita
andrà incontro alla vera vita.









29 novembre, 2011

tra me e Lui.........


Son trascorsi tre anni
da quella data da dimenticare
eppur alla mente non sfugge,
al momento giusto riappare.
Da allora
sofferenza, ospedali e medici
hanno invaso la mia vita
mentre gli amici
ho contato sulle dita. 
Ti chiedo perdono. o Signore,
se qualche volta
il mio pensiero
non accetta le Tue scelte
per me,
e
a desiderare, mi induce,
che quella mattina solare,
come piccola farfalla
avessi potuto volare
al Tuo cospetto
immersa nella Tua luce
consolata dalla Tua pace.
Se per me
hai scelto la via della sofferenza
aiutami a non sentirmi
inutile "cosa"
donami umiltà e pazienza.
Fa che il mio cuore
riconosca la Tua bontà
che,  in Te riponga
il mio filiale amore
Allontana gesti di altrui pietà
inutili, penose umiliazioni
alla  umana dignità.
                                    



 

24 novembre, 2011

POESIA.......ricordi


Come ali di gabbiano,
in controvento, sospeso
così la mente
i pensier ha fermato
nel recondito passato.

Note di  innocenti risate,
risuonavano sulla strada,
testimone dei giochi all’aperto.
Le ginocchia sbucciate,
non  erano impedimento,
con saliva o acqua eran curate.
Né lacrime, né lamento
Nella tinozza  il bagno alla sera;
 il vestito e le scarpe nuove
per la Messa alla domenica,
tutto era bello
come eterna Primavera

La parsimonia della  mamma
paziente formica.,
attenta ,mai stanca, presenza  vera.
Tutto intorno
una naturale semplicità
fidata amica.
univa tutti in scambievole umiltà

I volti delle persone amate
sorridono dalle nuvole,
così la mente le ha fissate,
come le sere,accanto al  focolare,
i racconti degli anziani
pieni di acciacchi
ma
saggi nel parlare.
Maestra la  madre Terra,
donava loro conoscenza.,
con il grande  libro
della natura.
La loro presenza era
dono di  calore affettivo e sicurezza

Un tramonto dietro l’altro
Il tempo è passato
Tutto ha modificato,
lasciando nel cuore
malinconici ricordi
di quel che ha divorato.

Un sospiro e la mente
ritorna al presente,
all’età che avanza.
Con  essa i malanni
le medicine, i dolori , gli affanni.
Chi ha la fortuna
d’esser circondato
di affetto e amore,
anche se è inverno
vedrà spuntare un fiore
Con questo ideale,
la vecchiaia non sarà malinconia
non rosicchierà
il corpo con lenta morte
Il tempo continuerà
a scorrere in serena armonia










18 novembre, 2011

racconto..................Il totano



La radiosveglia si accese automaticamente, così come era stata programmata la sera precedente.
Antonello e Tea si svegliarono e, come ogni mattina ascoltarono le notizie del giornale-radio-
Seguirono le previsioni del tempo che annunciarono una giornata soleggiata.
Novembre  avrebbe regalato un’altra giornata di tiepido Autunno.
Antonello si alzò dal letto velocemente
- dai alzati che andiamo a pescare- disse ad una  Tea. semiaddormentata.
-Ma come, fa freddo!- rispose la donna tergiversando per godersi ancora un po’ il  calduccio del letto.
-svegliati pelandrona. !!! - udì mentre le arrivava una cuscinata.
Antonello aprì le persiane della porta finestra nella camera da letto.
Dai vetri entrò un luminoso e caldo raggio di sole.
Tea  si decise a scender dal letto, quando, il profumo del caffè che, come una vaporiera,  sbuffava dalla cucina, invase la camera..
-buon giorno al nuovo giorno!!- esclamò cercando di raggiungere il bagno con gli occhi socchiusi e senza gli occhiali.  Traballando sulle pantofole calzate al contrario, andò a sbattere contro la  porta del bagno.
-oibò!!. Esclamò grattandosi la fronte.

17 novembre, 2011

poesia....il tuo viso...


Il tuo viso

Vi è una  stradina sterrata,
confusa tra la  macchia mediterranea;
anche i miei passi  
nel tempo, l’han segnata,.
guidandomi al mare
in solitaria.
appagante, passeggiata
Dietro una curva di cisto
Invadente, secondo natura,
al mio sguardo in attesa
 appare il tuo bel viso
avvolto di luce pura
Stelle lucenti
coronano il tuo capo,
Ma il lume radioso
 Che,
 il passo ferma e le menti,
è il tuo sereno sorriso,
stupor dei passanti
Un celestial mantello
ricopre il candor
del tuo vestito
che,
 nelle armoniose pieghe,
richiama il vergineo giglio
offerto all’Altissimo
con ubbidiente fiducia e umiltà,
culla per il di Lui figlio,
Ti ha  eletta Madre dell’umanità.
Per gli sguardi confusi,
da erranti, incerti pensieri,.
di vita dal cammin tortuoso,
oggi come ieri,
l’animo schiavo
dell’amaro lacrimare,
tra le pieghe del tuo vestito ,
trova  sollievo al penare
Dal Tuo sguardo cullati, come  barca
su tranquillo mare,
sogni e delusioni
confidano al Tuo cuore
La materna dolcezza del tuo viso
elargisce fiducia, grazie e amore


 

09 novembre, 2011

Il giardino di Novembre.....poesia


Un vecchio muro a secco,
un cancello arrugginito
cigola nel vento.
Stridente, dolorante assolo
del suo ripetuto, insistente  eco.

Nel giardino abbandonato
una boungaville,  nel silenzio, avanza.
Protegge il ricordo luminoso
di una storia d’amore vero
 profondo che, prosegue nel cielo

Dietro i pizzi della  finestra imponente
la donna osservava il giardino
con voce innamorata
ne descriveva la beltà
al suo amato, col solo sguardo, presente.

Il male, del giovane, invaghito,
procedendo in continua transumanza
lo possedeva strattonandolo  con violenza.
Pur se dal dolor affannato,  per la sua amata,
acclamava alla vita, come  neonato con  vagito.

La bruma sera arrivò in un tramonto autunnale
di lui si prese il corpo e uccise il male
lo Spirito libero  da imbragatura dolorante
si sollevò sopra il pianto della donna.
“La pietas Divina”  colpita nel cuore
presale la mano la unì al suo amore.

Si sollevarono in un unico volo
seguendo la via dalla luce segnata
L’umana spoglia, deposta in un unico letto
ebbe la terra del giardino come coperta,
ai piedi della boungaville che fioriva per loro

Le foglie autunnali danzavano
l’ultimo saluto alla pianta intristita
per l’incapacità di mantenerle in vita.
Il silenzio, nel giardino, regnava intenso
solitario custode di un amore immenso
                                                  

                                              






03 novembre, 2011

poesia......il volto

Vivacità espressiva
del volto
nella sua nudità,
 pensieri infiniti
 raccontano
del cuore e della  mente
i travagli..
Nella pelle:
solchi differenti
manifestano
l’essere
che vi è dietro..
 Mascherarsi,
a poco serve.
Dal profondo degli occhi
salgono
le forze della nudità:
la vulnerabilità
della presunzione
 del comando,
della malvagità
della sottomissione,
della sofferenza,
dell’amore, della bontà.......
Egualmente,
l’etica
si affaccia allo  sguardo,
e  come arcangelo
a spada infuocata,
difende
il volto
dell’umana  dignità.

                                                

23 ottobre, 2011

Poesia.......... I sogni son desideri......


Come l’onda, sconvolta dalla chiglia
I miei pensier, con violenza
da tepor di sonnolenza,
il vento scompiglia

Così quanto, da  intorpidita  pigrizia
il chiaror di lume stimola falena;
ritirata memoria in caverna
ai ricordi  richiama con solerzia.

Qual  delicate  perle in conchiglia,
i giovanil sogni, di fior sublime  fragranza,
sorriso suscitano alla sapienza
nell’età che avanza , quei  color di  meraviglia.

Il tempo velocemente  trascorso
 non  ha  sminuito  il permesso.
Di sognar colorato  è concesso
al viver di gioie ed affanni sommerso.

I sogni non son più ingenue  illusioni
ma  esistenziali desideri
Sognar   oggi non è come ieri
anche l’arcobaleno pùò dar delusioni.
                                    


21 ottobre, 2011

poesia......................Preghiera.................



 Ha le ali di farfalla
l’amor mio silente
a Te si affida e non falla
la mente mia lo sente

lo sguardo si perde
 nella tua luce possente
al mio cuore errante
sereno rifugio consente

A Te elevo preghiere
Con  leggero soffio sulle mani
Assorta, in  solitarie sere
Ti  consegno il mio domani

 A chi umile nelle avversità,
 elargisci corone di  rose canine
 per tua  Grazie e bontà,
A Te riservi quella con le spine.

Come umile ancella
seguirò la strada luminosa
al Tuo cospetto sarò farfalla
Su  dorato ramo di mimosa.


L’olio al lume non manca,
L’anima veglia  in attesa serena
nel Tuo amor confida  , mai stanca,
attenta, quando arriverà la sua sera

09 ottobre, 2011

poesia.....il dolore



Tormentoso pensiero
rogo puro
depreda
devasta con violenza,
saccheggia
con dolore
l’animo
il cuore.
Amare riflessioni
sonnacchiose,
pigre ,
lente,
emergono
improvvise
dal letargo.
Inaspettata pena,
tristezza
pianto..

                                       

29 settembre, 2011

poesia...................bambini in guerra


http://www.youtube.com/my_videos_edit?ns=1&video_id=Xk7pMfbjtpk

Virgulto
di una rinsecchita
madre,
scura di pelle,
ella stessa figlia
di amara terra
ove la prima
parola che si apprende è
 guerra.
La sensazione più forte
affonda tra la fame e la morte


Era Maggio,
falsi amici
entrarono
nel misero villaggio
Rapirono
la  piccola pianta.
a quella mamma
remissiva alla violenza
svuotata di coraggio,
per farne un soldato-bambino.
In mano gli misero un’arma,
 come giocattolino


I suoi piccoli piedi
veloci andavano ,
agnello al macello
sui campi minati,
per aprir la strada
all’esercito dei malnati

Imbracciato ,
per gioco, il fucile
Il sangue che scorreva
lo caricava di soddisfazione
Gli avevano insegnato
ad odiare
nell’età del giocare.
Imbottito di cocaina
 tendeva agguati,
sparava a raffica
sulla sua
stessa razza
un ghigno sull’imberbe viso,
deformato da un demotivato odio.
il suo infantile sorriso


Frantumato,
balzò per aria,
preso
da una mina farfalla
fulminato
in un giorno di Maggio
 espressione di vile, altrui  coraggio,
l’aveva colta per giocare,
il soldato-bambino,
morto
senza lasciar traccia
ignaro
per chi, che cosa
 facesse la guerra,
sfortunato pollone
di amara Terra

                                                      





19 settembre, 2011

Poesia......il maestrale.....


Ulula il vento
Inferocito.
Gemono, urlano le onde
scontrandosi,
come impazziti
cavalli bianchi,
nelle gole
negli anfratti
delle rocce,
nei meandri più profondi
penetrano.
Orgasmo
Infinitamente ripetuto,
perverso,
demoniaca espressione
di infuocata passione.

Nella pineta,
davanti al mare,
flettono le chiome
le piante.
Vortice di foglie,
stecchi, sabbia,
la furia solleva con rabbia.
Sulle isolate dimore,
abbarbicate
come funghi alla terra,
sbatte le ante,
abbandonate dall’estate.
Rumori di battaglie,
di guerra.
Folle confusione
di  incontrollati
pensieri
nella mente stanca
ove il maestrale
arranca

Furia
della natura
L’uomo osserva
affascinato, rapito
dalla bellezza e
 da nascosta,
atavica paura.
Sbollentata l'ira
il maestrale
nella sua dimora
si ritira.
Cacciato ha
ogni nero pensiero
per aprire un varco
al sereno

                                            





18 settembre, 2011

POESIA......serenata settembrina....




Imbronciato è
il sole
Le nuvole lo han coperto.
Pian pianino,
con arpa,
tamburelli,
sottofondo di violino,
è cominciata
in  mattina avanzata,
una allegra serenata.

Da un leggero
ticchettio
ad uno scrosciar
di note
suonate
a piene mani,
Pioggia vera
 sul terreno,sui tetti,
sulle strade,
rivoli scorrono,
veraci
suoni della
natura, profumati
attesi, bramati.



La vita,  accoglie
quelle gocce
di maestria Divina,
sollievo, consolazione,
frescura
 dopo l’estiva calura.
Simile
ad anima smarrita
che
abbandonato
il corpo di umana
fanghiglia
solleva
lo sguardo al Padre
 dimenticato,
attende, brama,
conforto di figlia,
dissetandosi alla sua fonte
di acqua cristallina e pura
come mai fece in natura.

                                    









17 settembre, 2011

poesia.................Autunno



La passione,
si scatena nel bosco
con i rossi accesi
dell’ardore,
frammisti
ai gialli, marroni
intensi
colori,
 potenza
dell’Autunno
amante tenero e
paziente.
Penetrando
le chiome
degli alberi,
prende le foglie
le accarezza
con leggera mano,
le affida
al vortice del vento
Chè le restituisca,
con dolce o frenetica danza
alla Terra.
ventre di vita,
dono del Creatore
luce del suo Amore

07 settembre, 2011

poesia.........per la mamma....



Allettata e sofferente
ma, lucida e presente.
da  vera matriarca
 guida della famiglia ed arca

Dal letto della sofferenza
i suoi figli ascoltavano
i consigli elargiti con
 parole e  metafore  di saggezza


La  notte arrivò
su quegli occhi stanchi,
Si chiusero le sue ferite.,
le braccia rilassate sui fianchi

La primordiale bellezza
la prese con dolcezza
liberatala  dagli affanni
non  mostrava  più  novantacinque  anni

Era mamma, nonna e bisavola
Non aveva vissuto dentro una favola
ma   una strada  sterrata , di gioie e dolori sfinita
fu il percorso della sua lunga  vita.

Dai  suoi rami più anziani
al più tenero virgulto,
accarezzavan il volto della mamma
Ricordando il suo amore e la ninna nanna




06 settembre, 2011

poesia.....al mare..........


Un tuffo nell’acqua
occhi chiusi.
Spingo al largo,
viaggio a ritroso
fino all’utero materno.

Al largo
mi raggomitolo,
capriole ,
reminiscenze
dell’inizio del passato,
legato al cordone ombelicale.

Si anima
la sfera sensoriale,
la pelle richiama
la sfera emotiva,
una carezza nota,
il mare
il liquido amniotico
mi protegge
“mamma......................"
 
 

racconto........e sorpresa fu.......fine

Finalmente furono pronti.
“Caro , per favore, porta in macchina la borsa con le provviste per il pranzo e le bibite” propose Tea, con un raggiante sorriso, al marito.
“ma, Tesoro, quanto cibo stai portando?, ti avevo detto  di preparare qualche salame e del formaggio, giusto per sbocconcellare qualcosa, prima che arrivi il pranzo offerto dal comitato della festa”
Esclamò Antonello nel sollevare  il pesante borsone indicatogli.
“caro, magari ai bambini la zuppa gallurese e la carne di pecora potrebbe non piacere, dovranno pur mangiare qualcosa!”
“va bè!” rispose l’uomo con poca convinzione.
Sistemati i bagagli nella macchina, iniziò il rito dei saluti delle “giovani marmotte.
Dodò si recò nel sottoscala, prese la bandiera: una canna con una pezza di stoffa bianca ,ove i due bambini appendevano una medaglia , disegnata su carta, al rientro da ogni missione delle “giovani marmotte”. Insieme al fratello la infilzarono nella terra dell’aiuola vicino all’ibiscus.La bandiera prese a sventolare lentamente
Questo gesto indicava ai passanti che le giovani e coraggiose marmotte erano in missione.
Tutti si misero sull’attenti anche la “gran mamon” ed il “gran papon” salutarono la bandiera che li avrebbe accolti al rientro e finalmente  presero posto nella macchina e partirono.
I bambini erano gasati alle stelle. Con la fantasia costruivano e descrivevano, ai divertiti genitori, eventuali incontri strani e avventure, che avrebbero vissuto in cima a quella montagna.

02 settembre, 2011

racconto...........e sorpresa fu..........prima parte



papà , posso mettere nello zainetto anche il mio portafortuna?” chiese Paolo indaffarato nei preparativi per la gita “sorpresa” promessa da suo padre.
“ma si!” rispose Antonello sorridendo , “però non straccaricarlo, altrimenti non ti resterà posto per raccogliere  nuovi reperti –ricordo della giornata che trascorreremo in montagna.
Paolo sorridendo, aprì la sua “scatola delle meraviglie”, raccolse le code dei gechi e delle lucertole,
trofei di caccia  con la  fionda,  durante le   escursioni  nel giardino,con suo fratello, Le sistemò nello zainetto di  tela di jeans  , insieme
  alle brioss, i succhi di frutta, le figurine del calciatori ,il giornalino di “topolino. E il cappellino
delle “giovani marmotte”
Antonello era orgoglioso  dei suoi figli: vivaci   ma,attenti osservatori della realtà nella quale vivevano; davano soddisfazione con le loro interminabili domande.
Tea, sua moglie, felice sposa e madre ,affrontava la vita familiare ed il lavoro di insegnante con ironia e serenità.
Trovava uno spazio di tempo per tutto e per tutti.
Partecipe attiva nella vita dei figli, ritornava bambina per  riscoprire insieme a loro le regole e l’organizzazione della vita.

poesia.........pensieri sull'arenile

..

Sulla spiaggia,
attorno a me
Sepolcri imbiancati
nascondono il loro non- essere
dietro futili parole.
Denaro, gioielli,vestiti
crociere...
Stesa sulla rena
potrei aggiungere
la mia parte
Incantarle con il mio vanto
Ma il contorno
non è la miglior parte di me.
Lentamente
abbasso lo sguardo,
spengo i sensi
al chiacchiericcio,
mi estraneo
Apro l’animo
del mio sepolcro..
Volo di parole
come ali di farfalle
Tenere sensazioni
d’amore intenso
le sfaccettature dei
miei pensieri
forman una scalinata verso
l’immenso azzurro del cielo
Leggera, come velo
mi sollevo
Non ho più un sepolcro
Lo spirito libero
sale la scala
dell’umiltà
delle piccolezze umane
sollevo lo sguardo al cielo
In piena libertà
di pensiero






27 agosto, 2011

poesia........Borgo antico......

Il sole si sollevava
da dietro le colline
cacciando le tenebre,
col lieve solleticar,
del suo calore.
Esse, da sempre,
si astringevano
lentamente,
mentre,
arrivavano le prime ore
Sonnacchiose
Colorate, festose

Nel pollaio il gallo
il suo “chicchirichì”
sollevava
per annunciare il nuovo dì.
La campana della
chiesa suonava,
il suo rintocco
si spandeva nella vallata,
richiamando
alla messa del mattino.
dal nobile al contadino.
Si aprivano le porte
delle casette del borgo antico
e,soprattutto, le vecchiette,
avvolte nel mantello,
affrettavano il passo
sull’acciottolato
della stradetta
per recarsi alla chiesetta
In silenzio,
ognuno andava
al lavoro
respirando
 l’aria mattutina.
Profumo di gerani e ortensie
affacciati a terrazzi e finestre
si mescolava
con quello delle ginestre.
del versante della collina
“com’era dolce quel
risveglio alla mattina!

Tutto si svolgeva
Con tranquilla serenità
nel tempo in cui,
l’uomo non aveva fretta.
Curava la Terra,
madre di vita,
zolle di pane, salute,
storia antica.
Vi era il momento del lavoro,
dei saluti,
dello scambio di visite,
delle chiacchierate,
di comune dolore
di gioie ed allegria
La gente viveva  la  povertà ,
 in scambievole armonia.
“Dolce malinconia
Del tempo passato
Perché
Mi conduci da te?
Non ti ho dimenticato,
eppur vivo nella tecnologia
sono andata avanti,
però
solo nei tuoi ricordi
si anima e prende corpo
la mia fantasia.”



.










 





26 agosto, 2011

poesia in dialetto sardo...........giochino con l'alfabeto............


A- manzaniri
B-alchizàami  a  vela imbirriadda
C-un l’ alligria
D-ill’eddai  di l’incuscienza,
E-rami padroni di lu mundu
F-oghile di fiamma manna
G-uvernàa li cori.
I-dei e pinsamenti, avviaddi insembi
L-iamentu d’amicizia manna
M-aravigliosa, ambaradda  pa sempri.
N-ienti  pudia arriggì li schelzi e l’innamurà
Opportuniddai si ni zilcàani, ma
P-a chissi tempi, era lu chi si pudia fa, fora di lu trabaddà.
Q-uadruplicàani li risaddi, li sirintini di lu stadiali
Riuniddi i li cultili a ciarrà . L’anziani
S-abiesa puniani  i lu  raccuntà li  foli,
T-uttu pinsàami ,  francu chi a inviccià.
U-n annu sighendi l’altru , lu tempu è passaddu
V-eru e viriddai, la ita è una rodda chi jra
Z-ampittendi aemmu camminaddu e adananzi aemmu andà.

    traduzione
A.l mattino
B-archeggiavamo a vela spiegata
C-on l'allegria
D-ell'età dell'incoscienza
E-ravamo  padroni del mondo
F-uoco con grandi fiamme
G-overnava i cuori
Idee e pensieri pensati insieme
L-egamenti di grande amicizia
M-eravigliosa, rimasta per sempre
N-iente poteva fermare gli scherzi e i corteggiamenti
O-pportunità se ne cercavano ma
P-er quei tempi era quello che era concesso fare, oltre il lavorare
Q-uadruplicavamo le risate  le sere d'estate
R-iuniti nei cortili a chiaccherare. Gli anziani
S-aggezza ponevano nel raccontare le storie
T-utto pensavamo, tranne che ad invecchiare
U-n anno seguendi l'altro, il tempo è trascorso
V-ero e verità, la vita è una ruota che gira
Z-ampettando abbiamo camminato e ora avanti dobbiamo andare





24 agosto, 2011

poesia.......il piacere........




 Ripiegata su me stessa,
sento salire,
dai reconditi del mio cuore,
le note di una musica
Che,
accompagna un canto.
Parole e note in disordine
si ricompongono
nella mia mente.
Immersa nel silenzio
Osservo immagini:
sono i miei desideri
che,
mi scuotono,
 chiedono libertà
da catene e vincoli
di umana ignoranza
e ipocrisia.
Sono maturati,
durante le mie stagioni,
come frutti sull’albero.
Attendono
di esplodere
perché possa riempirmi
della gioia di assaggiare
il loro succoso nettare che,
 mi donerà
il piacere,
quel godere del frutto proibito
per menti grette,
per me è un invito.
Così,
come farfalla che si unisce al fiore
per succhiarne  le  dolcezze,
gioia per  i sensi ed  il suo cuore
ma,
 anche per il fiore
nel donar quel nutrimento.
Sento che,
il  piacere
è un tesoro di condivisione e appagamento.
Il piacere del corpo
è pace per l’anima,
è una musica soave,
 guida
sul sentiero della serenità
Riordinando le note,
una  dolce melodia
si elevò dal cuore
e
 tutto intorno
copioso raccolto
di nettare di  piacere
da condividere e godere









18 agosto, 2011

poesia.....Al tramontar del sole......

Al tramontar del sole
un maestrale
arrivò all’improvviso.
Come cavalli
in corsa,
 si sollevarono  le onde,
l’una scavalcava l’altra
che si rovesciava sulla riva.

Nel sollevarsi,
rispecchiavano
il  tramonto
imporporandosi lievemente
Quel  canto
fragorosamente coinvolgente,
ricordo con nostalgia,
Era la miglior età
della vita mia.

Stretti, stretti
dentro la “cinquecento”,
scoprivamo
l’amore
vivendone , teneramente,
ogni momento.
Le tremanti mani
dalle incerte carezze,
i baci
al ritmo d’onda,
sempre più intensi
di passionali certezze.

Giovani studenti,
senza lavoro,
non ci impauriva
il  futuro incerto
era più importante
viver l’amore.
Non sapevamo
che di quella sera
avremo ricordato
sorridendo ogni momento.

E quando l’onda,
s’imporpora lievemente,
tenendoci per mano,
la osserviamo dal balcone,
seduti sul divano,
Le tenere carezze
non han perso valore con l’età,
C’è sempre posto
Per un attimo di dolce intimità.