Affaccendata
al lavatoio , Annetta si accorse di Giuanneddu solo quando le fu
vicino. Percepita una presenza, sussultò lasciando cadere i panni
per terra.
-
Dio mio !- esclamò – che spavento ! -
Quando
vide l'espressione mortificata sul viso del giovane, cercò di
ricomporsi nascondendo lo spavento dietro un sorriso.
Quasi
balbettando egli disse:
-
buon giorno Annetta! - scusami se ti ho spaventata...ero...ero così
attento ad ascoltare il tuo canto che non ho voluto interromperlo.
-
beh!- sorrise con indulgenza Annetta, - se dovesse succedere ancora
di udire il mio canto non fermarti ad ascoltare ma...canta con
me...così non mi spaventerò! -
Giuanneddu
rise alla risposta della donna. Era noto che avesse la battuta
pronta, vivace e simpatica
Sceso
dalla groppa di Burricheddu aiutò la donna a raccattare i panni
quindi, nonostante le proteste di Annetta , li risciacquò
ribattendoli sulla vasca.
-
Non immaginavo di trovarti qui e così presto ! - disse il giovane
con la voce roca, alterata dall'emozione per quell'inaspettato
incontro.
-
Vedo che , nonostante, la tua eleganza e l'appartenenza alla classe
dei padroni non disdegni venire al lavatoio -. continuò Giuanneddu
-
sarò pure una signora – rispose Annetta guardandolo negli occhi
– ma,
come dice mio padre, per essere una buona padrona di casa, per saper
comandare i servi è necessario conoscere quali sono i servizi adatti
e come si fanno , perciò ho imparato, insieme alle serve , a fare le
faccende ...-
poi,
assumendo un tono allegro e sbarazzino aggiunse - ...adesso che sono
grande tutti devono sapere che so fare i lavori di casa...altrimenti
chi mai chiederà la mia mano?
Nella
parte seria del suo discorso Annetta osservò bene il giovane. Si
conoscevano da piccoli eppure soltanto adesso ne coglieva la bellezza
e l'eleganza innata del portamento; lo sguardo fiero, leale; il viso
dalla pelle scura per l'esposizione al sole, dava l'idea dell'uomo
capace di fronteggiare le intemperie della vita; infondeva
sicurezza.
Si
sentì attratta dal giovane da nuova emozione, il cuore aumentò i
suoi battiti...
Annetta
confusa concluse il suo discorso con una risatina forzata....-
altrimenti chi mai chiederà la mia mano?..- ripeteva mentalmente,
osservando Giuanneddu che accarezzava con lo sguardo i suoi occhi,
che l'attraeva come fanale le falene , alla sera...
Giuanneddu,
senza staccare lo sguardo da quello della giovane, le si avvicinò
-
Annetta ! -
con
voce smorzata dall'emozione , il giovane parlò:
-
forse era scritto nel cielo che oggi c'incontrassimo. Abbiamo avuto
poche occasioni per stare insieme da soli, per parlare tra noi. Siamo
amici con tuo fratello Bastianu ma non ho mai varcato la soglia della
vostra casa.
Il
mio cuore da tempo ti appartiene, ti pensa, ti dice cose che la mia
mente non sarebbe capace di pensare..io non ho mai trovato il momento
e il coraggio di dirtelo ...sono innamorato di te...non sono degno ,
perchè sono un servo-pastore ma...se tu mi vorrai io metterò a tua
disposizione la ricchezza che Dio mi ha dato...-...così dicendo
sollevò le braccia in alto e continuò
-
le vedi le mie mani? Sono la mia ricchezza, lavoreranno per darti la
vita che ti meriti..-
Si
interruppe, Annetta arrossì , poi chinata la testa, cominciò a
piangere.
Giuanneddu
le si avvicinò, le sollevò il viso ed asciugandogli delicatamente
le lacrime:
-
che c'è Annetta? Non piangere , saprò accettare ogni tua
risposta!!!.-
Ella
sollevò il viso con sguardo innamorato, le loro labbra
s'incontrarono nel primo tenero bacio.
Si
strinsero liberando un sentimento che serbavano inconsciamente da
tempo, che solo adesso prendeva forma e spessore reclamando le
carezze e i baci perduti.
Annetta
, nonostante desiderasse quelle braccia strette sul suo corpo, ...si
staccò e voltando le spalle al suo amore disse:
-
non hai mai varcato la soglia della mia casa perchè mio padre lo ha
proibito. Bastianu ha chiesto spiegazioni e lui ha risposto:
-
in casa c'è tua sorella, non voglio che neanche lo veda, e basta
così, non devo altre spiegazioni-!
-
avevo capito che tuo padre mi considera un povero, puzzolente servo
-pastore..ma lui non sa che io possiedo quaranta pecore, guadagnate
al servizio di padrone Giuannantoni.
Poi, a quanto ho capito,
essendo egli scapolo e senza eredi ci sarà alla sua morte un
lascito.-
Le
si accostò stringendola da dietro la schiena e le sussurrò
-
non preoccuparti amore, parlerò io con tuo padre e mi presenterò
con il mio padrone Giuannantoni che mi farà da garante.-
Rassicurata
da quelle parole , Annetta si lasciò andare alle carezze, ai baci di
Giuanneddu che ricambiava .
Dopo
un po' Giuanneddu
-
amore devo andare al pascolo..quando ci vedremo? Quando potrò andare
a chiedere la tua mano a padrone Puligheddu?
-
amor mio , ti attenderò qui tre mattine della prossima
settimana...però non tardare a parlare con mio padre non vorrei che
venisse a sapere del nostro amore dalle chiacchiere del paese -
-
tranquilla!! stasera parlerò con padrone Giuannantoni e sabato
prossimo ci presenteremo da tuo padre.
Un
ultimo abbraccio sigillò l'accordo.
2 commenti:
E' sempre più bello,
un abbraccio
grazie cara...vedremo come procederà...un abbraccio
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