12 dicembre, 2013

Racconto : Aspettando il NATALE....Cap. primo

Cap. primo
E' una fredda mattina di Dicembre.
La brina della notte ha ghiacciato il paesaggio coprendolo di trine e merletti raffinati.
Il sole pallido e triste, dopo essersi scosso di dosso il freddo della notte , ha preso il suo posto nel cielo da dove emana una luce mite. Il gallo canta un chicchichì stridente.
Quel canto rompendo il silenzio ovattato dal gelo, sveglia Tea.
La donna socchiude gli occhi in attesa degli altri “chicchirichì” sperando che il vecchio gallo della suocera si attardi sulla porticina del pollaio per schiarirsi la gola ferita dal freddo. La giovane si sarebbe così concessa ancora qualche secondo per crogiolarsi nel letto, e coccolarsi con il piumone.
Allungata la mano nel grande letto matrimoniale cerca il tepore del corpo caldo del marito, anche se sa che Totoi è già alla “tettoia”, in campagna, con il gregge.
Quanto le sarebbe piaciuto svegliarsi tra le braccia del marito al canto del gallo, al suono della campana dell'antica chiesetta che, annunciando il nuovo giorno, invita alla preghiera, ma “la roba” una cinquantina di pecore , sono la loro ricchezza da curare e custodire.
Totoi si era levato dal letto che era ancora buio. “ Amore” le aveva sussurato con gli occhi immersi nei suoi , mentre, le sue forti braccia la circondavano raggomitolandola come uccellino nel nido.
“ riguardati,amore...non affaticarti, quando ti sentirai stanca rientra a casa a riposare...”
“Ma non sono ammalata !...se mi stancherò mi siederò nella stessa casetta “del forno” da zia Mia, non voglio stare sola a casa...preparare i dolci per Natale con le donne del vicinato è bellissimo. Mi piace ascoltare le chiacchiere e i racconti che fanno mentre abilmente muovono le mani...adesso che sono sposata ed aspetto il bambino mi considerano “una donna” come loro. Lella che ha ventitre anni , praticamente la mia età, è fidanzata eppure non è considerata come me. A lei è affidata la custodia dei bambini, va al negozietto a fare le commesse, prepara il pranzo, porta le teglie avanti e indietro dalla casetta del forno...insomma, fa le consegne come le altre ragazzine, non sta ad ascoltare le chiacchiere”
“ scusa, perchè non può ascoltare ciò che dicono?”
“Perchè parlano di “cose” da donne sposate! Si giustificano le anziane , cambiando discorso quando vi sono orecchie che , secondo loro non possono ascoltare”
“ tipo ?” chiese con sguardo maligno Totoi
“ohhh, smettila, non insistere...ti ho già spiegato che fanno battute a doppio senso e stuzzicano per sapere le “cose” intime!!”.. arrossì Tea, fingendo un broncio che interrompesse quella discussione.
“E tu?”
“stanno fresche che ci casco!!! io ascolto e sto zitta, sono brave persone ma...pettegole e ficcanaso”
-“e le “zitelle, come mai possono ascoltare ?”-
Tea rise ricordando quel che le “anziane” dicevano a tal proposito quando “quelle” non erano presenti. -“ Si dividono in due fazioni: una prima afferma che hanno“assaggiato” con uno “stallone” poco soddisfacente, l'altra che ...”
“che???” continuò Totoi
“Smettila ficcanaso! Mi fai diventare simile a loro!” si era arrabbiata Tea
“ dai non arrabbiarti “ gli sussurrò nell'orecchio il marito, con quella voce maschia, roca alla quale ella non sapeva resistere: “ lo sai quanto abbiamo atteso questo bambino!!!” disse accarezzando il figlio che da tre mesi cresceva nel seno della sua amata. Tea apprezzò l'abilità con la quale Totoi aveva cambiato argomento:
“ Ieri mi ha visitata l'ostetrica, Signora Carla, mi ha detto che stiamo andando bene, che posso fare tutto evitando strappazzi...e poi”... continuò dopo una breve pausa : “mamma Minnia e tua madre zia Maddarena hanno promesso che a me ci penseranno loro!” rise la donna pensando a quanto fossero attente e premurose le due donne con lei.
“A proposito!!! “ riprese l'argomento interrotto precedentemente Totoi “ e le nostre mamme che raccontano?
Tea : “ curiosone ehh!.... di solito stanno attente che zia Maltina non mi stuzzichi. Alle punzecchiature che mi rivolge , loro le danno risposte secche!...però ieri sera zia Maltina è venuta a casa di tua madre. Io ero presente e c'era anche mia mamma. Si sono sedute attorno al tavolo mentre io davanti al caminetto arrostivo le castagne...”
“Allora?” sollecitò Totoi incuriosito anche se consapevole che si stava attardando.
“Allora si misero a parlare dei loro mariti. Zia Maltina raccontò e giurò che suo marito non l'aveva mai vista nuda per intero”..
“ ehhh!?!” rise Totoi
“ aspetta, aspetta che ancora non ho finito!”
“sbrigati che le pecore mi stanno aspettando con le mammelle rigonfie di latte!”
“ allora...sia tua madre che la mia hanno giurato : - comà anche io, ho avuto figli ma mio marito se mi vedeva il seno non vedeva sotto e se …..tutt'e due insieme mai, mai... né visti, nè toccati -..e nel dirlo incrociavano le braccia sul petto giurando sui Santi e mandando baci al cielo.!”
Totoi si lasciò andare ad una sana risata
“ e non finisce qui!” proseguì Tea : “ zia Maltina si è voltata verso me “ e tu Tea ti sei mai fata vedere tutta nuda da tuo marito?”
“ e tuuuu?”
“Ci ha pensato tua madre: - cummà chissi dumandi fedhili a vosthra fidhola chi si la nosthra lu faci già è cujuata cu lu maritu soju!! ” - (comare quelle domande fatele a vostra figlia che se la nostra lo fa, già è sposata con il marito!)”
“allora si sono litigate!???”
“nooo, zia Martina non ha fatto una grinza con il viso e ha continuato come se niente fosse !”
Tea le rifece il verso: “oi, comare mia! Ho visto le uova che avete portato a casa mia per fare i dolci, scusatemi se ero in bagno , ma quando sono uscita Bastiana mi ha fatto vedere una meraviglia di uova e bla, bla, bla...” “ tutto come prima concluse Tea. Risero insieme.
Ancora qualche coccola poi con un saltello Totoi era balzato giù dal letto. Dopo essersi vestito accese il fuoco spostando la cenere che dalla sera precedente covava le braci. Presi, da una cesta di giunco, i viticci conservati dalla potatura della vigna li poggiò sopra le braci “pà abbruncà”- ( per far nascere la fiamma ).
Partita la fiamma aggiunse dei tronchetti e si scaldò le mani. Messo il trippiede scaldò del latte in un pentolino e dopo averne riempito due tazze si avvicinò al letto ,ne porse uno a Tea e insieme fecero colazione.
Imbaccucatosi aprì il portoncino di casa, emise un fischio e il suo fedelissimo “Pulughiteddu” lo raggiunse scodinzolando nonostante il freddo.


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