E' una fredda mattina di Dicembre.
La brina della notte ha ghiacciato il
paesaggio coprendolo di trine e merletti raffinati.
Il sole pallido e triste, dopo essersi
scosso di dosso il freddo della notte , ha preso il suo posto nel
cielo da dove emana una luce mite. Il gallo canta un chicchichì
stridente.
Quel canto rompendo il silenzio
ovattato dal gelo, sveglia Tea.
La donna socchiude gli occhi in attesa
degli altri “chicchirichì” sperando che il vecchio gallo della
suocera si attardi sulla porticina del pollaio per schiarirsi la gola
ferita dal freddo. La giovane si sarebbe così concessa ancora
qualche secondo per crogiolarsi nel letto, e coccolarsi con il
piumone.
Allungata la mano nel grande letto
matrimoniale cerca il tepore del corpo caldo del marito, anche se sa
che Totoi è già alla “tettoia”, in campagna, con il gregge.
Quanto le sarebbe piaciuto svegliarsi
tra le braccia del marito al canto del gallo, al suono della campana
dell'antica chiesetta che, annunciando il nuovo giorno, invita alla
preghiera, ma “la roba” una cinquantina di pecore , sono la loro
ricchezza da curare e custodire.
Totoi si era levato dal letto che era
ancora buio. “ Amore” le aveva sussurato con gli occhi immersi
nei suoi , mentre, le sue forti braccia la circondavano
raggomitolandola come uccellino nel nido.
“ riguardati,amore...non affaticarti,
quando ti sentirai stanca rientra a casa a riposare...”
“Ma non sono ammalata !...se mi
stancherò mi siederò nella stessa casetta “del forno” da zia
Mia, non voglio stare sola a casa...preparare i dolci per Natale con
le donne del vicinato è bellissimo. Mi piace ascoltare le
chiacchiere e i racconti che fanno mentre abilmente muovono le
mani...adesso che sono sposata ed aspetto il bambino mi considerano
“una donna” come loro. Lella che ha ventitre anni , praticamente
la mia età, è fidanzata eppure non è considerata come me. A lei è
affidata la custodia dei bambini, va al negozietto a fare le
commesse, prepara il pranzo, porta le teglie avanti e indietro dalla
casetta del forno...insomma, fa le consegne come le altre ragazzine,
non sta ad ascoltare le chiacchiere”
“ scusa, perchè non può ascoltare
ciò che dicono?”
“Perchè parlano di “cose” da
donne sposate! Si giustificano le anziane , cambiando discorso quando
vi sono orecchie che , secondo loro non possono ascoltare”
“ tipo ?” chiese con sguardo
maligno Totoi
“ohhh, smettila, non insistere...ti
ho già spiegato che fanno battute a doppio senso e stuzzicano per
sapere le “cose” intime!!”.. arrossì Tea, fingendo un broncio
che interrompesse quella discussione.
“E tu?”
“stanno fresche che ci casco!!! io
ascolto e sto zitta, sono brave persone ma...pettegole e ficcanaso”
-“e le “zitelle, come mai possono
ascoltare ?”-
Tea rise ricordando quel che le
“anziane” dicevano a tal proposito quando “quelle” non erano
presenti. -“ Si dividono in due fazioni: una prima afferma che
hanno“assaggiato” con uno “stallone” poco soddisfacente,
l'altra che ...”
“che???” continuò Totoi
“Smettila ficcanaso! Mi fai diventare
simile a loro!” si era arrabbiata Tea
“ dai non arrabbiarti “ gli
sussurrò nell'orecchio il marito, con quella voce maschia, roca alla
quale ella non sapeva resistere: “ lo sai quanto abbiamo atteso
questo bambino!!!” disse accarezzando il figlio che da tre mesi
cresceva nel seno della sua amata. Tea apprezzò l'abilità con la
quale Totoi aveva cambiato argomento:
“ Ieri mi ha visitata l'ostetrica,
Signora Carla, mi ha detto che stiamo andando bene, che posso fare
tutto evitando strappazzi...e poi”... continuò dopo una breve
pausa : “mamma Minnia e tua madre zia Maddarena hanno promesso che
a me ci penseranno loro!” rise la donna pensando a quanto fossero
attente e premurose le due donne con lei.
“A proposito!!! “ riprese
l'argomento interrotto precedentemente Totoi “ e le nostre mamme
che raccontano?
Tea : “ curiosone ehh!.... di solito
stanno attente che zia Maltina non mi stuzzichi. Alle punzecchiature
che mi rivolge , loro le danno risposte secche!...però ieri sera zia
Maltina è venuta a casa di tua madre. Io ero presente e c'era anche
mia mamma. Si sono sedute attorno al tavolo mentre io davanti al
caminetto arrostivo le castagne...”
“Allora?” sollecitò Totoi
incuriosito anche se consapevole che si stava attardando.
“Allora si misero a parlare dei loro
mariti. Zia Maltina raccontò e giurò che suo marito non l'aveva mai
vista nuda per intero”..
“ ehhh!?!” rise Totoi
“ aspetta, aspetta che ancora non ho
finito!”
“sbrigati che le pecore mi stanno
aspettando con le mammelle rigonfie di latte!”
“ allora...sia tua madre che la mia
hanno giurato : - comà anche io, ho avuto figli ma mio marito se mi
vedeva il seno non vedeva sotto e se …..tutt'e due insieme mai,
mai... né visti, nè toccati -..e nel dirlo incrociavano le braccia
sul petto giurando sui Santi e mandando baci al cielo.!”
Totoi si lasciò andare ad una sana
risata
“ e non finisce qui!” proseguì Tea
: “ zia Maltina si è voltata verso me “ e tu Tea ti sei mai fata
vedere tutta nuda da tuo marito?”
“ e tuuuu?”
“Ci ha pensato tua madre: - cummà
chissi dumandi fedhili a vosthra fidhola chi si la nosthra lu faci
già è cujuata cu lu maritu soju!! ” - (comare quelle domande
fatele a vostra figlia che se la nostra lo fa, già è sposata con il
marito!)”
“allora si sono litigate!???”
“nooo, zia Martina non ha fatto una
grinza con il viso e ha continuato come se niente fosse !”
Tea le rifece il verso: “oi, comare
mia! Ho visto le uova che avete portato a casa mia per fare i dolci,
scusatemi se ero in bagno , ma quando sono uscita Bastiana mi ha
fatto vedere una meraviglia di uova e bla, bla, bla...” “ tutto
come prima concluse Tea. Risero insieme.
Ancora qualche coccola poi con un
saltello Totoi era balzato giù dal letto. Dopo essersi vestito
accese il fuoco spostando la cenere che dalla sera precedente covava
le braci. Presi, da una cesta di giunco, i viticci conservati dalla
potatura della vigna li poggiò sopra le braci “pà abbruncà”- (
per far nascere la fiamma ).
Partita la fiamma aggiunse dei
tronchetti e si scaldò le mani. Messo il trippiede scaldò del latte
in un pentolino e dopo averne riempito due tazze si avvicinò al
letto ,ne porse uno a Tea e insieme fecero colazione.
Imbaccucatosi aprì il portoncino di casa, emise un fischio e il
suo fedelissimo “Pulughiteddu” lo raggiunse scodinzolando
nonostante il freddo.
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