26 dicembre, 2013

Attimi...il mio presepe di carta

Per Natale ho sempre preferito preparare, come “segno”, il presepe piuttosto che l'albero, anche se alla fine, si facevano sia l'uno che l'altro.
Quest'anno ho preparato solo il presepe.
“Gesù è nato povero” ho pensato mentre sistemavo la capanna comprata quaranta anni fa per il mio primo Natale da mamma.
Dentro ho sistemato le statuine di plastica della Madonna, San Giuseppe, il bue e l'asinello al centro la paglia per il Bambinello e fuori tutti i personaggi che rappresentavano il ceto sociale più povero, e ignorante del tempo. Essi furono i primi ad accostarsi al Bambinello, il loro cuore umile riconobbe i segni della Divinità dalla luce che brillava sulla misera capanna , dai cori angelici che dal cielo, osannavano al Figlio di Dio e dal bimbo stesso radiante messaggero d'Amore.
Quei poveri inginocchiandosi davanti al Bambino Divino omaggiandolo dei modesti doni frutto del loro lavoro mi inteneriscono sempre, a loro fu concesso il “privilegio” di rappresentare la Natività con il Suo messaggio. Nel presepe non vi è posto per i ricchi , colti, superbi , essi non stavano tra i poveri ma attendevano l'evento come “ qualcosa di eccezionale, adatto al loro ceto”, sistemati negli alberghi serviti e riveriti. Anche Giuseppe e Maria non trovarono posto ..erano poveri. Io penso che se Maria avesse raccontato la “storia” del Bimbo che portava in grembo, sarebbe stata derisa e cacciata ugualmente...”figuriamoci , il Figlio di Dio , l'Uno e Trino nel grembo di una povera donna, sposata con un falegname!!???”
Le statuine sono simili a quelle che usavamo nei presepi della mia infanzia: adesso son di plastica, prima erano di gesso.
Così, come ideò il primo presepe San Francesco ,è rimasto nel tempo : i pastori che dormivano al pascolo insieme al gregge, il taglialegna che si riposa un attimo ,seduto su un tronco con un braccio poggiato sul legno dell'aceta, la lavandaia che lava alla fonte, le donne che portano brocche e giare d'acqua sulla testa, quelle che preparano il pane, i bimbi che giocano nel cortile tra le galline e le ochette che scorrazzano, la massaia che getta loro il mangime, il pastore che munge , il ciabattino che fa gli zoccoli per i poveri...
Man mano che sistemo le statuine mi accorgo che la povertà di oltre duemila anni fa era ricca di dignità. Penso ai poveri di questo tempo.
Terminato il presepe tradizionale, ricorro al web, ho una curiosità : voglio vedere i poveri del nostro tempo.
Prendo delle immagini e costruisco un presepe moderno, “di carta”. Gesù nacque povero, ma tra i poveri che ho visto, se nascesse oggi avrebbe almeno una capanna riscaldata dall'alito del bue e dell'asinello,una mamma, un “padre” falegname per educarlo e curare la sua crescita, coccolarlo... avrebbe queste ricchezze che altri bambini nel 2013 non hanno. Però ,nonostante tutto, il Suo messaggio d'amore non è andato perduto ed è giusto ricordare che la bontà esiste, silenziosa ma la gente di buona volontà c'è.
Nel mio presepe di carta li ho rappresentati come “stelle e angeli “, né ali né volto , solo un logo che unisce tutti quei volontari, e sono tantissimi, che abbandonata la via del benessere, spinti dal messaggio di Gesù, nato tra noi per portar l'Amore, dedicano la loro vita ai nuovi poveri Cristi alleviando come possono il dolore...
Buon Natale...dal cuore
mariantonietta







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