12 dicembre, 2013

Aspettando il Natale...terzo cap.

Cap. terzo


“E permesso? “ chiede, ed è già dentro, comare Maltina, capogruppo della parte alta del rione, seguita dalla figlia Bastiana, “signorina ” quarantenne, ormai condannata allo zitellaggio come le sorelle Catta : Malgarita, Frantzisca e Mannena che entrano ridacchiando e scuotendo la testa con ancora i segni dei bigodini, tenuti tutta la notte per essere in ordine e per i “non si sa mai!”...Oltre centoquarantanni in tre, dopo aver respinto tutti i corteggiatori con un - “pucci ,cacca” , figuriamoci se mi prendo quello!” Adesso sperano nel miracolo.
“entrate, avanti, vi stavamo aspettando!” si avvicina loro zia Mia, mentre, Maddarena e Minnia aiutano le nuove arrivate a togliersi la mantella
Come gallinelle si avvicinano a Tea
“ auguri, abbiamo saputo che attendi un bambino!” , senza aspettare conferma : “ ma è vero che sei già in tre mesi? Si aggiunge zia Maltina : “come mai hai aspettato a dircelo così tardi? Tre mesi...foramari!!!”
Tea arrossisce. Conosce il vicinato, sa che il loro pettegolare, voler sapere, punzecchiarsi non è cattiveria ma un modo “familiare” per stare uniti però, non ha ancora maturato la malizia per difendersi per cui l'argomento matrimonio, marito, incinta, la imbarazzano. Zia Maddarena coglie lo sguardo di zia Minnia che la invita a rispondere per salvaguardare la risevatezza di Tea, lei essendo la madre della giovane potrebbe dare una risposta criticabile.
Maddarena : “ cummari Maltina mea, lo sapete che Tea è timida e riservata” continuò sollevando il tono della voce onde evitare le parole che stavano per uscire dalla bocca di cummari Maltina:
“Lo sappiamo che adesso che è sposata è come noi ma Tea ha rispetto della vostra figliola Bastiana e delle nostre amate vicine ingenue vergini, e per discrezione tace. Poi, comà, prima dei tre mesi non si è sicuri...”
Vengono interrotte da una voce ululante, alle loro spalle. Le donne si voltano e vedono ziu Cashju, marito di zia Maltina.
Ritto sulla porta, cerca di dare potenza e credibilità alle parole dal suo metro e venti di altezza. Le donne:
“oja, e che accidente vi è successo a voltarvi così cumpà?”
“ guardatemi il piede!” farfuglia sbavando di rabbia.
Sua moglie si avvicina “ oja! Poveretto chi ti ha ridotto così ? Chiede sollevando il piede destro del marito con lo scarpone vecchio , puzzolente di grasso di maiale, tutto rotto, morsicato.
L'uomo con gli occhi accesi : “ è stato il cane di cumpari Barori! Da quando cumpari l' ha portato non posso più passare nella strada per andare alla posta che appena mi vede mi rincorre e si attacca alle mie scarpe . Oggi perchè cummari Minnia e cumpari Barori non c'erano a richiamarlo, si è avventato alla scarpa trascinandomi come uno straccio!...guardate!!” dice voltandosi per mostrare anche il pantalone rotto.
Non si era accorto di avere il sedere completamente nudo.
La moglie, zia Maltina, presa una copertina vecchia copre le natiche del marito: “ e cantu sei maccu, malasolti!!...(quanto sei scemo malasorte, non ascolti mai!) Quante volte ti ho detto di lavarti i piedi? Che cosa lo abbiamo fatto a fare il bagno ehhh...tu vai ancora a fare i bisogni sotto il vecchio olivo...hai capito che ti..de..vi..la..va..re... !” scandì la donna : “ lu cani ( il cane ) ha preso l'odore di osso rognoso e “sigumenti rasgjona” (poiché ragiona ) come un cane , “ti s'è arraldatu) ...(ti è saltato addosso) per mangiare..
Bastiana con le sorelle Catta si voltano verso il caminetto soffocando, con le mani davanti alla bocca, una incontenibile risata , mentre, irrefrenabili lacrime cadono nel caminetto.
Al chiasso, dalla casetta del forno, arrivano anche ziu Barori e ziu Minniu “ che succede? E chi buldeddu “( e che chiasso!!)”
Minnia spiega al marito che il loro cane ha aggredito il vicino.
Barori guarda ziu Cashju: “ scuseddimi cumpà- !!!(scusatemi compare), mi stanno dicendo che il mio cane vi ha aggredito? Ma se è così poltrone che lo chiamiamo “straccu- (stanco)”, non si toglie nemmeno la mosca dal naso...compà se non vi offendete visto che aggredisce solo voi , mi permetto di chiedervi una cosa !”
“ ditemi compà, siamo buoni vicinanti ,possiamo parlare!!”
“cumpà, cand'è stata l'ultima 'olta chi vi seti laati li pedi?...(compà quando è stata l'ultima volta che vi siete lavati i piedi?)
Ziu Cashju perplesso : “ cumenti cumpà, voi non seddi statu in gherra?” - ( come compà , voi non avete fatto la guerra? )-
chiede con l'imponenza di chi ha un' onorevole risposta che affonda le radici in un'esperienza forte come la guerra.
“ il comandante del battaglione , nella guerra del quindici-diciotto, ci proibì di lavarci perchè avremmo tolto la protezione che la pelle ha contro le pallottole” risponde, sollevando un dito imperioso in aria per dare credibilità indiscutibile al suo dire..
“ziu Cà a voi nemmancu la cannunadda vi pidda!!! - (zio Cà a voi non vi prende nemmeno la cannonata!!)
esclama Barori:
“ il cane ha sentito puzza di carne morta e si è lanciato...andate a raccontargli l'ordine del vostro comandante...il cane è un animale e va a naso ..fiuta...non ragiona.
“Ascoltate, facciamo una cosa “ interviene ziu Minniu per evitare che la situazione degeneri:
“ ziu Cà, che numero avete di scarpe?”
“non mi l'ammentu, queste le ho dal matrimonio! erani ancora boni...l'agghju pitadhi meda 'olti ma la pedhi è bona ”(non lo ricordo, queste le ho dal matrimonio! erano ancora buone...le ho risuolate diverse volte ma la pelle è buona!)
“Le signorine”, non riuscendo a contenere la risata, escono fuori per sfogarsi, ridono, ridono tenendosi lo stomaco. Al loro ridere si affacciano alla finestra le ultime vicinanti? “ che c'è? Avete già impastato i dolci? E questa risarella scema?....mica siete delle bambine...adesso arriviamo!!!”
“fate con comodo !” risponde Bastiana “ mi sa che oggi le cose andranno per le lunghe”.
La curiosità è forte. Arrivano insieme Toa , il marito Giuanni , pronto per recarsi alla carciofaia per il taglio dei carciofi, le figlie Lisandrina e Lella sentendo il baccano si apprestano a far la salita dopo aver accompagnato a scuola i due figli di Lisandrina. Arriva persino Ziu Mannu ( zio grande) così chiamato perchè è il più anziano del vicinato.











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