Cap. terzo
“E permesso? “ chiede, ed è già
dentro, comare Maltina, capogruppo della parte alta del rione,
seguita dalla figlia Bastiana, “signorina ” quarantenne, ormai
condannata allo zitellaggio come le sorelle Catta : Malgarita,
Frantzisca e Mannena che entrano ridacchiando e scuotendo la testa
con ancora i segni dei bigodini, tenuti tutta la notte per essere in
ordine e per i “non si sa mai!”...Oltre centoquarantanni in tre,
dopo aver respinto tutti i corteggiatori con un - “pucci ,cacca”
, figuriamoci se mi prendo quello!” Adesso sperano nel miracolo.
“entrate, avanti, vi stavamo
aspettando!” si avvicina loro zia Mia, mentre, Maddarena e Minnia
aiutano le nuove arrivate a togliersi la mantella
Come gallinelle si avvicinano a Tea
“ auguri, abbiamo saputo che attendi
un bambino!” , senza aspettare conferma : “ ma è vero che sei
già in tre mesi? Si aggiunge zia Maltina : “come mai hai aspettato
a dircelo così tardi? Tre mesi...foramari!!!”
Tea arrossisce. Conosce il vicinato, sa
che il loro pettegolare, voler sapere, punzecchiarsi non è
cattiveria ma un modo “familiare” per stare uniti però, non ha
ancora maturato la malizia per difendersi per cui l'argomento
matrimonio, marito, incinta, la imbarazzano. Zia Maddarena coglie lo
sguardo di zia Minnia che la invita a rispondere per salvaguardare la
risevatezza di Tea, lei essendo la madre della giovane potrebbe dare
una risposta criticabile.
Maddarena : “ cummari Maltina mea, lo
sapete che Tea è timida e riservata” continuò sollevando il tono
della voce onde evitare le parole che stavano per uscire dalla bocca
di cummari Maltina:
“Lo sappiamo che adesso che è
sposata è come noi ma Tea ha rispetto della vostra figliola Bastiana
e delle nostre amate vicine ingenue vergini, e per discrezione tace.
Poi, comà, prima dei tre mesi non si è sicuri...”
Vengono interrotte da una voce
ululante, alle loro spalle. Le donne si voltano e vedono ziu Cashju,
marito di zia Maltina.
Ritto sulla porta, cerca di dare
potenza e credibilità alle parole dal suo metro e venti di altezza.
Le donne:
“oja, e che accidente vi è successo
a voltarvi così cumpà?”
“ guardatemi il piede!” farfuglia
sbavando di rabbia.
Sua moglie si avvicina “ oja!
Poveretto chi ti ha ridotto così ? Chiede sollevando il piede destro
del marito con lo scarpone vecchio , puzzolente di grasso di maiale,
tutto rotto, morsicato.
L'uomo con gli occhi accesi : “ è
stato il cane di cumpari Barori! Da quando cumpari l' ha portato non
posso più passare nella strada per andare alla posta che appena mi
vede mi rincorre e si attacca alle mie scarpe . Oggi perchè cummari
Minnia e cumpari Barori non c'erano a richiamarlo, si è avventato
alla scarpa trascinandomi come uno straccio!...guardate!!” dice
voltandosi per mostrare anche il pantalone rotto.
La moglie, zia Maltina, presa una
copertina vecchia copre le natiche del marito: “ e cantu sei maccu,
malasolti!!...(quanto sei scemo malasorte, non ascolti mai!)
Quante volte ti ho detto di lavarti i piedi? Che cosa lo abbiamo
fatto a fare il bagno ehhh...tu vai ancora a fare i bisogni sotto il
vecchio olivo...hai capito che ti..de..vi..la..va..re... !” scandì
la donna : “ lu cani ( il cane ) ha preso l'odore di osso
rognoso e “sigumenti rasgjona” (poiché ragiona ) come un
cane , “ti s'è arraldatu) ...(ti è saltato addosso) per
mangiare..
Bastiana con le sorelle Catta si
voltano verso il caminetto soffocando, con le mani davanti alla
bocca, una incontenibile risata , mentre, irrefrenabili lacrime
cadono nel caminetto.
Al chiasso, dalla casetta del forno,
arrivano anche ziu Barori e ziu Minniu “ che succede? E chi
buldeddu “( e che chiasso!!)”
Minnia spiega al marito che il loro
cane ha aggredito il vicino.
Barori guarda ziu Cashju: “
scuseddimi cumpà- !!!(scusatemi compare), mi stanno dicendo
che il mio cane vi ha aggredito? Ma se è così poltrone che lo
chiamiamo “straccu- (stanco)”, non si toglie nemmeno la
mosca dal naso...compà se non vi offendete visto che aggredisce solo
voi , mi permetto di chiedervi una cosa !”
“ ditemi compà, siamo buoni
vicinanti ,possiamo parlare!!”
“cumpà, cand'è stata l'ultima 'olta
chi vi seti laati li pedi?...(compà quando è stata l'ultima
volta che vi siete lavati i piedi?)
Ziu Cashju perplesso : “ cumenti cumpà, voi non seddi statu in
gherra?” - ( come compà , voi non avete fatto la guerra? )-
chiede con l'imponenza di chi ha un'
onorevole risposta che affonda le radici in un'esperienza forte come
la guerra.
“ il comandante del battaglione ,
nella guerra del quindici-diciotto, ci proibì di lavarci perchè
avremmo tolto la protezione che la pelle ha contro le pallottole”
risponde, sollevando un dito imperioso in aria per dare credibilità
indiscutibile al suo dire..
“ziu Cà a voi nemmancu la cannunadda
vi pidda!!! - (zio Cà a voi non vi prende nemmeno la cannonata!!)
esclama Barori:
“ il cane ha sentito puzza di carne
morta e si è lanciato...andate a raccontargli l'ordine del vostro
comandante...il cane è un animale e va a naso ..fiuta...non ragiona.
“Ascoltate, facciamo una cosa “
interviene ziu Minniu per evitare che la situazione degeneri:
“ ziu Cà, che numero avete di
scarpe?”
“non mi l'ammentu, queste le ho dal
matrimonio! erani ancora boni...l'agghju pitadhi meda 'olti ma la
pedhi è bona ”(non lo ricordo, queste le ho dal matrimonio!
erano ancora buone...le ho risuolate diverse volte ma la pelle è
buona!)
“Le signorine”, non riuscendo a
contenere la risata, escono fuori per sfogarsi, ridono, ridono
tenendosi lo stomaco. Al loro ridere si affacciano alla finestra le
ultime vicinanti? “ che c'è? Avete già impastato i dolci? E
questa risarella scema?....mica siete delle bambine...adesso
arriviamo!!!”
“fate con comodo !” risponde
Bastiana “ mi sa che oggi le cose andranno per le lunghe”.
La curiosità è forte. Arrivano insieme Toa , il marito Giuanni ,
pronto per recarsi alla carciofaia per il taglio dei carciofi, le
figlie Lisandrina e Lella sentendo il baccano si apprestano a far la
salita dopo aver accompagnato a scuola i due figli di Lisandrina.
Arriva persino Ziu Mannu ( zio grande) così chiamato perchè
è il più anziano del vicinato.
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