Ancora ricordi
Tania sentiva nel suo cuore saltellare
la gioia.
Ancora un paio di giorni e avrebbe
stretto al petto la sua figliola.
Aperte le finestre della sua modesta
casa, nel borgo antico, prese a riassettarla.
Mentre passava da una camera all'altro,
tirando a lucido ogni cosa, il fiume di ricordi continuò a scorrere
nella sua mente.
Pochi giorni dopo la partenza di
Giosuè, la giovane aveva portato al pascolo il piccolo gregge che il
suo amore le aveva affidato
“curale per me!” le disse dandogli
le carezze dell'addio.
“ lo farò, amore , la loro cura mi
aiuterà a sopportare la tua lontananza, ti aspetteremo!”
“ritornerò, con il denaro
guadagnato comprerò terreni e farò di te una signora!”
Promise il giovane allontanandosi con
una sacca sulle spalle.
Quella mattina ,Tania, seduta sopra un
sasso, suonava lo zufolo .Un malinconico suono sull'allegro belare
delle pecorelle.
All'inizio un colpetto, poi un
movimento brusco.
Da qualche giorno non stava bene. Al
mattino presto era colta da nausea, si sentiva stanca.
Collegò il malessere con la partenza
di Giosuè.
Poi ricordò le cose che gli aveva
insegnate il giovane e capì: “aspetto un figlio” si disse
pensando a quel sussidiario
meraviglioso che era stata la natura.
Lo avevano sfogliato insieme osservando
il comportamento degli animali , le trasformazioni delle piante, i
semi ove Dio aveva riposto la vita, l'accoppiamento, la nascita, la
crescita.
Aspettava il figlio di Giosuè. Fu la
sua certezza.
L'incoscienza della sua giovane età le
evitò paure, preoccupazioni.
Pensava alla gestazione e al parto
delle caprette, delle pecorelle, delle cagnoline...............di
tutti i mammiferi che facevano parte della sua vita. Questo le dava sicurezza.
Si rasserenò e accarezzandosi il
pancino sorrise
“ Dio mi aiuterà come fa con tutti i
suoi figli e poi Giosuè ritornerà, sentirà il grido del mio cuore”
Decise di nascondere la gravidanza, ancora per un po',
alla sua nonna.
Intanto trascorrevano i giorni e con
essi i mesi.
Tania infagottata nelle gonne enormi
della nonna , non le confidò il suo segreto.
La vecchia si consumava colpita da un
male incurabile.
Tania l'assistette , la sua forza stava
nella speranza del rientro di Giosuè.
- Erano trascorsi tre giorni dal funerale
della vecchia.
Tania ,seduta sulla carrozza accanto al
becchino, l'aveva accompagnata al cimitero.
Nessun paesano aveva assistito alle
esequie. La vecchia conosceva le erbe e preparava decotti curativi
ma, anche filtri per vari usi.
Molte “signore” e “gentiluomini”, all'imbrunire,
si appressavano alla loro casetta per chiedere le misture della
nonna, però se la incontravano non la salutavano.
La vecchia era considerata “una
megera”.
Rientrata alla casetta, dopo il funerale in solitaria
tristezza, Tania si era lasciata andare ad un pianto dirotto.
Il cielo piangeva con lei.
Un'accozzaglia di nuvole nere si
scontrarono con tale ira che fulmini e tuoni scossero la casetta.
Tania sollevati i pugni al cielo gridò:
“Mi stai mettendo alla prova ma...ce
la farò.................per mio figlio ce la farò!”
Asciugatasi le lacrime, riprese forza
ricordandosi le ultime parole della vecchia:
“ piccola mia, quando non ci sarò
più, sposta il mio lettino, al centro troverai un tappetto di
canapone, sollevalo e tira la botola che troverai.
Usa quello che c'è dentro, ti aiuterà
a sopravvivere fino a quando non troverai un lavoro. Dovrai per forza
spostarti in paese.
Perdonami per le verità nascoste!”
Dopo tre giorni la giovane ricordò il
messaggio.
Nonostante il pancione, spostò il
lettino, trovò il tappetto ed aprì la botola .
Pensava che vi avrebbe trovato i famosi
“filtri magici” ma eseguì ugualmente la consegna.
Aperta la botola vide un forziere di
legno ,lo tirò di fuori e lo aprì.
Vide un paio di raffinate scarpine da
neonata, una nobile camiciola, fasce con le iniziali, tutto
ingiallito dal tempo. Dei ritratti di una dama bellissima e di un
nobile. Vi erano, inoltre, delle lettere dal colore antico e sul
fondo un cofanetto.
Apertolo la giovane trovò una catena
d''oro con una “T” per ciondolo ed una pergamena arrotolata.
Il cuore batteva nel suo petto come
tamburo alla festa.
La vecchia non era sua nonna.
La giovane era stata affidata a lei
perchè nata da una relazione extraconiugale tra due nobili: contessa
Eloise de La Roche e l'ambasciatore fiorentino conte Gagarot de La
Gherardasca signore di d'Avalos
Le lettere erano state scritte dalla
sua mamma che, chiedeva alla vecchia informazioni sulla sua figliola
abbandonata.
La corrispondenza si interruppe alla
morte della sua mamma. Tania aveva tre anni.
Emozionata si soffermò ad accarezzare
le tracce del suo passato, quando fu colta dalle doglie.
Mise una coperta per terra , preparò
delle pezze di lenzuola e bruciò nel fuoco la lama di un coltello.
Sapeva che avrebbe partorito tra acque
e sangue e che avrebbe dovuto tagliare il cordone ombelicale. Così
aveva visto in natura.
Sistematasi sulla coperta ebbe un breve
travaglio.
Le sue tenere carni si aprirono
facilmente sotto la spinta del bambino, anzi della bambina.
La chiamò Teresa come la vecchia e di
cognome Enne..............senza padre.
2 commenti:
Ciao Maria Antonietta, appena avrò un po' di tempo leggerò con piacere questo racconto che vai pubblicando. In questi giorni, con altre blogger, siamo state impegnate nella divulgazione dell'iniziativa per la sensibilizzazione sul disastro di Timbouctu, e,dopo la pubblicazione il 10 luglio di un post collettivo,si continua con la proposta di mettere un'immagine nella sidebar, in modo che vi rimanga, almeno finché, speriamo, questa dolorosa vicenda non avrà una soluzione accettabile,affinché la nostra iniziativa,
recepita da molti blogger, non resti il grido isolato di un giorno.
Per evidenziare la continuità con l'iniziativa precedente io ho usato come slogan il titolo del post.
In mancanza di altre idee o soluzioni personali, se vuoi puoi prelevare l'immagine e il testo da me.
Volendo si potrebbe collegare l'immagine all'URL di un testo,
ma anche la sola immagine può essere un richiamo utile allo scopo,
un piccolo contributo della blogsfera contro la distruzione di un patrimonio storico
e artistico che impoverisce tutta l'umanità.
Grazie per l'ascolto saluti cari Marilena
ciao Marilena
sono presa da vari incarichi, appena potrò mi documenterò per fare la mia parte
un abbraccio
Maria Antonietta
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