29 maggio, 2011

racconto....una vita insieme.........terza parte



Arrivato nel salone il notaio incontrò sua moglie
“ è arrivato Beppe?” chiese”
“Si, certo!” rispose la donna
“ ma come mai?
 Prima della conclusione del secondo anno di frequenza, l’accademia non concede permessi?!” continuò con espressione perplessa, il notaio
“marito mio!” rispose la donna, mentre una ruga di nascosta preoccupazione, si formava sulla sua fronte “ a questo non avevo pensato!”
Non potè continuare perché arrivò , sorridendo allegramente, il loro figliolo.
“salve figliolo!” lo salutò suo padre.
Beppe si avvicinò e lo abbracciò
“ salve, padre mio, è un piacere vedervi, ritornare a casa, ritrovare la mia vita……..!”
Il notaio rispose all’abbraccio con  l’affetto paterno che provava per suo figlio.
Eppure anche le parole di saluto pronunciate dal giovane, avevano aumentato la perplessità su quella visita improvvisa.
Cercando di nascondere ciò che provava, chiese:
“ figliolo, sono contento che tu abbia ottenuta una licenza inaspettatamente anticipata sui tempi, hai avuto qualche merito? Un premio speciale?”
Il giovane mutando espressione del viso rispose:
“padre posso parlarvi in privato”?
donna Costanza sentendosi esclusa intervenne con fare nervoso:
“ come in privato? Cosa c’è che io non possa ascoltare?”
Il giovane le rivolse uno sguardo serio, da adulto
 Improvvisamente, la donna si rese conto che, suo figlio non era più un ragazzo ma un uomo
“ mamma scusami! Ma quello che devo dire riguarda me e mio padre! Ho sempre seguito le scelte che tu hai fatto per me, adesso è tempo che io ritrovi mio padre, i suoi consigli e suggerimenti da padre e figlio, da uomo ad uomo”
Il notaio emotivamente colpito dalle parole del suo figliolo chiese:
“ si tratta di cosa grave?, hai combinato qualcosa e ti trovi nei pasticci?
“ tranquillo padre!” rispose con un sorriso debole il giovane “ si tratta della mia vita, di come io intendo gestirla.
 Poiché è nota la tua sofferenza per aver seguito “con obbligo” la carriera scelta dai nonni è mio desiderio confrontare i miei desideri con i tuoi pareri,
…………… padre ho bisogno di te!” concluse, dopo una breve pausa.
Il notaio emozionato lo abbracciò :
“ figlio mio! Ti ringrazio per avermi cercato nel momento del bisogno! Adesso andiamo a cena dopo cena andremo nel mio studio e potrai dirmi tutto quello che desideri!
Donna Costanza tratteneva a stento lacrime di delusione.
Aveva sempre gestito l’educazione e le scelte per suo figlio e nel momento del bisogno egli cercava suo padre, inoltre, era chiaro che il problema che aveva il giovane riguardava la carriera ch’ella aveva scelta per lui.
Con stizza si rivolse ai due uomini-
“ spero che vi degnerete di informarmi sulle vostre decisioni e soprattutto che non riguardino la carriera accademica che hai intrapresa.”
Il notaio serenamente: “ mia cara, ti ho sempre lasciato gestire tutto quello che abbiamo, però non  ti sarà concesso di gestire la vita di nostro figlio.
Non è più un bambino, quello che abbiamo di fronte è un uomo che, dopo aver fatto l’esperienza accademica, lontano dalla famiglia, ha maturato un pensiero suo sulle scelte da fare per il suo avvenire!”
La donna, voltate le spalle, si recò in cucina per dare ordini per la cena.
Beppe si rivolse a suo padre

“grazie!, ero certo che avresti capito subito e che avrei potuto contare sul tuo appoggio!”
“ tranquillo figliolo, a tutto vi è rimedio e tua madre dovrà accettare le nostre decisioni.
Adesso puoi salire nella tua camera e prepararti per la cena.!” Disse pacatamente il notaio guardando con ammirazione suo figlio.
Beppe incoraggiato dall’appoggio di suo padre, salì sulle scale con passo veloce e leggero ,come chi si è tolto un peso dalle spalle.
Arrivato in camera incontrò Angela che ne usciva
La prese per la vita e la sollevò, roteandola
“ togli immediatamente questo brutto grembiule!” disse ridendo
“ ma sei fuori di testa?” rispose la ragazza “ io sono una cameriera!”
Il giovane le strappò di dosso il grembiule e:
“ecco adesso sei la mia sorellina!”esclamò ridendo
Angela arrossì.
 Il giovane si rese conto che davanti a  lui non aveva una ragazzina ma una  donna che, in quei due anni aveva maturato un corpo armoniosamente proporzionato e quel viso non era più quello sbarazzino della sua compagnetta di giochi ma, quello di una giovane che abbassava le palpebre per impedire che si leggesse nei suoi occhi sentimenti e desideri d’amore.
Colpito da quelle scoperte disse:
“ ci vediamo giù a cena! E da domani riprenderemo le nostre scorribande!”
Con queste parole spezzò il silenzio imbarazzante che si era creato.
La ragazza prima di uscire dalla stanza chiese:
“che dirò a tua madre quando mi chiederà del grembiule?”
“ semplice mia cara!” sorrise Beppe “ rispondile: lo chieda a suo figlio!”
Angela uscì dalla stanza  con la testa in fiamme e le guance rosse dalla cozzaglia di pensieri ed emozioni  che, come onde di mare in tempesta, si accavallavano gli uni sulle altre.
Anche Beppe nel togliersi la divisa si trovò distratto dal nuovo modo con il quale vedeva Angela, la sua amica di sempre.










Nessun commento: