Prima parte
Avevo sette anni quando per la prima
volta vidi la televisione. Era il 1957,
Mio padre arrivò con un signore che
teneva faticosamente tra le braccia uno scatolone. Dietro seguiva un
ragazzo con sulle spalle due confezioni di cartone lunghe e piatte.
Era un primo pomeriggio, lo ricordo
bene perchè, mentre mamma lavava i piatti del pranzo io e i miei
fratelli stavamo a fare i compiti seduti, attorno al tavolo della
sala “buona”.
Mia madre era sicuramente informata
dell'avvenimento” perchè aprì il portone a mio padre che
precedeva i due, quasi li attendesse.
Dopo aver salutato, ci chiese di
chiudere i quaderni e spostarci nell'angolo del salotto che avremo
assistito all'apertura di un bel regalo per la famiglia
Era una situazione così insolita, per
le nostre abitudini, che ubbidimmo in silenzio.
Dallo scatolone tirarono fuori una
scatola più piccola, sul davanti aveva un vetro grigioe nel dietro
un groviglio di lampadine e fili colorati.
Sembrava sventrato.
Mio padre annunciò l'avvento del
televisore nella nostra casa e nella nostra vita.
Noi eravamo frastornati e incuriositi.
Il commerciante e il giovane,
avvalendosi dell'aiuto di mio padre, aprirono tutti i cartoni e
lavorarono con tubi, fili, cercando di capire le indicazioni sul
foglio allegato al materiale di ciascuna scatola.
Noi stavamo buoni, buoni ad osservare
Dopo un tempo che mi sembrò
lunghissimo, il televisore fu sistemato sopra un elegante carrello.
Il giovane liberò la sala da tutto il
cartone, il commerciante fece accomodare tutti come al cinema e toccò
un bottone. Per magia miriadi di puntini neri ed altri luminosi
impazzirono sul grande “ occhio” detto “schermo “
accompagnati da un gracchiare di cornacchie impazzite. In un attimo
l'uomo, tutto sudato, tolse il pannello dal retro della
scatola-televisore e armeggiò con quella specie di lampadine che
egli chiamava valvole”, poi dandosi un colpo sulla fronte
-scusate , avevo scordato che a
quest'ora, non trasmettono, bisognerà aspettare fino alle cinque.
Ritornerò per quell'ora a mostrarvi il funzionamento-
Disse risollevato.
Salutò per andare via
-non prima di aver brindato!”
propose soddisfatto mio padre.-
Mia madre aprì lo sportello della
credenza e tirò fuori un vassoio di pasticcini, le bibite ed i
bicchieri.
Seguì il rinfresco per il battesimo
del neonato televisore, il secondo che il commerciante aveva venduto
-Siete contenti bambini?, abbiamo la
televisione!!!- chiese, soddisfatta per la sorpresa riuscita, mia
madre.
Io che ero andata al cinema solo una
volta per assistere alla proiezione del film “Marcellino pane e
vino” non ricordavo la proiezione una cosa così sofferta e
complicata.
-troppe formiche impazzite e troppo
rumore!-
Dissi la mia.
I miei furbi fratelli tacquero, non
saprò mai se ne sapessero quanto me.
-ma no piccola- mi da un buffetto
sulle guancia il commerciante
poi, rivolto ai miei – bene, auguri e
a più tardi-
All'ora stabilita eccolo di nuovo.
Ci accomodiamo nel salotto e attendiamo
L'uomo, con l'imponenza di un onorevole
al varo di una corazzata, “strucca il botton”e come prima ecco
il formicaio impazzito e il gracchiare..
Mi porto le mani alle orecchie. Non ne
posso più.
E poi dalla scatola viene fuori la
magia, una magia in bianco e nero.
L'immagine fissa di un cielo
leggermente nuvoloso prima, poi lo schermo si anima con la punta di
un' antenna che,dalla parte bassa dello schermo, sale pian,pianino
verso l'alto mostrando tutta la sua imponenza al suono di un inno
rimbombante di elementi orchestrali ed accattivante quanto l'inno
Nazionale. Una signorina a mezzo busto, vestita, truccata e pettinata
con sobria eleganza, dopo aver salutato, annuncia i programmi della
serata indicando il pubblico al quale sono adatti.
2 commenti:
Ricordo ancora il primo televisore, la marca era "DuMont" ed era un coso enorme :-)
Felice giornata, un abbraccio
enrico
ciao Enrico.
Grazie d'esser passato a trovarmi.
Io non ricordo la marca del televisore, però come dici tu, era enorme...e quelle valvole...puff...come le lampadine
eheheh
un abbraccio natalizio
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