10 aprile, 2011

i racconti di una volta.......i ricordi.......5a parte

I ricordi
                                        

Stavano sedute sotto un glicine ; il profumo riempiva  l’ambiente circostante, rendendolo rilassante, aperto alla confidenza e ai ricordi.
Suor Ermenegilda sorseggiando la sua tisana disse:
-         “Alessandra , per realizzare il tuo sogno potresti rimanere qui con me, mi farebbe un piacere immenso!”
-          - “ grazie Madre!” rispose la donna con un sorriso che esprimeva gratitudine per quella proposta fata con sincero affetto
-         “ non posso fermarmi qui da voi!".
Intendo raggiungere la città dove nacque mia madre, Gaeta, troverò sicuramente qualche lontano parente, cercherò collaborazione e con il gruzzolo di denaro che ho messo da parte nel servire i nobili, aprirò una casa per accogliere i bambini bisognosi di assistenza, affetto materno e istruzione.
Tutto questo in nome della mia infelice mamma, che mi amò come la malattia le permise di farlo”
Madre Ermenegilda emozionata l’abbracciò
-         “ ti capisco cara! Dio ti aiuterà nel tuo nobile intento.
Adesso bando alla tristezza! abbiamo  bellissimi ricordi del tuo soggiorno nel convento.
 Ricordi il giorno che arrivasti qui da noi? Piccolo, tremante passerotto.
La Madre Superiora ti aveva messo addosso tanta paura!” aprì il discorso una sorridente suor Ermenegilda
-         “ si!!”  ma poi con quella capriola volante tu mi facesti ridere!!! .
Rispose Ale, sorridendo e passando a dare del “tu” alla suora, su sua stessa richiesta.
 - “ ricordi le nostre monellerie e gli scherzi fatti?”
 - “come no?”disse Alessandra.
“ e  quello fatto alla Madre Superiora?”
 - “ Quale?..........gliene abbiamo fatti tanti................racconta, racconta!!
 - “Una sera, ci alzammo dal letto vestite con quegli enormi camicioni da notte e le calze di lana grossa che ci facevano venire la grattarola ai piedi.
Zitte, zitte ci avvicinammo al gran camino ormai spento,raccogliemmo un pezzo di carbonella fredda , ci recammo nella camera della superiora che dormiva russando e le disegnammo due bei baffoni………………
 - “ si, si! Rise Ale
 - “Al mattino, quando passò nelle camerate per suonare la campanella della sveglia tutte le bambine scoppiarono a ridere, mentre le guardavano il labbro.
La superiora ci passò la mano e sparì
Quando rientrò disse
“ se non salta fuori la colpevole o i colpevoli non si giocherà nel giardino per un mese e si terrà un rigoroso silenzio!”.
Alessandra aggiunse: - “noi due ci alzammo in piedi con la testa chine!!”
 - “bene, disse la superiora avrei dovuto immaginarlo!, poi con tono molto severo
 - “Ermenegilda lei non sarà mai una suora ma una peste!”.
Ti ricordi ci mise a lavare le scodelle della colazione per un mese.
Risero, mentre, nella loro mente si accavallavano i ricordi.
 - “Ricordi quella volta che attaccammo male i gancetti del corpetto per la tonaca che avrebbe dovuto indossare per la visita di Monsignore
Che ridere, nello scambiarsi un abbraccio fraterno si staccarono i gancetti e la superiora rimase con le tette di fuori”……………………….Ermenegilda e Alessandra ridevano come matte,
 - “Quella volta non fummo  punite…..perchè la superiora aveva le “tette” straripanti e pensò che nella fretta e agitazione per l’improvvisa visita di “ controllo”non avesse chiuso bene i ganci.
 Poi aveva sorriso anche lei nel vedere un paonazzo Monsignore che, imbarazzato si allontanava  dopo aver aperto l’ombrello e…fuori .non pioveva!!!”.
 - “Ma il più bello degli scherzi fu quando le sostituimmo i ducati che teneva nel borsello con dei fagioli secchi.
Che viso fece quando si trovò a pagare con i fagioli colui che era soprannominato “il trombone”per via delle sue suonate naturali.!”
Ricordando ridevano come bambine.
Nel frettempo, il sole calava , si resero conto dei doveri e frettolosamente rientrarono dentro per attendere ai lavori serali del convento-scuola.
Alessandra chiese al cocchiere se gli creava problemi trattenersi qualche giorno , per rispondere all'invito insistente della suora
-    “ no signora!” rispose Alfredo gentilmente “ io ho la famiglia appresso!” e sorridendo accarezzo Bertolo
-     “ io e il mio cavallo, siamo ai vostri ordini!”
-    “ Vi ringrazio Alfredo! Ditemi , vi siete sistemato bene?”
-   “ certo dama Alessandra, sto aiutando l’operaio addetto alla manutenzione del convento.
Oggi abbiamo aggiustata la carrucola che tira su l’acqua del pozzo! Domani troveremo altro da fare! Per l’alloggio ho trovato posto nella stalla, state tranquilla per me,questo posto mi piace, si sta bene.
Ci possiamo trattenere quanto desiserate voi.
-      “ Grazie Alfredo per la vostra disponibilità!”rispose la donna.
Raggiunse Madre Ermenegilda per offrirle aiuto nel lavoro della sera.
Alla fine, ritiratasi nella cella messa a sua disposizione , serenamente rilassata si addormentò.................






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