Nella foresta
della mente
procedevo
confusa e muta
su percorsi
immaginari,
oscuri, neri
privi di
sentieri,
quando udii
una dolce linfa
entrare nel mio
corpo
e, solo dopo
mi vidi,
di fiori
circondata e profumata,
danzar armoniosa
simile a
farfalla festosa.
Sentii
nel profondo del
mio cuore,
una fontana
sgorgare:
musica soave
cantava
il suo
gorgogliare.
La gioia
i miei occhi
inumidì,
come fiori
lacrimanti,
di fresca
rugiada
allo spuntar del
dì.
Sentii la vita
fremere,
come corde di
violino,
nelle mie vene
del rinnovato
mattino.
Gioii
in riscoperto
splendore
di Divino Amore
che,
come raggio di
sole,
in ritrovata
Primavera,
mi ricondusse
sul sentiero
della vita,
quella vera.
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