Un vecchio muro a secco,
un cancello arrugginito
cigola nel vento.
Stridente, dolorante assolo
del suo ripetuto, insistente eco.
Nel giardino abbandonato
una boungaville, nel silenzio, avanza.
Protegge il ricordo luminoso
di una storia d’amore vero
profondo che, prosegue nel cielo
Dietro i pizzi della finestra imponente
la donna osservava il giardino
con voce innamorata
ne descriveva la beltà
al suo amato, col solo sguardo, presente.
Il male, del giovane, invaghito,
procedendo in continua transumanza
lo possedeva strattonandolo con violenza.
Pur se dal dolor affannato, per la sua amata,
acclamava alla vita, come neonato con vagito.
La bruma sera arrivò in un tramonto autunnale
di lui si prese il corpo e uccise il male
lo Spirito libero da imbragatura dolorante
si sollevò sopra il pianto della donna.
“La pietas Divina” colpita nel cuore
presale la mano la unì al suo amore.
Si sollevarono in un unico volo
seguendo la via dalla luce segnata
L’umana spoglia, deposta in un unico letto
ebbe la terra del giardino come coperta,
ai piedi della boungaville che fioriva per loro
Le foglie autunnali danzavano
l’ultimo saluto alla pianta intristita
per l’incapacità di mantenerle in vita.
Il silenzio, nel giardino, regnava intenso
solitario custode di un amore immenso
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