L’anima
cerca ragion d’appagamento
nel silenzio,
Evanescenza
vagante,
nel cielo ricoperto
di coppiose nuvole.
Silenzio assordante
nell’appropinquar della tempesta
conflitto rimbombante,
turbinio di sepolti eventi.
Come scheletri
liberati da lunga
schiavitù,
appaiono in ragion di virtù,
gl' inappagati desideri
schiacciati da morale servitù.
Tra le silenziose fronde
della foresta
sentimenti,
faticosamente dormienti,
tra mente e cuore,
un Eolo furioso
li scuote
con tumulto assordante
dal faticoso torpore.
Stridenti anime dannate,
infernale calore.
Nel calmo mare,
alla sera,
perduti
sospiri di amanti,
onde sconvolte di passione,
cavalcano tremanti,
frullio di assopiti sensi.
Il silenzio è un urlo
di spiriti confusi
mai folli o dannati
un solo ardire:
esser ascoltati.
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