06 dicembre, 2016

Racconto...Viva la R.A.I ci fa crescere sani...


Prima parte


Avevo sette anni quando per la prima volta vidi la televisione. Era il 1957,
Mio padre arrivò con un signore che teneva faticosamente tra le braccia uno scatolone. Dietro seguiva un ragazzo con sulle spalle due confezioni di cartone lunghe e piatte.
Era un primo pomeriggio, lo ricordo bene perchè, mentre mamma lavava i piatti del pranzo io e i miei fratelli stavamo a fare i compiti seduti, attorno al tavolo della sala “buona”.
Mia madre era sicuramente informata dell'avvenimento” perchè aprì il portone a mio padre che precedeva i due, quasi li attendesse.
Dopo aver salutato, ci chiese di chiudere i quaderni e spostarci nell'angolo del salotto che avremo assistito all'apertura di un bel regalo per la famiglia
Era una situazione così insolita, per le nostre abitudini, che ubbidimmo in silenzio.
Dallo scatolone tirarono fuori una scatola più piccola, sul davanti aveva un vetro grigioe nel dietro un groviglio di lampadine e fili colorati.
Sembrava sventrato.
Mio padre annunciò l'avvento del televisore nella nostra casa e nella nostra vita.
Noi eravamo frastornati e incuriositi.
Il commerciante e il giovane, avvalendosi dell'aiuto di mio padre, aprirono tutti i cartoni e lavorarono con tubi, fili, cercando di capire le indicazioni sul foglio allegato al materiale di ciascuna scatola.
Noi stavamo buoni, buoni ad osservare
Dopo un tempo che mi sembrò lunghissimo, il televisore fu sistemato sopra un elegante carrello.
Il giovane liberò la sala da tutto il cartone, il commerciante fece accomodare tutti come al cinema e toccò un bottone. Per magia miriadi di puntini neri ed altri luminosi impazzirono sul grande “ occhio” detto “schermo “ accompagnati da un gracchiare di cornacchie impazzite. In un attimo l'uomo, tutto sudato, tolse il pannello dal retro della scatola-televisore e armeggiò con quella specie di lampadine che egli chiamava valvole”, poi dandosi un colpo sulla fronte
-scusate , avevo scordato che a quest'ora, non trasmettono, bisognerà aspettare fino alle cinque. Ritornerò per quell'ora a mostrarvi il funzionamento-
Disse risollevato.
Salutò per andare via
-non prima di aver brindato!” propose soddisfatto mio padre.-
Mia madre aprì lo sportello della credenza e tirò fuori un vassoio di pasticcini, le bibite ed i bicchieri.
Seguì il rinfresco per il battesimo del neonato televisore, il secondo che il commerciante aveva venduto
-Siete contenti bambini?, abbiamo la televisione!!!- chiese, soddisfatta per la sorpresa riuscita, mia madre.
Io che ero andata al cinema solo una volta per assistere alla proiezione del film “Marcellino pane e vino” non ricordavo la proiezione una cosa così sofferta e complicata.
-troppe formiche impazzite e troppo rumore!-
Dissi la mia.
I miei furbi fratelli tacquero, non saprò mai se ne sapessero quanto me.
-ma no piccola- mi da un buffetto sulle guancia il commerciante
poi, rivolto ai miei – bene, auguri e a più tardi-
All'ora stabilita eccolo di nuovo.
Ci accomodiamo nel salotto e attendiamo
L'uomo, con l'imponenza di un onorevole al varo di una corazzata, “strucca il botton”e come prima ecco il formicaio impazzito e il gracchiare..
Mi porto le mani alle orecchie. Non ne posso più.
E poi dalla scatola viene fuori la magia, una magia in bianco e nero.
L'immagine fissa di un cielo leggermente nuvoloso prima, poi lo schermo si anima con la punta di un' antenna che,dalla parte bassa dello schermo, sale pian,pianino verso l'alto mostrando tutta la sua imponenza al suono di un inno rimbombante di elementi orchestrali ed accattivante quanto l'inno Nazionale. Una signorina a mezzo busto, vestita, truccata e pettinata con sobria eleganza, dopo aver salutato, annuncia i programmi della serata indicando il pubblico al quale sono adatti.


























































































































2 commenti:

Enrico zio ha detto...

Ricordo ancora il primo televisore, la marca era "DuMont" ed era un coso enorme :-)
Felice giornata, un abbraccio
enrico

bianco su nero ha detto...

ciao Enrico.
Grazie d'esser passato a trovarmi.
Io non ricordo la marca del televisore, però come dici tu, era enorme...e quelle valvole...puff...come le lampadine
eheheh
un abbraccio natalizio