Secondo cap.
La lavandaia
“Appena terminato il
pranzo” aveva spiegato chiaramente mamma Vittoria, “farete un
riposino pomeridiano di due ore!”
“ma mamma sono troppe! I
nostri amici dormono solo un'oretta...!”
“Io penso a voi,
all'educazione dei miei figli, gli altri bambini hanno i loro
genitori!”
“dopo” proseguì la
donna con tono che non ammetteva obiezioni : “ fino alla chiusura
della scuola si studia e vi interrogherò tutti i pomeriggi!”
“ e a giocare?” la
interruppe Piero
“ avrete un'oretta dopo le sei! ... tanto
le giornate sono lunghe. Terminati gli esami e visti i risultati
potrete giocare dalla cinque fino quando non rientrerà il babbo
dall'officina!!”Piero : “perchè non possiamo giocare anche adesso fino al rientro del babbo?”
“Perchè devo scaldare l'acqua e strigliarvi per benino dentro la tinozza, quando arriverà il babbo sarete già in pigiama...!”
“ah!” continuarono la tiritera i bambini “ poi si cena ,attenti a non sporcarci e subito a nanna...!”
“certo, domani si va a
scuola riposati e freschi...punto e basta !” concluse la donna
riprendendo fiato come se, invece di un discorso, avesse fatto una
maratona.
Non molto entusiasti i
bambini acconsentirono. Non avevano altra scelta.
La mamma terminò di
sistemare nell'armadio i panni che zia Maria Santa aveva riportato
indietro, dopo averli lavati al fiume e stirati con i ferri da stiro
riscaldati sul fuoco, nella sua modesta casa.
Zia Maria Santa , quando
riportava i panni lavati e stirati che mamma Vittoria gli aveva
affidati ,si tratteneva sempre un po' per riposare e chiacchierare
davanti ad un caffè che le veniva offerto.
Era una povera vedova,
analfabeta e con due figli. Spesso i ragazzi seguivano la mamma
aiutandola a scrivere in un foglietto il nome della signora e il
numero dei panni che tale signora le affidava.
Lavare i panni al fiume
era l'onesto lavoro che le garantiva cibo e sopravvivenza per lei e i
suoi amati figli. La lavandaia abitava in un'unica camera nel
quartiere antico fatto di case basse molto simili a grotta che ad
abitazioni.
Per accedere alla sua vi
era un gradino consumato dalle pedate. Appena entrati occorrevano dei
minuti perchè gli occhi si abituassero al buio. Nella grotta non vi
erano finestre e nemmeno corrente elettrica.
L'occhio, una volta
abituato, scorgeva sullo sfondo un letto grande senza testata ma
rivestito di lenzuola e coperte che profumavano di lavanda selvatica.
A sinistra del letto vi era un tavolo, quattro sedie impagliate e
dietro la porta d'ingresso priva di serratura, vi era una cucina a
legna sia per cucinare che per riscaldare la camera e i due ferri da
stiro con i quali la donna stirava i panni delle signore. Mentre con
uno stirava l'altro veniva riscaldato sulla piastra della cucina.
Alla destra , poco distante dal letto, una modesta tenda separava i
servizi : tre vasi da notte sistemati su tre pezzi di tronchi di
legno , ciascuno ricoperto da un sacco di juta, onde evitare la
fuoriuscita di cattivi odori. In un angolo un vecchio contenitore
con coperchio , una volta destinato all'acqua per la cucina, fungeva
da bugliolo. Mamma e figli vi rovesciavano il contenuto dei vasi e
l'acqua del catino, poggiato su una vecchia sedia, dove si lavavano.
Poi a sera inoltrata , la donna svuotava il bugliolo in una griglia
di raccolta di acque, poco distante dalla dimora. Completava
l'arredamento un armadio a tre ante con in mezzo un avanzo
incerottato di specchio. Ogni anta aveva una funzione specifica.
Nella prima la federa bianca con il pane , le deliziose marmellate
fate con le sue mani e provviste donate dalla generosità delle
famiglie a cui prestava servizio con impegno.
Nella parte centrale
dell'armadio, vi era tutto il modesto, rattoppato corredo della
donna, i vestiti della famiglia. La terza anta conteneva tutto
l'apparato da cucina.
L'ordine regnava
profumando di onestà e pulito
Zia Maria Santa era la
bontà personificata.
Molto affezionata a
Signora Vittoria e ai suoi figli, aveva trovato in loro quel rispetto
che nonostante la sua umile condizione meritava, ma spesso non
trovava.
Anche quel dopo pranzo era
presente quando mamma Vittoria dettava ordini ai suoi.
Zia Maria Santa provò ad
intervenire
“Signora Vittoria, le
dia più tempo per giocare soprattutto Tea, lei non ha esami!”
“ no, no Maria!”
rispose la mamma “ anche Tea eseguirà le consegne , non si muore,
in fondo si tratta solo di due settimane!”
“allora, signora
Vittoria, oggi la posso portare con me? Non sarebbe la prima volta!”
propose la donna con un
sorriso che avrebbe convinto anche un sasso.
Tea “ si, si ti prego
mamma, mandami con zia Maria Santa...farò da brava!”
“basta così!”
interruppe la mamma, poi rivolta alla donna:
“ Maria oggi è il primo
giorno che mettiamo in pratica questo orario perciò Tea starà con i
fratelli. Sai benissimo che ti affido volentieri Tea perchè sei una
persona brava, affettuosa, pulita e a Tea piace tanto stare con te,
qualche volta ha dormito anche nel tuo lettone...!”
“è vero mamma! Si sta
tanto bene nel lettone di zia Maria Santa.”
“ Se farai la brava
bambina un'altra sera che zia Maria vorrà potrai andare a dormire da
lei...però oggi no!”
“Lo sai mamma che io da
zia Maria non ho paura?”
“perchè dovresti aver
paura? Chiese la madre
“ sai, a casa sua non
c'è serratura nella porta!!” rise davanti a un'attonita mamma
Vittoria
“come?”
“Ma si, zia Maria ci fa
dire il Rosario e le preghierine con la porta aperta per far entrare
la luce della luna, poi accende una candela e chiude la porta
fissandola con le sedie!”
“ ma dai sciocchina!
...su,su” invitò la mamma battendo le mani “pipì, lavarsi le
mani e riposino!”
4 commenti:
Ho letto anche il capitolo precedente e mi sembra di essere tornata indietro ai tempi di Don Camillo!
Non riesco a concepire una realtà così, troppo schematizzata in ruoli predefiniti e senza un reale dialogo fra figli e genitori...
però posso dirti che scrivi bene?
Aspetto il capitolo nuovo, un abbraccio!
oltre a scrivere ogni tanto vado a leggere anche i blog degli altri. Qualche volta mi dice bene altre volte mi dice male. Questa volta è andata bene! Blog interessante! Buon fine settimana lungo.Ciao!
ciao Melinda
sei fortunata ,tu appartieni alla generazione la cui libertà di "esistere" è passata sopra le nostre ribellioni, i nostri ideali di libertà di espressione, comunicazione,essere...ti abbraccio
grazie delle tue visite..smack e dei complimenti
Zed
grazie x la tua visita
buon fine settimana anche a te
passerò a trovarti.
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