L'aria
nel bosco era frizzantina.
Pizzicava
i nasi arrossandoli.
Tea,
Franco e Paolo seguivano il papà e la mamma che, avevano
raccomandato loro di stare vicini, di non allontanarsi.
I
bambini raccoglievano il materiale che la natura aveva scartato
depositandolo al suolo.
Per
ogni “pezzo” raccolto ciascun bambino esprimeva la sua proposta
creative per il presepe.
Le
voci gioiose si accavallavano l'una sull'altra:
“ mamma,
papà guardate questo tronco ha la forma di una grezza grotta”
“ papà
ho trovato del muschio con i funghetti colorati!”
“ ecco
una piccola felce”..
“ il
corbezzolo !!!!!, prendiamone alcuni rametti con i loro frutti accesi
faranno colore nell'albero.!”
“ ho
trovato l'agrifoglio!!!!”
I
due genitori stavano attenti e raccomandavano ai figlioli di
rispettare la vita nel bosco.
Il
papà, per dare l'esempio, con una zappetta raccolse il muschio
con la zolla della terra, così fece per le felci.
Ognuno
metteva le “preziosità” nel proprio cestino e man mano che
questo si riempiva cresceva nei loro cuori la gioia del Natale.
Rientrati
a casa si dedicarono, dopo un frettoloso pranzo, alla preparazione
degli addobbi.
Sul
grande tavolo della sala, la mamma stese una cerata protettiva poi vi
mise sopra nastrini colorati, gomitoli di lana, mandarini, i frutti
del corbezzolo, caramelle, noci.
Tutta
la famiglia fu impegnata a colorare, legare frutti e caramelle per
formare ghirlande decorative, mentre, il papà e la mamma usavano le
forbici per ritagliare stelle, angioletti, casette, rametti di
agrifoglio.
Quando
fu tutto pronto cominciarono a preparare l'alberino.
Ogni
bimbo metteva qualcosa ascoltando anche le indicazioni dei genitori
sugli equilibri cromatici e di peso degli oggetti.
Intanto
nel caminetto la fiamma spandeva la sua luce ed il calore
incrementando i profumi boschivi Si respirava in quell'armonia il
messaggio del Natale.
Terminato
l'alberino il papà mise un filo di luci colorate, spense il
lampadario e accese le lucette colorate.
Un
“oohhhh!” di meraviglia fu la reazione dei bambini.
Franco
intonò “ tu scendi dalle stelle” e tutti lo seguirono come
facevano alla novena.
Riaccesa
la luce si dedicarono al presepe.
Il
papà tolse “le gambe” ad un vecchio tavolo e, depositato il
piano davanti all'alberino invitò i bambini a porgergli il materiale
boschivo.
Franco
appallottolò delle buste , dove il fornaio metteva il pane che
comprava la mamma, e preparò le montagne che sapevano di fragranza
di pane. Paolo si occupò di costruire ponticini con cortecce di
sughero e Tea, aiutata dalla mamma, sistemò le casette di Betlemme
in lontananza.
Paolo
fu incaricato, come accordi presi l'anno precedente, di preparare il
rifugio per la Sacra Famiglia.
Tutto
preso dall'onorevole impegno cercava, tra il materiale, pezzi di
sughero adatti che dessero l'impressione della grotta.
La
scelta gli creò delle difficoltà : i tronchetti esaminati, a suo
parere, non erano adatti.
“ questo
è troppo grande...questo piccolo...” commentava a voce alta.
alla
fine optò per adattarne uno ritoccandolo.
Lo
prese tra le due mani, sollevò un ginocchio e vi schiacciò sopra il
tronchetto spaccandolo in due parti.
Tutto
soddisfatto esclamò :
“ ce
l'ho fata, è proprio al punto giusto. .. Guardate dentro!!” disse
rivolto agli altri
“ sicuramente
prima era cavo e durante le piogge si è riempito di fango..”spiegò
il papà osservando dalla sua postazione.
“evviva
sembra proprio una grotta.....adesso tiro via questa radice che
fuoriesce....! continuò Paolo
toccando
una specie di stecco lungo e morbido che pendeva da uno dei due
pezzi.
“ Aspetta”
lo interruppe suo padre “ poggialo per terra! Che arrivo”
Paolo
sorpreso e un po' mortificato dal tono apprensivo della voce paterna
poggiò il tronchetto sul pavimento dove si trovava : accanto al
caminetto.
Tutta
la famiglia incuriosita si avvicinò.
La
radice si muoveva ondeggiando lentamente da destra verso sinistra.
“ non
è una radice” disse il papà
“ quel
tronco è la dimora invernale di un rettile in letargo,,,!”
“ papà
ma “la radice “ è la coda?” chiese Franco
“ papà,
al calore del camino potrebbe svegliarsi?” aggiunse eccitato
dall'esperienza Paolo
“ credo
di si !” rispose suo padre
L'urlo
della madre pose fine alla conversazione
“ portalo
viaaaa!....prendi la paletta e la scopa raccogli “quell'essere” e
riportalo nel bosco!”
Mentre
suo padre eseguiva ,Tea in piedi sulla sedia, dove aveva trovato
riparo lontana dalla coda minacciosa “ del mostro”, riuscì
finalmente a cacciare quell'urlo di terrore che le si era strozzato
in gola.
“ Amore
che c'è? Che ti succede?
Udì
, mentre due forti braccia la stringevano.
Dopo
qualche secondo Tea prese coscienza.
“ hai
fatto un brutto sogno ?” chiese sbaciucchiandola suo marito
“ oddio
non ci crederai!” rispose la donna “ ti ricordi il racconto che
ti feci tempo fa , quando mio fratello Paolo , la vigilia di Natale
svegliò “una bestiaccia” dal letargo?
Ho
rivissuto tutto nel sogno!”
E
ti sei spaventata ancora?” sorrise suo marito.
“ sai
nel sogno ero proprio io bambina, ho rivissuto intensamente, con la
stessa ingenuità, le emozioni della vigilia del Natale, il calore,
l'amore, la serenità della famiglia...Gesù Bambino come me !”
Si
sedette sul letto e piegata la testa sulle ginocchia si rilassò
coccolandosi in quell'infantile gioiosa attesa del Natale..che solo
un bambino sa cogliere.
La
radiosveglia si mise in funzione, suo marito si alzò per recarsi in
cucina e preparare il caffè.
Dalla
radio una voce metallica salutò:
“ buon
giorno, oggi sabato primo Dicembre
e
cominciò ad elencare i titoli delle notizie
- Disoccupati record : quasi 3 milioni
- La grande depressione : cresce solo il pessimismo
- Cortei di protesta : allarme del governo.
- Studenti in piazza, Roma blindata per i cortei
- A Gaza la tregua tiene, hamas canta vittoria
- Roma . Raid razzista contro il Tottenham
Tea
allungò un braccio e spense la radio.
“Signore
dove andremo?” pensò
Dal
cuore le salirono le parole di una canzoncina di Natale imparata a
scuola.
“ Ancora
una volta è Natale
insieme
aspettiamo Gesù
che
splendida notte d'amore
bisogna
pregare di più.
Ci
vogliono Fede e Speranza
promesse
di pace e bontà
per
rendere il mondo migliore
se
vuoi puoi provarci anche tu.
Dire
“ buon Natale”
no,
non basta più
ci
vuol tanto, tanto amore
tanta
gioia e carità e il Natale
ancor
più bello sarà.”
2 commenti:
Ciao Maria antonietta,
non puoi immaginare con quale sorpresa, dopo tentativi numerosi di comunicare, finiti con "commenti riservati ai membri del team" stamattina ho visto aprirsi questo modulo , finalmente!
Ora il mio tempo è scaduto e tornerò volentieri a leggere il racconto, fa piacere questa modo di avvicinarsi al Natale.
Un saluto affettuoso
Marilena
Maryyyyyyyyyyyyyyy
finalmente!!!!
cercando di migliorare i contatti avevo toccato il tastino sbagliato....adesso ho risistemato tutto.
bellissimo il tuo nuovo, ci passo volentieri
un abbraccio affettuoso
mariantonietta
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