Un amore spezzato
Tea si svegliò di soprassalto. I
primi raggi di sole sollevandosi da dietro la montagna ne arrossavano
la cresta.
La donna guardò la radio-sveglia.
Aveva dormito solamente un paio d'ore poi era crollata sotto il peso
di pensieri e ricordi che l'avevano tenuta a lungo sveglia.
Come fiume che, dopo aver superato
mille ostacoli, scorre serenamente nella valle verso la foce, ora
anche i ricordi di Tea, liberi da catene, scorrevano davanti ai suoi
occhi.
Erano trascorsi due anni da quando la
donna, non più giovanissima, aveva abbandonato l'amore di tutta una
vita. Con un taglio deciso gli aveva voltato le spalle senza una
parole, una spiegazione, un saluto,
Invano aveva cercato di scordarlo, di
cancellarlo dalla mente, dal cuore..ma lui era sempre presente in
ogni attimo del giorno e alla sera, calate le palpebre lo vedeva
svanire nella nebbia del sonno.
Chiuse gli occhi, per udire la sua voce
solleticarle le orecchie con bisbigli sensuali, le narici fremere al
ricordo del suo profumo, così particolare, forte, intenso che
sapeva di alghe e di macchia mediterranea. Il respiro, a volte,
leggero come zeffiro altre intenso come maestrale arrivava alla donna
come zaffate di onde delicate, tenere, lievi o forti e possenti a cui
si abbandonava in un desiderato vortice di giochi sempre più
intriganti e appaganti.
Infine la donna, si abbandonava tra le
sue braccia, lo sguardo perduto all'orizzonte dell'azzurro degli
occhi del suo amore.... ed era la pace, la pace in cui ritrovava se
stessa.
Il loro fu un amore a prima vista.
Si conoscevano sin da bambini.
Tea, esile, timida, lo aveva incontrato
un'estate. Lui scherzava sorrideva e nel sorriso rifletteva il sole
che si rispecchiava in lui
Grida e schiamazzi si spandevano
allegramente nell'aria, quasi, ad incoraggiare Tea a tuffarsi nel
gioco.
La bambina si avvicinò lentamente, lui
le accarezzò le manine e la portò tra gli altri bambini.
Lei lanciava la palla, lui la coglieva
con un tonfo e gliela rimandava sui piedini. Finchè presero
confidenza.
Saltellavano insieme, ridevano nel fare
le capriole. A volte lui era dispettoso. Faceva lo sgambetto e lei
cadeva. Rialzatasi, una lacrimante Tea, ritornava dalla sua mamma
gridando – sei monello non ti voglio più-
Altre volte distruggeva i lavoretti che
Tea pazientemente costruiva.
Ma poi facevano pace,
A lui confidava ogni suo più intimo
pensiero, immersa nell'immensità del suo amore ritrovava quiete per
il suo “essere”
Gli anni trascorsero in un baleno.
Poi, un giorno, come lampo a ciel
sereno, una notizia devastante.
Tea era ammalata. Ammalata di un morbo
che lentamente, inesorabilmente , avrebbe decretato la sua fine.
Impedita nei movimenti, non poteva
guidare la sua macchina. Imprigionata tra le pareti domestiche
iniziò un percorso di vita nuovo, lontano da tutti e dal suo amore.
Dopo due anni la voglia di lui, di
rivederlo, di sentirne il profumo, di toccarlo con le mani la prese
in una noiosa giornata di metà Settembre.
Telefonò ad un'amica, alla quale aveva
raccontato tutto e le chiese di ricondurla, per breve tempo dal suo
amore.
Salita sulla macchina di Patrizia,
tremava per l'emozione.
Dopo pochi chilometri Tea cominciò a
percepire quel profumo mai scordato. Chiuse gli occhi
Il cuore batteva forte nel petto
- ancora qualche minuto e t'incontrerò”
Dietro una curva lo vide.
Era sempre bello, era il suo amore...il
suo mare.
Scesa dalla macchina attraversò la
macchia mediterranea che precedeva la spiaggia, dove orme di gabbiani
avevano cancellato ogni traccia umana.
Arrivò alla battigia e a piedi scalzi
si avvicinò.
Ad occhi chiusi attese che l'onda
lambisse i suoi piedi.
Una folata di vento le bagnò il viso
di gocce salate e fu ancora amore.
.
4 commenti:
Chi ama il mare se lo porta nel cuore tutta la vita... Anche se la vita stessa spesso ti porta lontano da quell'amore... Bellissimo testo, mi ha riportato alla mente le emozioni che provo quando lascio la città per tornare nel mio paese di mare...
Un abbraccio
grazie Rossella
io vivo da sempre vicino al mare, lunghe passeggiate sulla battigia, nuotate.....i giochi a cavallo dell'onda...poi ...poi
non potendo più...scelsi di non vederlo nemmeno...dopo due anni sono ritornata da lui...almeno ne sento il profumo, i rumori, osservo le onde accavallarsi, giocare come allora e sto meglio
un abbraccio
mietta
E' sensazionale come una semplice, vasta distesa di acqua salata, possa suscitare la stessa grande emozione anche nel cuore di persone totalmente diverse le une dalle altre...
Comunque è un bellissimo racconto!
grazie Paola...non esiste un solo amore...ma gli amori soprattutto quelli xhe ci stanno attorno e formano gli attimi della nostra storia, la nostra vita.
un abbraccio
mietta
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