Un vecchio, sostenendosi ad un bastone,
raggrinzito come lui, si ferma accanto ad un ponte di legno che
unisce le due sponde di un fiume, per riposare un attimo.
E' un fresco mattino d'Estate.
L'uomo ha il viso sereno, rilassato
dalla passeggiata sull'argine del fiume tra i profumi intensi della
macchia mediterranea e della pace che, come un mantello, protegge
quell'angolo della natura.
Un leggero soffio di vento trascina con
sé un allegro chiacchiericcio di donne, risatine di giovani e
bambini. Da una stradina stretta tra muri a secco, infatti, si
sentono i passi delle lavandaie che arrivano come un gregge di
pecore. Il gruppo, spuntando dalla stradina, passa sotto il ponte per
fermarsi in uno spiazzo dove le pietre piatte per lavare i panni,
passate da madre in figlia, le attendono. Qualche mamma con in
braccio l'ultimo nato, tolta da sopra la testa la cesta con la roba
sporca, la svuota adagiando i panni sul pietrisco in riva al fiume.
Sistemata dentro la cesta una copertina la porta all'ombra di un
arbusto di lentisco per addormentare il piccolino al riparo dal sole,
dopo averlo allattato. Intanto, le più giovani, che hanno il compito
di raccogliere gli sterpi per accendere il fuoco e i ciocchi di legna
spessa per alimentare la fiamma, scherzano rincorrendosi scalzi
sull'erba. Le più anziane accendono il fuoco nello spiazzo dove, da
tempo, con i sassi è stato costruito un sostegno per poggiare il
calderone per scaldare l'acqua e ammorbidire lo sporco dei panni.
Sull'altra sponda del fiume, una giovane, seduta sopra un sasso,
tiene tra le mani una tavola dove ha preparato montagnette di colori.
Con un pennello li mischia per dare delicate pennellate sopra una
tela bianca dove dipinge i papaveri rossi che splendono tra il verde
dell'erba tenera, in uno spiazzo accanto al fiume. Il vecchio, dopo
essersi riposato, sale zoppicando sul ponte. Raimondina, così si
chiama la ragazza che sta dipingendo, vede il vecchio in difficoltà
e gli si avvicina: - Avete bisogno di aiuto?- chiede, con garbo,
tendendogli il braccio.
- Grazie, figliola!- risponde l'uomo
con un tono di voce serena, da saggio anziano : - io sono cieco ma
vedo meglio di chi ha occhi per vedere!-
La ragazza incuriosita: - scusate
brav'uomo! Ma com'è che voi vedete meglio di chi ha la vista?-
Il vecchio contento per l'attenzione
della giovane: - Figlia cara! io guardo, tutto ciò che mi sta
attorno, con i sentimenti.
- Non capisco, spiegatevi meglio!-
L'anziano:- Figliola, ti racconterò
qualcosa. Io non ho mai visto la forma del sole ma il suo calore mi
dilata il cuore di forti sentimenti d'amore. Mi ricorda l'amore della
mia mamma, degli amici che non ci sono più, l'amore di mia moglie.
Questi sentimenti mi consolano anche dopo il calar del sole.
Raimondina è colpita dalle parole del
vecchio:- Raccontate, raccontate ancora!- lo invita
- Ragazza mia te ne racconto un'altra.
Adesso noi ci troviamo sopra un ponte di legno, sotto scorre
tranquillo il fiume. Accanto piante, animali, vivono così come Dio
li ha creati, rispettosi del Suo ordine naturale. Gli occhi miei sono
spenti ma lo Spirito è attento nel percepire le sensazioni della
natura che è un libro aperto, ricco di conoscenze per chi ha voglia
di apprendere.
I suoni, gli odori che mutano ad ogni
stagione, donano alle Creature tutto ciò che occorre per onorare la
vita che Dio stesso ha voluto. Il mio cuore vede e si dilata di un
sentimento d'amore che solo Dio Padre sa far nascere. Non mi sento
più solo. Egli mi sta accanto, mi consola, allevia le mie pene ed io
mi disseto alle sue fonti, mi nutro dei suoi frutti. Sulla mia strada
vado sicuro anche se sono solo e i miei occhi sono spenti. Raimondina
ascolta silenziosa ed emozionata, ma non è ancora soddisfatta. Il
vecchio sembra capire, infatti, prosegue senza che lei lo chieda:-
Vedi figlia mia, prima che arrivassi qui ho ascoltato il fiume che,
sgorgando dalla montagna , saltellava sopra le rocce, felice di
correre nel letto della mamma, per stringersi a lei, come bimbo
appena partorito. Che può esserci di più bello del sentimento di
nascere, di respirare, di succhiare il latte dal seno materno,
d'esser figlio, frutto di una promessa d'amore?- Tace, non attende
alcuna risposta.
Il sole comincia a picchiare. L'uomo
sicuro di aver detto abbastanza accenna ad andar via ma Raimondina
desidera sapere ancora, ha in testa mille curiosità. Scusandosi per
il disturbo gli rivolge
un'ultima richiesta che le è sgorgata
dal cuore: - Dite, dite di me!-
L'uomo rimane per qualche secondo
silenzioso, dopo tranquillo:- la curiosità è donna e tu sei una
donna curiosa e attenta. Profumi di gioventù e allegria, i tuoi
sogni son colorati e sogni anche ad occhi aperti. Raimondina è
meravigliata. Il vecchio vede nel suo cuore meglio di lei che guarda
dalla trasparenza dei panni bianchi stesi al sole. L'uomo voltandosi
dalla parte del fiume dove le lavandaie attendono al bucato: - Sei
più fortunata di queste donne che hanno le mani solcate dal lavoro
nei campi, dall'acqua del fiume, dai sacrifici per vivere. Però,
nonostante tu sia nata benestante sei di buon cuore, umile e
generosa. L'ho capito quando mi hai teso il braccio...sono un
estraneo,anziano, vesto come un mendicante, eppure sei venuta
incontro per aiutarmi. Tace un attimo pensieroso, dopo con voce
emozionata:- I tuoi capelli sono lunghi, slegati e il vento li posa
sulle tue spalle come un velo da sposa, a me arriva il loro profumo
come onde marine. Sei innamorata perchè, in questo meraviglioso
paradiso dove abbondano i colori, tu hai dipinto solo papaveri rossi
come la passione. Raimondina meravigliata: - La vostra saggezza mi
lascia senza parole- poco dopo: -ma come è che voi cogliette il
movimento dei capelli e distinguete il profumo dei colori? Non
capisco! - Mia cara figliola! Sono cieco ma attento con tutti gli
altri sensi.- ricorda serenamente l'anziano. -I colori odorano
come tutte le cose. Il verde, secondo me, ha il profumo della
speranza. Ascolta bene! gli alberi che d'inverno sembravano morti a
Primavera si riempiono di nuove foglie, fiori e frutti; il pascolo si
ricopre d'erba e mandrie di animali si nutrono spandendo nell'aria
l'odore dell'erba che arriva fino al mio cuore insieme ai versi dei
cuccioli appena nati. Tutto profuma di rinnovata vita.
Il bianco per me, è la luce che
illumina la via dell'anima che ritorna a Dio, il nero è il dolore di
chi rimane. Per cambiare discorso, il giallo è il grano maturo che
profuma di pane caldo-. Il vecchio dopo un sospiro di pausa: - figlia
cara io parlo, parlo ma tu vorresti sapere del colore che ti sta a
cuore, il rosso, il colore che profuma d'amore. L'amore di due
innamorati è come una melodia che nasce serena come il sole tiepido
a Primavera, poi va in un crescendo, le note sollevandosi nell'aria
accendono i cuori di passione come fa il sole d'estate con i
papaveri-. Raimondina avvilita: - Io ho gli occhi per vedere e sono
cieca! Non ho mai provato sentimenti così forti, vorrei imparare e
osservare il mondo con i sentimenti come voi. Io non sono più sicura
nemmeno del mio cuore!-.
- Ragazza mia, puoi imparare ed anche
da sola. Chiudi gli occhi, scorda quel che conosci e ascolta il
cuore! - Detto questo, poggiandosi al bastone, il vecchio riprende il
suo andare. Raimondina stanca per le emozioni vissute si sposta sullo
spiazzo tra i papaveri, per riposare un po' e riordinare la
confusione nella testa. Chiusi gli occhi ha la percezione di un'
ombra che le si avvicina. E' Giovanni, il fidanzato, che sorridendo
la saluta, da sopra il ponte, con la mano. Quel sorriso profuma di
rosmarino, di macchia mediterranea, di erba, di fiori, di panni
bianchi stesi, di bambini che giocano, di neonati che succhiano il
latte materno, di luna, di stelle, di sole e di mare. Tutto quel che
Dio ha creato, con una nuova luce, le accende il cuore di rinnovati
sentimenti. Non li aveva mai provati così intensi. Lacrime di gioia,
come gocce di pioggia, scendono dagli occhi che continua a tenere
chiusi per non svegliarsi dall'incantesimo. Si specchia negli occhi
di Giovanni, azzurri e profondi come il mare, si vede come una stella
d'oro, la luna d'argento la culla, parole d'amore arrivano alle sue
orecchie, sono sospiri senza voce. Il respiro del suo amore
l'accarezza ed è l'emozione del fiume che si unisce con il mare, in
confusione di dolce e salato. Sono sentimenti, desideri nuovi che
arrivano come furia di maestrale. Due braccia la stringono.
Raimondina si sveglia dal sogno. Quell'abbraccio è vero, lo
riconosce, così l'abbraccia Giovanni, ma anche il respiro che,
accarezzandola muove i capelli è il suo.- Sto sognando, il mio amore
è sul continente per prestare il servizio militare!- pensa stordita
e confusa.
- Svegliati tesoro mio, il papavero ti
ha tramortita?- La voce è di lui, come le labbra che cercano le sue.
Ancora incredula solleva le palpebre, lo vede ed è come se fosse la
prima volta.
Dalla stradina chiusa tra due muri a
secco arriva il rumore del passo stanco del gruppo delle lavandaie
che rientra a casa con i panni asciugati che profumano di lavanda
selvatica. Il sole che sta tramontando arrossa la foce, dove il
fiume dilatandosi come rami d'albero in desio di fioritura si unisce
con il mare.
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