20 agosto, 2015

salve.....

Weeeeee
un abbraccio per farmi perdonare delle lunghe assenze.
Io continuo a scrivere ma ,soprattutto, in vernacolo....che non avevo mai padroneggiato perchè figlia di quel tempo storico nel quale si credette che parlare in vernacolo fosse una bassezza per "cafoni"
Adesso me ne sto appropiando
Praticamente studio il "gallurese" da antichi scritti e racconti tramandati...
Amo la mia Terra e amo la sua "lingua" sintetica ma carica di forti emozioni, significati nascosti.
Per quanto rallentata la mia espressione lirica e/o prosaica, non si è mai fermata la mia poliedrica creatività.
Bigiotteria ma anche....bambole, peluche....e..borsette












a presto..
mietta

3 commenti:

Fata Confetto ha detto...

Ciao Mietta,
il tuo interesse culturale e non solo per il vernacolo ti fa onore e merito. Non è una dimensione facile dell'espressione linguistica, qui siamo facilitati dalla somiglianza alla lingua madre, ma anch'io mi trovo in difficoltà e detesto tutti quelli che lo sfregiano pesantemente.
Mi fa piacere comunicarti che ho aperto un nuovo blog "i giorni di Santippe"

Naturalmente ti aspetto ( lo sto divulgando solo tra poche blogger di vecchia conoscenza) A presto
Marilena :-)

bianco su nero ha detto...

Cara, cara Marilena
un abbraccio...senza parole
mietta

Enrico zio ha detto...

È vero che ogni giorno leggiamo nefandezze di ogni tipo. Guerre, miseria, stupri, intere popolazioni costrette ad emigrare. Giustamente ci chiediamo dove andremo a finire. Pochi decenni fa i nostri genitori hanno vissuto le stesse tragedie che ora vivono le ondate di profughi in fuga dai loro Paesi. In Italia c’era la guerra, si soffriva la fame, intere comunità erano “sfollate” dalle loro case e c’erano violenze di ogni tipo su donne e dissidenti politici. L’uomo si crede intelligente ma è uno stupido animale che non impara nulla dal passato.
Buona giornata un abbraccio
enrico