Il mio spazio libero dove la fantasia e la realtà s'incrociano mescolando colori , profumi, sensazioni, fuori dallo spazio e dal tempo.
La fantasia e il tempo viaggiano insieme mescolando i colori
BENVENUTI NEL MIO BLOG...il mio diario di viaggio tra fantasia e realtà.
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Mariantonietta
poemetto...Elionora d'Arborea con traduzione
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22 agosto, 2017
Poesia....è fiesta
Sù e giù per la Rambla
va
la giostra umana....
....colorata allegria
di stravagante follia...
Ciascun si ferma
e getta la moneta
al "figurante"
che statuario aspetta.
La voglia ti prende
d'imitarlo,
tender la mano
cogliere il soldino,
con la gioiosa
complicità
di ritornar bambino.
Ispirato
segui le note di un tango
improvvisato, al volo....
....in te senti il gitano,
sorridi...
nella fiesta immerso
sfiori i passanti...
non sei più solo...
...un'armonica suona...
...al chiaror della luna,
rinasce la speme
nella buona fortuna.
Branco di malnati
dal demone
d'invidia plasmato
fiume di sangue
sulla rambla ha versato,
... movenze, sorrisi,
suoni, sogni colorati
ha spento.
L'ombra della morte
con ghigno cupo
ha vestito la "fiesta"
a lutto.
Ha spento le speranze
appena rinate
ma ..
..."la palma che sollevi
o Demone è già incenerita!
e dopo le mestizia,
sulla rambla,
...la speranza
riporterà la vita.!"
10 agosto, 2017
Racconto...La ceretta
E' un
caldo pomeriggio di Luglio.
Tea e Carla sono sedute all'ombra di un "sempreverde" che il
padre di Carla nonchè suocero di Tea, aveva piantato anni prima
proprio per godere dell'ombra sotto le sue fronde, in quei pomeriggi
estivi nei quali il sole spacca i sassi e rende immobile l'aria.
Le due
cognate ricamano il corredino per il bambino che aspetta Tea.
"
Che ne dici, andiamo alla cerimonia dell'ordinazione sacerdotale di
don Luca?"
chiede
Carla, giusto per conversare.
Tea è
quasi infastidita dalla domanda, che la costringe a concentrarsi
sulla risposta affermativa già data e della quale si è pentita.
Infatti
proprio quell'otto Luglio coincide con il primo dei giorni( 8-13 )
che il ginecologo
ha
stabilito di transito da un mese a quello successivo della
gravidanza, prevedendo il parto, negli stessi giorni, per Agosto.
Ogni
mese, in quel periodo, si sente stanca, depressa, nervosa. Con dei
lunghi mutismi evita quelli che sarebbero stati inutili scontri. Come
adesso.
-"
bè, anche se io non conosco Luca nè i familiari, abbiamo già
accordato !" - taglia corto la giovane che si ostina a
nascondere quello stato di debolezza e nervosismo.
-"perchè
ti sei pentita?" - chiede Carla cercando di provocare una
reazione di Tea che chiarisca il motivo per il quale , ogni tanto sua
cognata, cambia umore e si chiude a riccio.
Le due
giovani, ventidue anni ciascuna, erano amiche ancor prima d'esser
cognate.
Si
erano conosciute frequentando lo stesso gruppo cattolico "il
focolare".
Non
ricevendo risposta prosegue, con tono più morbido
-"
sai!, lo dico per te stessa, ti fa bene uscire, vedere gente...stai
troppo sola e silenziosa!...poi Luca è un grande amico di tuo
marito, hanno la stessa età e quando Mario era anche lui in
seminario, per tre anni sono stati compagni di classe. Poi ognuno ha
preso la sua strada, Luca quella del sacerdozio e Mario tra un mese
sarà padre!"
Tea si
ricompone.
"non
mi sono pentita...e...e...che..." Si ferma per contenere delle
stupide lacrime che vorrebbero spezzare argini costruiti con tanta
pazienza.
Carla
coglie l'attimo e continua per lei
"
è perche Mario è lontano??"
Tea
china la testa..
Carla
continua con voce serena-
-"Mario,
abbandonato il seminario perchè non aveva più la certezza che la
strada intrapresa fosse quella giusta, ha scelto un'altra scuola,
anche questa in un collegio retto dai padri Scolopi e rigido come un
seminario ma con un indirizzo nuovo che lo avrebbe portato a
veleggiare per i mari..."
Tea
ascolta ciò che già sa
Carla
-
-"
non sei l'unica moglie di un marittimo...anzi, devi essere orgogliosa
perchè Mario è un Direttore di macchina, un comandante in
seconda...fa un lavoro importante, di grande responsabilità che
dovrebbe riempire d'orgoglio qualsiasi donna....e poi tra un mese
verrà in licenza..."
"
si ma poi ripartirà!!!.."
"centrato"
pensa Carla
-"
lo hai sempre saputo che quella sarebbe stata la vostra vita e...poi
avete costruito sopra la nostra casa, babbo, mamma, fratelli e
sorelle non ti lasceremo mai sola, aspetteremo insieme il suo
ritorno!"...
Tea si
sente alleggerita, in fondo è proprio quello il magone che provoca
il disagio in quei giorni.
"vado
a prepararmi!" annuncia levandosi dalla sedia.
-"
ma è ancora presto!!!" esclama Carla " mancano quasi due
ore alla Messa dell' Ordinazione di Luca!"-
-"
Si, hai ragione ma...devo usare il rasoio sui peli delle gambe e con
questo pancione, non so quanto tempo c'impiegherò!"-
-"
no! " è incredula Carla -"perchè fai le gambe con il
rasoio?...ma no..aspetta...per questa occasione indossa il premaman
lungo così quando rientreremo sistemerò io i peli delle gambe con
la "ceretta", il rasoio va usato ogni pochi giorni..perciò
come potrai farlo quando andrai in ospedale per il parto?no, no..ci
penserò più tardi io e, per almeno un mese non avrai il pensiero di
quel problema così antiestetico.
-"Il
tuo discorso è convincente ma...io non ho fatto mai la ceretta alle
gambe e...poi attraverso i pori non vorrei introdurre miasmi chimici
che potrebbero far del male al bambino!"-
-"
ma no! vai tranquilla la ceretta la preparo io con zucchero,
limone...la faccio da anni per me e mia sorella...e i bulbi dei peli
si sono così indeboliti che la peluria rada viene via anche con la
pinzetta delle sopracciglia!" -
"
va bene!" E' entusiasta Tea.
Verso
le otto del pomeriggio il sole è ancora alto nel cielo quando,
terminata la cerimonia, fanno ritorno a casa.
Tea è
contenta d'esserci andata, ha conosciuto il neo Sacerdote, ha vissuto
un'emozione così intensa che le ha caricato l'animo di rinnovata
serenità.
Rientrati
a casa ha inizio "l'operazione ceretta"
Carla
preso un "tegamino" , mette dentro gli intrugli e, da
quella esperta che è, dosa le quantità ad occhio.
Un
delizioso profumo si espande per la cucina.
Tea è
già stesa sul divano del soggiorno. Carla taglia a strappo strisce
di vecchie lenzuola.
Entra
la mamma-suocera
-"
cosa stai facendo?" - chiede alla figlia, anche se
dall'"ambaradan" in giro ha intuito tutto.
-"
non fare la ceretta a Tea, non l'ha mai fatta e adesso non mi sembra
il momento giusto!"- continua, con tono preoccupato la
madre-suocera
-"
ma mamma, lo sai che si tratta d'ingredienti naturali..non è la
prima volta che la preparo e ne faccio uso.."-
-"
no, no, lasciatela fare, anche io penso che sia una cosa ben fatta!"-
Interviene con determinazione Tea pensando a quanto sia fastidioso
rasare le gambe un giorno si e l'altro quasi.
La
donna con un "arrangiatevi!" sibilato tra i denti, va a
sedersi al fresco del sempreverde.
Preso
un pennello spesso, Carla lo intinge nella poltiglia calda e cremosa
-"
senti Tea, io direi di cominciare dall'inguine, che è l'unica parte
che ti farà un pò male, così superata questa prima fase sarà
tutto più scorrevole dalle ginocchia in giù!"-
-"fai,fai
tranquilla !" risponde Tea rilassata.
Carla
spennella la ceretta calda e piccicosa dall'inguine fino alle
ginocchia e , visto che Tea non fa neanche una smorfia, spalma anche
le parti interne ed esterne delle cosce poi poggia sopra, le strisce
di tela, stirando e premendo bene con le dita perchè diventino un
tuttuno con la ceretta.
Ci
soffia sopra per raffreddare. Tea sente che il tutto si solidifica
astringendole la pelle.
Carla
strappa la prima striscia, quella più interna. Tea caccia un urlo.
Il
dolore ha fatto roteare il bambino almeno due volte per
trecentosessanta gradi...ed ora sta immobile, teso, dando la forma
aguzza della cima di una mantagna innevata, alla pancia della mamma.
Carla
è preoccupata ma sa che deve andare avanti, non vi è alternativa,
le strisce, diventate dura come le caramelle di zucchero fuso alla
fiamma, devono essere tolte.
Alla
terza striscia, Tea lacrima, il bambino ha scatti nervosi che le
provocano dolori lancinanti e ...perdite di sangue, constata
disperata Carla....
Chiama
sua madre
La
donna corre e...
-"disgraziata,
te lo avevo detto...adesso come si fa? " -
Visto
che le sue parole aumentano il panico tra le due giovani, la donna
con la saggezza della madre che ha partorito i figli in casa,
riprende la calma e il controllo della situazione. Rivolta a Carla-
"
bisogna togliere tutte queste strisce e croste di ceretta!"
ordina -"aiutati anche con dell'acqua calda, non la puoi
lasciare così....intanto io telefono all'ostetrica."-
In un
quarto d'ora Carla riesce a scrostare un bel pò di ceretta ma non
tutta.
Arriva
l'ostetrica, nel frattempo che visita Tea, la suocera racconta come è
avvenuto il fatto.
-"ha
il collo dell'utero rientrato e il parto aperto di tre centimetri
poichè è all'ottavo mese io direi che è il caso di portarla in
ospedale!" Afferma l'esperta.
Sono
le undici di notte quando Carla e l'ostetrica riescono a tirar via
anche l'ultima crosta.
Tea si
è calmata ma...ha la febbre.
La
suocera ha già preparato la valigetta con l'occorrente. Una
telefonata per confermare a sua sorella che è necessario
accompagnare la giovane in clinica.
Arriva
la zia con il figlio che ha una comodissima macchina. Dietro si
siedono la suocera, la zia e l'ostetrica, davanti il cugino autista
con accanto Tea.
Carla
rimane tristemente a ripulire il disastro.
Arrivata
alla clinica privata con un mese di anticipo sulla prenotazione, la
giovane è sistemata su una barella e di corsa in ambulatorio.
Un'altra ostetrica dopo averla visitata, esce lasciandola con due
infermiere. Tea ha sonno.
Le due
donne la tengono sveglia contro la sua volontà.
Arriva il primario, dopo averla visitata le fa una puntura e la
rimanda nella camera antecedente la sala parto. Tea occupa uno dei
cinque letti vuoti. Ha paura, non vuole stare sola. Si sente
abbandonata. Un mal di testa le impedisce di riordinare gli
avvenimenti. ...
Apre
gli occhi. Ha la sensazione d'aver dormito non sa per quanto tempo,
però ricorda tutto.
Si
apre la porta. La giovane riconosce il Primario ed un'assistente
ch'egli chiama signorina Nieddu.
Tea
trema, ha paura...non ha idea di quel che le sta capitando
Il
primario la osserva e con voce paterna
-"tranquilla
figliola, la signorina Nieddu compilerà la scheda con i tuoi dati
poi resterà con te!"
"
Grazie!" farfuglia con un filo di voce Tea.
Il
professore le prende una mano
"
quanti anni hai figlia mia?"
"ventidue!"
"
ventidue???? ma ne dimostri quindici!"
Tea
abozza un sorriso.
"Sei
sposata?"
"si
certo, da oltre un anno"
"ma
non ti ha accompagnata tuo marito in ospedale...ho letto la cartella
dell'accettazione..." chiede con un leggero imbarazzo l'uomo
"no,
mio marito non avrebbe mai potuto accompagnarmi!"
"figlia
mia, perchè? " - insiste il professore gettando uno sguardo di
complice intesa con la sig. Nieddu
"mio
marito è un ufficiale della marina mercantile e attualmente sta
navigando sulla tratta nord-europa/america"
Il
professore presa una sedia, si siede e con maggior imbarazzo
"figlia
mia, se tuo marito non c'è, chi ti ha violentata? dice scoprendola.
Tea
impiega qualche secondo a rispondere perchè guarda incredula le sue
cosce....strisce di varie tonalità di bluette e viola vanno
dilatando i confini per trasformarsi in chiazze ed ematomi.
"
oh Dio!!, ma che cosa va pensando professore...quella è la
cerettaaaaa!"
"la
ceretta???"
"
si professore oggi a mia cognata Carla....."
Gli
racconta tutta la storia
"il
professore si rilassa e portandosi le mani alla testa
"
stupide donne, soffrite per toglierci quel che più ci attrae!"
"Buona
notte figliola, quando è previsto l'arrivo del papà?"
"dovrebbe
sbarcare i primi giorni di Agosto
"allora goditi queste vacanze, qui siamo una famiglia, appena ti
rimetterai ti permetterò qualche passeggiata nel giardino, tanto il
bambino arriverà con il suo papà!"
"ma
professore, ci vuole tanto tempo? perchè non farmi rientrare a casa?
Uno
perchè potresti partorire per strada, due perchè tua cognata
farebbe in tempo a farti un'altra ceretta...non si sa mai!!"
07 agosto, 2017
Poesia...A monte del tempo
Tiepido dondolìo
d'onda materna
vagheggio
rimembrar
ombra
di remota tratta ...
..embrione
a monte del tempo.
Inerspicar nel buio
d'incerti sentieri
traccian
confuse orme...
Sorrisi colorati
d'illusioni...
e...
vago
stanco,
ferito
sulla dura terra,
tra scure pozze
ch'eran
rosate nuvole
d'ingannevoli sogni
illuminati
dalla luna.
E vado,
vado
curvo sotto il peso
di mattoni
per costruire muri
sulla sabbia
rubata dalle onde...
e
intanto
tramonta il sole.
Sull'ultimo sorriso
del giorno che muore ..
alita
l'onda materna...
...Eccola..
dondola lieve
leggera
...ma...
è già sera...
dolce sera
Scia di stelle
a monte del tempo.
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