03 agosto, 2016

Racconto...il primo giorno del mese

Racconto
Il primo giorno del mese

Abitare al numero civico successivo a quello dell'ufficio postale è uno spasso o un incubo, dipende dai punti di vista.
La notte che sta a cavallo tra l'ultimo giorno del mese uscente ed il primo del nuovo, il paese si mette in moto prima che il gallo canti.
E' il fatidico giorno delle pensioni.
Ospite vacanziera, a casa di Maria vi è la sorella Anna arrivata dal “Continente” insieme ai suoi figlioli.
Maria dopo cena avverte Anna che dovranno andare a letto presto.
I bambini protestano
- ma perchè zia?- Siamo in vacanza.- sbotta perplesso Fabio
Stasera nella piazzetta ci sarà la “sagra delle salsicce arrosto”
Anche Anna interviene sbigottita- quindici giorni di vacanza e si brucia una serata per dormire?
“Mia cara! Guarda che anche tu dovrai alzarti prestissimo perchè ti sei presa l'incarico-delega di ritirare la pensione di mamma!”
“ e che significa?-
“significa che anche tu dovrai competere per chi arriva primo alla porta dell'ufficio e ritirare per primo i soldi della pensione”
“ e se dovessi andare alle otto, alle undici o rimandare a domani cosa cambia??” chiede sempre più incuriosita Anna
“ nooo, a quale onta sottoporresti la mamma, arrivare tra gli ultimi allo sportello riscossione pensioni, sarebbe come ricevere l'avanzo, la raschiatura del fondo della padella!”
Le due sorelle scoppiano a ridere.
-Non capisco- riflette a voce alta Anna – da noi a Lodi, i vecchietti hanno la pensione accreditata sul conto corrente come previsto dalla normativa-
Maria motteggiando un anziano – io i soldi li voglio subito e in mano mia. Li devo vedere contare, dieci, venti, trenta...e poi gli spiccioli din din din...sul bancone, che me ne faccio di un foglio che mi dice che mi è stata accreditata la pensione, nelle tasche di chi è la mia pensione? E che è questo bancomat? Io non devo chiedere i miei soldi a questo signor bancomat...lui ha tutti i soldi ed io devo dire quanto mi occorre...no...no. ...poi lui conosce il mio nome mentre io lo devo chiamare con dei numeri!!!noooo..si faccia i fatti suoi....i soldi a lui proprio non glieli do...”calca il tono della voce
Le due sorelle ridono fino alle lacrime.
- va bene. Dice Anna – domattina sarò la prima ad arrivare. Ritirerò i soldi della pensione di mamma che profumeranno come il caffè appena aperto dall''involucro che protegge l'aroma della tostatura e glieli porterò esultando ...ecco il trofeo del primato, mamma sono arrivata uno..-
Maria – guarda negli occhi la sorella e con tono di sfida
- non ce la farai mai!-
- come no?-
- Perchè nessuno ha mai battuto Tore detto “ Spedy Gonzales” . Ha lui la palma del primato non è riuscito a levargliela nessuno.-
Ancora risate
- Facciamo così- propone con convinzione Anna
- prometto e dico che domattina arriverò io per prima, scommetto dieci euro!-
- qua la mano sorella!” Accetta Maria- domani vincerò dieci euro.-
Con questo patto le due sorelle si ritirano nelle proprie camere.
Anna quatta, quatta scende nel garage e tira fuori dalla macchina una seggiola da spiaggia e la mette accanto al portone.
- Domattina mi alzerò alle cinque, mi preparerò in silenzio e con la mia seggiola mi posterò davanti l'ufficio postale. Ora che aprano l'ufficio, l'attesa sarà lunga. ma aspetterò comodamente seduta.
Alle cinque si sveglia, una doccia veloce, indossato il vestito, con gli zoccoli in mano per non svegliare i dormienti, scende le scale, prende lo sgabello, apre il portone e...una folata di vento, sugli ottanta orari, la spinge indietro facendola franare col sedere per terra-
Anna si solleva e un “metroeuntappo” di vecchietto, strizzandole un occhio, – Primo!”- grida.
Anna gli si avvicina, senza volgergli uno sguardo, dignitosamente poggia dietro al detentore del primato lo sgabello, sta per sedersi quando sente Maria che affacciata alla finestra la guarda sorniona e ride, vorrebbe farle le boccacce ma un fulmina la sfiora e una vecchietta, sedendosi sul suo sgabello grida- “seconda”-.
Anna fungendo una calma che non ha – Signora mi scusi, lo sgabello è mio!”
“ lo sgabello era vuoto e solo, chi prima arriva prima si siede! Io sono la seconda...magari quando io entrerò in ufficio lei potrà occuparla!-
-Quindi io sarei la terza!
- se si sbriga a sollevare la mano e a dire...”
non riesce a concludere perchè -“ terzo” - grida un vecchietto brandendo in aria una robusta sedia da cucina.
Anna sconvolta, solleva il braccio e con un filo di voce sussurra – quarta- Poi per esser sicura si rivolge ai tre vecchietti che ignorandola stanno già a sparlare iniziando dalle cariche più alte del paese
- scusate, scusate- insiste
- dica signora!-
- Sono la quarta della fila vero?-
- Aspetti che contiamo!...primo compare Tore, seconda comare Lucia, terza comare Giovanna...e si siete la quarta signora – rispondono accavallando le parole della conta
- Grazie siete molto gentili- ironizza Anna
Compare Tore guardandola bene – Signora da dove venite?-
- Da Lodi -
Comare Lucia comodamente seduta, allunga le gambe sul gradino del portone dell'ufficio postale.
- Scusate se mi metto comoda, sapete devo sollevare le gambe per la circolazione del sangue, me lo ha detto il dottore...- poi cambiando tono di voce...- Signora...ma che cosa siete venuta a fare da Lodi?-
Anna – per portare lo sgabello a lei signora -
Maria, dalla finestra, ride – Ricordati che ho vinto dieci euro!!
Intanto i vecchietti, a voce bassa, si chiedono come e dove Anna abbia vinto quei soldi.






2 commenti:

Fata Confetto ha detto...

Uno spasso questo racconto, a suo modo molto... verista!:-D
Abbracci
Marilena

bianco su nero ha detto...

ciao Mary
naturalmente è il mio modo di vedere la realtà, realista- ironico
grazie cara
un abbraccio
Mietta