Finalmente
piove.
Una pioggerellina autunnale accarezza lievemente il terreno stremato da una lunga siccità.
Il clima è tiepido. Si intuisce che è Autunno dalla stradina collinare, che conduce alla mia casa, cosparsa di foglie secche. Abbandonato il giovanil vestito, tra le braccia del vento volteggiano un ultimo passionale valzer in attesa di ritornare nel ventre materno.
D'istinto scendo le scale per
recarmi nel giardino. Sono mesi che non piove. L'Estate prolungatasi
oltre il tempo, mi ha stancata.Una pioggerellina autunnale accarezza lievemente il terreno stremato da una lunga siccità.
Il clima è tiepido. Si intuisce che è Autunno dalla stradina collinare, che conduce alla mia casa, cosparsa di foglie secche. Abbandonato il giovanil vestito, tra le braccia del vento volteggiano un ultimo passionale valzer in attesa di ritornare nel ventre materno.
E
adesso piove.
La
mia parte infantile, pazzerella, sorda alla ragione mi spinge a
ripetere un'esperienza che mi concedevo da bambina. Voglio provare,
ancora, quell'emozione gioiosa, quell'armonioso equilibrio interno di
pace, serenità che trovavo sotto la pioggia e non sapevo spiegarmi
il perchè.
Nel
mio giardino, colorato come a primavera, i fiori ma anche il più
semplice ciuffo d'erba sono tesi verso il cielo.
Si
dissetano alla fonte Divina. Lungo i gambi scorrono le goccioline,
che cadendo sempre più fitte, raggiungono la Madre Terra.
Il
profumo materno inebria le mie narici.
Dalle
aride zolle si solleva una leggera coltre di vapore. Sono avvolta in
una nuvola.
Anche
io, come i fiori, ad occhi chiusi, tendo le braccia verso il cielo,
desiderosa di sensazioni che vanno oltre la fanghiglia corporea,
fuori dal tempo, più su, più su...nella luce oltre l'anima.
.La pioggia, così
carezzevole, mi dona ora come allora, la sua "essenza"
vitale.
Ed
è sempre una meravigliosa scoperta.