04 giugno, 2014

Via Petronia....fine

Cap. 6° Ricordi
Ora, nel tempo autunnale della vita, Tea sorseggiando il caffè dopo pranzo, propone spesso il gioco del - ti ricordi quando? -
- Quando pestavamo i tappi delle bottiglie di birra? -
- si!!, dopo aver tracciato, con il carbone, una linea retta per terra spingevamo con l'indice ed il pollice il tappo perchè raggiungesse la linea.
- E quando con un vecchio cucchiaio di rame avevamo scavato nel pezzetto di terreno antistante l'orto un cunicolo sinuoso dove facevano scorrere le biglie?
- ricordi le palline di terracotta?
- ahahah...come no? Quanto con Piero mi facevate i dispetti io ve le schiacciavo con i piedi -
- una volta ce lo siamo anche meritato!-
- grrrrr...quando avete coricato sulla griglia della raccolta delle acque la mia bambolina e ci avete fatto sopra la pipì...criminali!-
- però l'abbiamo pagata...quante botte il babbo e la mamma...e tu che strillavi come se ti avessimo uccisa...!-
- Ti ricordi il sabato sera dedicato al “lavaggio generale!”-
- Quasi una cerimonia d'immolazione sull'altare della pulizia.-
- Dai vasconi del cortile si raccoglievano secchi d'acqua per portarli nella cucina. Angelina coordinava i turni, altrimenti litigavamo perchè portare il secchio d'acqua era la parte più divertente del rito.
Riempito un “calderone” di metallo con la mamma lo sollevavano per metterlo sul fornello a scaldare l'acqua
Quando era calda al punto giusto, Angelina con una pentola la coglieva per versarla in una tinozza di terracotta smaltata di verde.
- Mamma Vittoria ci aggiungeva un pugno di semini simili al grano, non si era mai capito se fossero utili per la pelle o simboli anti-malocchio.-
Con te che eri la piccina di casa iniziava il rito strofinamento spugna e sapone “Palmolive”-
- e le prediche di mamma Vittoria?- “ maschiaccio!” guardati le ginocchia sbucciate....bla,bla,bla..dopo un po' non la sentivo più.-
-“ certo ,eri abbastanza brava a far orecchie da mercante!”-
-“ ma no, credo d'essere un'”assenteista” nata. Da sempre ho avuto la capacità di erigere un muro sordo, cieco, muto...isolante tra me ed una realtà noiosamente ripetitiva.-
-si,si...adesso fai la filosofa?...mamma diceva che facevi il maialino sordo!”-
Ridono
- Io ricordo che con le mani cercavo di acchiappare le bolle di sapone che sorridevano colorate dai raggi del sole.-
- Piero, però era il più fortunato, entrava per ultimo nella tinozza.-
ehi Tea guarda!” mi dicevi “ lui si frega anche le nostre bolle!”
- si!” rispondevo invidiosa ... oggi gliel'hai messa nell'acqua la coda della lucertola?”-
pag. 13
-“non ne ho presa, però gli ho messo una cimice puzzona!”-
-“ che schifooo!”-
-“non preoccuparti prima l'avevo schiacciata dentro un foglio di giornale...!”
Se lo sa la mamma?”- e si rideva come matti.
Via Petronia: una via lunga e larga, perpendicolare al corso, a quattro passi dalla piazza del mercato, brulicava di bambini. Le loro voci, grida, risate, mettevano allegria. Le case l'una di fronte all'altra, seppur scrostate emanavano calore di affetti condivisi, di parole scambiate, di mani tese, di buon vicinato ...e si..buon vicinato. Tutte le parole dette, tutti i dispetti scambiati nei momenti di tensione...svanivano di fronte a “un minimo bisogno” I bambini che nascostamente avevano continuato a frequentarsi, proseguivano il loro crescere alla luce del sole, sulla strada dove non passavano macchine ma qualche bicicletta e i carri dei venditori di acqua, di terraglia , l'arrotino e...Signor Filuccio con il carrettino dei gelati.
Via Petronia, maestra di vita, pensò Tea , chiudendo la porta dopo aver salutato Paolo che ritornava a quella Portotorres d'oggi, a lei così sconosciuta.




F I N E









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NON PUBBLICHERò INDIRIZZO





7 commenti:

Melinda Santilli ha detto...

Bello come finale, malinconico al punto giusto e per niente scontato, mi ha fatto un pò venire in mente la nostalgia stile Ragazzo della via Gluc (spero di averlo scritto giusto).
Un bacione

Enrico zio ha detto...

Mi è piaciuta questa tua opera. Buona giornata un abbraccio
enrico

bianco su nero ha detto...

grazie di cuore...

adriana ha detto...

bello il finale con un po' di nostalgia del tempo passato.

bianco su nero ha detto...

ehhhhhhhh! cara Adry
c'è un tempo per ogni cosa compreso quello ove predomina la "nostalgia" del tempo andato
grz x la tua visita...un abbraccio

Unknown ha detto...

Bello bello bello, nonna Bea si è ritrovata nel tuo racconto, bella anche la fine malinconica si addice al racconto.
Un abbraccio grande alla nonna bis e un saluto da nonna Bea.
Xavier :)

bianco su nero ha detto...

GRAZIE Cucciolo il tuo commento è un forte input.
Abbraccio coccoloso a te...e smack,smack...a nonna Bea