18 giugno, 2014

poesia Chiesette di Balai...in turritano ( portotorrese) con traduzione

Gesgiareddi di Barai ( Turritanu)

Sobbr'a una rocca
chi s'azza da lu mari
quattru muri di peddra,
una di bianca facciadda,
e in althu una grozi,
cussì li furistheri
cumprendini
chi sei una gesgiaredda.
Gesgiaredda
di li tre Coipi e Santi
di Barai.
D'ammacchiosu incantu
l'occi e li cori pieni
candu, imprubbisamenti,
appari dall'ondi.
Li fundamenti toi
cuàni grutti
custhodi,tisthimoni
di viriddai e conti tramandaddi.
Sei nadda innant'a
una Prisgioni
infusa di sangu
di Màsthiri Santi,
tusthuraddi e ischabbizzaddi
pà non avè abiuràddu
la Fedi i lu Deu Cristhianu.
Protu, preddi anzianu,
pridigava luVangelu
cun Zuniari diacunu
in Turris a Mont'Angellu,
pà cunvisthì agnoni
a lu pàschuru di Nosthru Signori.
Assusthaddu, pà la criscenti devozioni
a la nova Rerigioni,
l'imperadori Deuclezianu
bandiò pissighimentu
a cà cunvisthuddu a lu Deu Cristhianu.
Pà osdhini di lu Presidi Baibbaru
i li grutti di Barai imprisgiunaddi ,
non soru d'abiurà,
ma in Fedi di santiddai,
aisittavani d'esse ischabbizzaddi.
L'amori pà Deu, in luzi di siriniddai,
diffundiani Protu e Zuniari,
Bainzu, lu susdhaddu guasdhianu
s'inginucciò a chiss'amori Cristhianu
e non più paganu, libarò li prisgiuneri.
La nutizia chi era cundannaddu
a l'ischabbizzamentu
l'ippaglì lu ventu.
Protu e Zuniari presi da tuimmentu
furriaddi soni in un mamentu
a paddì la pena cù lu susdhaddu
a lu Cristhianesimu cunvisthuddu
Li tre cabbi, caggiuddi in mari,
piaddosa unda l'ha trasginaddi
arinendili pogu più luntani.
Tràmandani l'antighi conti,
cari a li Turritani,
chi innant'a la prisgioni
di Gavinu, Protu e Zuniari
fu frabbiggadda la geshiaredda di Barai
e, un di l'onda l'ha puggiaddi,
cun diricadda manu,
la pieddai di la poburu
ha priparaddu la gesgiaredda
di Barai luntanu.

Traduzione Chiesette di Balai

Sopra una roccia
che si erge dal mare
quattro muri di pietra,
una è la bianca facciata,
con sopra una croce
indica a chi t'ignora
che sei una chiesetta.
Chiesetta dei “tre Corpi dei Santi”
di Balai.
Di fascinoso incanto
colmi lo sguardo e i cuori
quando, all'improvviso,
dalle onde appari.
Il tuo basamento
nasconde delle grotte
testimoni e custodi
di racconti e verità tramandate.
Sei sorta sopra
una prigione
da sangue irrorata
dei Santi Martiri,
torturati e decapitati,
per non aver abiurato
di Dio, la Fede Cristiana.
Proto, sacerdote anziano,
predicava il Vangelo,
insieme al diacono Gianuario,
nella città di Turris
sul monte Angellum,
per convertire agnelli
ai pascoli erbosi del Signore.
Preoccupato
per la crescente devozione
verso la Nuova Religione,
l'Imperatore Diocleziano
editò un bando di persecuzione
per chi convertito al Cristianesimo.
Per ordine del suo rappresentante
di nome “Barbaro”,
furono arrestati e nelle grotte di Balai
imprigionati.
Essi non solo di abiurare
ma, in Fede di Santità, attendevano
d'esser decapitati.
L'Amore per Dio ,
come raggio di serenità
si effondeva da Proto e Gianuario.
Gavino, il soldato guardiano
s'inginocchiò a quel lume d'Amor Cristiano,
e abiurando gli Dei pagani
liberò i prigionieri.
La notizia della sua condanna
alla decapitazione,
in un momento,
la diffuse il vento.
Proto e Gianuario colti da tormento
ritornarono sui loro passi
per condividere la pena con il soldato
che al Cristianesimo avevano convertito.
Le tre teste caddero nel mare,
un'onda pietosa le trascinò
verso un arenile poco più lontano
Secondo detti tramandati dagli anziani,
e tanto amati dai Turritani,
dicono che sopra la prigione
di Gavino, Proto e Gianuario
fu eretta la chiesetta di Balai
e, dove l'onda ha arenato le teste
con delicata mano,
la pietà della popolazione
ha eretto la chiesetta di Balai lontano.



12 commenti:

MikiMoz ha detto...

Che dire, bei versi (in dialetto sono più "tosti").
Ho capito quasi tutto, ma comunque grazie per la traduzione^^

Moz-

Melinda Santilli ha detto...

Ciao Mietta, devo dire che non essendo credente le storie di questi santi le ho vissute come qualcosa di "mitologico" e quindi le ho inserite nel contesto del mare, dei ricordi perduti... una bellissima poesia!
Un abbraccio

Paola S. ha detto...

Bello, a me piacciono particolarmente i racconti di questo tipo, tra la favola e la realtà. Poi il dialetto, seppur diverso mi è risultato abbastanza comprensibile, anche se ammetto ho spiato per sicurezza :)
Un abbraccio :-)

bianco su nero ha detto...

ciao Moz
la tua costanza è commovente..grazie
un abbraccio

bianco su nero ha detto...

ciao Meli
sei fantastica...mi piace il tuo atteggiamento disponibile a letture che "non condividi" come pensiero ma come espressione artistica...giustamente interpretabile.
grande..un abbraccio

bianco su nero ha detto...

Ciao Stella
anche io adoro ascoltare le memorie degli anziani, perchè realtà e fantasia partoriscono delle leggende piacevoli all'ascolto.
un abbraccio

Unknown ha detto...

ciao nonna bis, questa poesia/racconto mi ha trascinato in due mondi: il primo più spirituale e anche se sono ateo, ho trovato il tuo modo di approcciarti alla fede davvero umile e sincero, hai saputo raccontarlo con una delicatezza e un linguaggio così semplice che mi ha regalato serenità, il secondo riguarda la tua terra, il tuo vivere il paese in cui sei nata, mi piace scoprirti attravero la tua lingua, leggerti nei tuoi racconti e nelle poesie, riesci ad arricchirmi.
Grazie per questo, mi aiuti ad essere migliore!
Un abbraccio
Xavier

TheSweetColours ha detto...

Ciao! Bel post! Volevo dirti che dopo molto tempo sono riuscita finalmente a pubblicare sul blog... Passa a dare un'occhiata se ti va!

bianco su nero ha detto...

Xav, il tuo commento mi riempie di quella serenità che si prova nel tendere una mano che dona e chiede...e..riceve una carezza d'amor scambievole..in questo mondo dominato dall'indifferenza verso l'altro...che importa se tu sei ateo...la mia religiosità è proiettata verso l'altro..animo sensibile...riesci a riconoscere le mie verità vissute ,che si celano nei miei stessi racconti..un abbraccio da nonna...smack.

bianco su nero ha detto...

ciao Sweet...arrivooo

Evanir ha detto...

Eu quisera alçar voo além dos altos montes
desvendar mistérios que se escondem nos horizontes.
Eu quisera apanhar o sol com a mão,
abraçá-lo e afagá-lo bem perto do coração.
Seu poema é belo demais
gostaria de enviar um premio para você ,
pois merece meu carinho e acima de tudo respeito.
evanir_garcia@hotmail.com
Ficarei muito feliz em enviar - lhe.
Uma abençoada semana beijos.
Evanir.

bianco su nero ha detto...

querida Evanir
obrigado pelas belas palavras que você me disse ... você tem um coração doce, bom ... Estou feliz de sua amizade
Meu e-mail tettasechi@libero.it
Eu o abraço
mariantonietta