13 maggio, 2014

Attimi...Riesce sempre a sorprendermi...

Tic,tic,tic
Di giorno non sento il concerto del ticchettio dell'orologio a parete e delle varie sveglie e svegliette sparse per casa.
Adesso  sento le varie tonalità del martellio dei secondi, che in corale sintonia battono il  tempo che scorre inesorabilmente.
Tic,TIC,tic,tic,Tic
Le guardo. Se avessero un'anima avrebbero tutte la stessa identica anima, se avessero pensieri avrebbero tutte gli stessi pensieri....tic,tic,tic...."manca un quarto alle quattro del mattino" tic,tic,TIC...la diversità tra loro sta solo nella parte esterna : forma, materiale, spessore...

Sono completamente sveglia.
Sono sveglia tra le sveglie...."oddio ho fatto la battuta!!" eppure sono triste.

Bum,bum,bum....tic,tic,tic.....anche il mio cuore batte a ritmo costante.
Anche io mi sento diversa dagli altri miei simili per forma, colore, dimensione..come le svegliette..se  in questo silenzio ci fossero con me altre persone potrei udire il bum,bum,bum dei cuori...solo nel silenzio,perchè se parlassimo si evidenzierebbero tante, differenti forme di espressione di pensiero fino al silenzioso vuoto del non-pensiero del "conformista". Il "diverso è soggetto capace di relazionare con se stesso e gli altri, con il proprio raziocinio, con l'essenza del proprio "io" poi vi è il gregge dei soggetti aggregati uniformati ad un modello standard che segue un percorso di vita già disegnato, il cui vero scopo è.....brucare l'erba.
Stare fuori dal gregge è un privilegio per chi ha il coraggio di esporre il  proprio "non essere" omologato al modello standard di comodo creato dal gregge che vive felice e contento nel gruppo così normale ove ognuno ha immolato sull'altare dell'esser accettato nel gruppo il suo vero essere.
Ha indossato una maschera per apparire quello che la gente vuole che sia, divenendo così, un estraneo a se stesso.

" si ma che ci incastra tutto questo con il dolore che ti porti dentro?"

Mi ritorna in mente la storiella del pesciolino che aveva le squame una di diverso colore dell'altra.
Nella comunità di pesci dove viveva era unico, un "diverso".
La copio dal mio amico Moz:

"Voi che leggete, questa storia che raccontano tutt'ora alle elementari, ve la ricordate? Dice così: Il pesciolino Arcobaleno è speciale e bellissimo. Gli incredibili poteri del generoso dio del mare infatti, assieme alla gentile intercessione degli scaricatori abusivi di sostanze inquinanti, lo riempiono di scaglie coloratissime e brillantissime, ma nonostante tale meraviglia, tutti lo pigliano per il culo: è diverso. Che fare allora per porre fine alle sevizie degli altri? Arcobaleno si cava le scaglie, una ad una e  poi le regala agli altri pesciolini. Ora tutti sono uguali, un pelo più fighi di prima dai, e lui non più diverso. Il bello è che non lo prendono più in giro! E tutti vivono felici e contenti."

Non lo avevo mai letto prima e come insegnante in pensione ,dopo 35 anni di lavoro, mi son sentita inorridire.
"però " mi sono detta " quella maestra non ha capito niente"
Nella sua classe aveva un alunno di colore. I compagni lo prendevano in giro perchè era diverso.
Penso: "sperava di insegnare ai bambini che tingendosi di nero si sarebbero sentiti gruppo?"
mi chiedo :"e se in classe ci fosse stato un bambino zoppo?
o cieco..."
Infatti l'indomani il bambino nero rientra a scuola felice:
"maestra adesso sono come tutti i miei compagni"
nel dirlo mostra una manciata di denti...

Il finale è grigissimo : amarsi ed accettarsi l'un l'altro nel rispetto delle " diversità"...dare a tutti l'opportunità di sviluppare il proprio "essere" rispettando il suo e l'altrui essere.
Questo è un moto vitale per me.

Sono le sei, 30 del mattino.
E' un pò che sono sveglia.
Perchè non ho chiuso occhio?
Perchè ho affrontato un argomento così serio?
Perchè sto male?
Perchè sono incapace di stare di fronte alla realtà, soprattutto se sono stata ferita...
"dai, tira fuori il rospo!" mi dico
"non ce la faccio...mi ha presa alla sprovvista!"
Scoppio a piangere. Finalmente....finalmente piango , piango tutto il dolore di cui sono capace...inaspettatamente è.... morta AMELIA...la mia amica...era più grande di me, non avevamo la stessa cultura, non guardavamo neppure gli stessi spettacoli alla tivù...uscivamo in gruppo tutti i pomeriggi
AMELIA...le passeggiate al mare
AMELIA... le battute, le barzellette,le risate...
AMELIA....AMELIA......la morte ....riesce sempre a sorprendermi con i suoi non-sense...con quel renderci tutti uguali: burattini senza fili, senza pensieri, odi, amori...senza maschera

21 commenti:

Paola S. ha detto...

E' un post molto bello, molto pieno, molto delicato e profondo. Intimo e ben scritto.
Dicono che quando si piange per qualcosa, alla fine si piange per tutte le cose sbagliate durante l'arco di tutta la vita. Non so se è così, ma fa strano quella sensazione che determinate situazioni ti lasciano addosso. Come un peso sulle spalle che passa e ritorna senza avvisaglie e che quando è calmo viene punzecchiato da eventi tristi e dolorosi.
Hai fatto bene a sfogarti, a volte va bene anche così: non si è più deboli, semmai al contrario. Si avverte di più la forza che c'è nel reggere certe notizie, come la morte di una cara amica.
Mi dispiace molto per la tua perdita, non ci sono parole più confortanti di altre, in questi casi. Ed io semplicemente ti abbraccio.

bianco su nero ha detto...

CARISSIMA, grazie
il mio monologo alla fine è stato come dici tu...sentivo forte il ticchettio dell'orologio e non il vento, perchè l'orologio segna il tempo che va per chi resta ,ad ogni ticchettio il rimpianto delle cose non dette...degli affetti perduti nel tempo...ti abbraccio

MikiMoz ha detto...

Comunque venendo al post, cara amica, la vedo esattamente come Stella Paola: sfogarsi fa bene e in un certo senso è liberatorio. Di dona la forza per andare avanti.

Mi dispiace molto per la tua perdita, ma so già che Amelia è sempre lì con te, nei tuoi dolci ricordi.

Un MegaAbbraccione.

P.s. quanto alla citazione, quel racconto non è mio ma di Cervello Bacato, che fu ospitato sul Moz o' Clock.
Ancora un abbraccione.

Moz-

bianco su nero ha detto...

Grazie Moz
sei attento e sensibile...come vedi non esiste un'età, la maturità...di fronte al dolore si sente il bisogno di gridarlo...un abbraccio
ps..apporterò la correzione appena potrò
un abbraccio
mietta

Melinda Santilli ha detto...

Ciao Mietta, dire che mi dispiace sarebbe un pò retorico e a me la retorica non piace.
La morte sta, esiste, che ci piaccia o no prima o poi ci tocca: io ho perso l'anno scorso un mio carissimo amico e so cosa stai passando.
Prenditi tempo, lascia perdere le sveglie, il ritmo, fregatene del gregge e anche di quello che ti dicono gli altri.
Vivi il tuo lutto e prenditi tempo.
Un abbraccio grande

Unknown ha detto...

Ci meravigliamo che il cuore continui a battere anche quando il dolore è così intenso da togliere il fiato e farci cadere in ginocchio.
Non si è mai pronti a perdere chi si ama e come perdersi in uno strano mondo intermedio dove il nulla è l'unico padrone.
A dicembre saranno tre anni che mio fratello non c'è più e ancora oggi non sono riuscito a elaborare completamente il lutto, la sua assenza si fa sentire sempre prepotentemente.
Al diavolo gli orologi, al diavolo chi dice "devi reagire", al diavolo chi vuole che si cancelli il dolore con un colpo di spugna.
Il dolore va vissuto tutto fino all'ultima amara goccia, va accettato e cullato come un bimbo piccolo, va ascoltato, senza fretta.
Vivi il tuo dolore, solo tu lo conosci e solo tu puoi tornare a guardare l'azzurro del cielo quando sarai "guarita"
Un abbraccio grande
Xavier

Nella Crosiglia ha detto...

Stento a parlare di queste cose Maria Antonietta mia e sai perchè..
ma ti stringo tanto forte a me fino a non farti respirare..ti sono più che vicina...
Vieni qui , ti prego!!!

Vivy ha detto...

Molto bella questa tua esternazione... la morte di qualcuno che ami è così dolorosa che la parola per esprimere ciò che si prova credo che non esista... però esiste Gesù, e questo per me è la Speranza e consolazione più grande. Lui ha vinto la morte e si passa da vita a vita, e mentre qui sopportiamo la mancanza di chi non c'è più, ci avviamo comunque verso di loro e questo mi fa sorgere un sorriso.
So che non è semplice... ti sono vicina, un grande immenso abbraccio ♥

adriana ha detto...

Il dolore per una persona perduta ci coglie sempre alla sprovvista ed è difficile tenerlo dentro di noi, la tua sensibilità però lo ha stemperato con un argomento molto difficile
un abbraccio

Vento di Passioni ha detto...

Buongiorno a te, bel post amica dolce..
Ancora Amelia.. mi viene da ripetere con te, è ancora lei che fino all'ultimo ti spinge ad una profonda analisi di te stessa,
scavi attraverso la psiche che giungere a ciò che provoca il tuo star male la tua insonnia,
il continuo ragionare sul diverso,(discorso interiore che equivale al mio).. è sempre lei!
Mi spiace e mi unisco al tuo dolore, ti sono vicina mia adorata.
il tuo affetto più caro è sempre accanto a te, e la morte che ci rende tutti uguali, in quanto riesce sempre a sorprendere ferocemente; a fare i conti con se stessi... è solo materia, per questo non vince difronte al sentimento terso e pulito... all'amore!
un'abbraccio Gabry

Unknown ha detto...

Ho letto tutte le meravigliose parole della poesia che hai dedicato alla tua famiglia nello slide show, mi hanno commosso. complimenti per i sentimenti espressi e per la bellezza delle immagini. Grazie per averlo condiviso con noi. Annunziata

bianco su nero ha detto...

Carissima MEL
i veri amici, virtuali o non, si vedono quando ti tendono una mano e aspettano che tu ti aggrappi per rialzarti.
grazie,grazie
le persone sono belle nell'animo
un abbraccio

bianco su nero ha detto...

Caro, Carissimo Xav
di fronte a te...il mio dolore diventa colpa...
sei grande, bello dentro...giovane virgulto che avanzi tra spine e rovi..
un abbraccio da nonna orgogliosa del nuovo nipotino seppur virtuale,
ti abbraccio con il cuore sollevato dai messaggi di affetto

bianco su nero ha detto...

Carissima Nella
grazie, da tempo mi segui, mi stai vicina attenta figliola,amica
grazie,grazie,grazie
un abbraccio

bianco su nero ha detto...

Vivy dolcissima
hai riassunto con tenera maestria il mio pensiero sulla vita e morte.
Amelia sorrideva sempre, bravissima nell'ironizzare ogni gesto,ogni fatto, raccontava aneddoti, barzellette...nel nostro gruppo era il motore dell'allegria...da lassù mi sta dicendo
" ne sto preparando un sacco ed una sporta per quando arriverai anche tu, tanto, per adesso mi corteggio San Pietro...mi terrò occupata mentre ti aspetto...fai con calma, io non ho fretta! e la vedo ridere e salutarmi...ciao Antonietta"
Lei mi chiamava così ...
un abbraccio grande,grande Vivy

bianco su nero ha detto...

Adriana
le grandi persone lo sono perchè dotate di immensa sensibilità...e ci sono..le ho trovate qui,in questo momento
grazie,grazie,grazie anima bella
un abbraccio

bianco su nero ha detto...
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bianco su nero ha detto...

Dolcissima Gabry
hai postato il tuo emozionante commento anche su FB.
Hai detto tutto, amica mia,
anche tu animo sensibile, da quando ti conosco, sempre presente con la tua dolcezza che rimi così bene.
un abbraccio Gabry..

bianco su nero ha detto...

Carissima Annunziata
benvenuta tra i miei amici
grazie per le tue parole
un abbraccio

Unknown ha detto...

Quando si perde un'amica, sembra che non esista più nulla, specie se molte cose si facevano assieme. Si litiga, si ride di una scemenza, si piange assieme. Quando una persona scende dal treno della vita prima di noi resta il rimpianto di non avere detto tutto.Lei ora è nel mondo della verità, lei sa e noi no. il tuo pensiero arriverà fino a lei, ne sono certa.Nunzia

bianco su nero ha detto...

un abbraccio di gratitudine...smack