04 marzo, 2014

Racconto : gli anni sessanta

“mio cuore”

“Piacere ed io sono Antonello, fratello della mamma nonché padrino della bambina!”
Si presentò così un giovane spuntato improvvisamente tra Maria e suo marito Nicola che, sulla porta di casa, ricevevano gli invitati per festeggiare il primo compleanno della loro bambina : Mara.
Tea era arrivata alla festa insieme a suo fratello Paolo neo fidanzato con Anna.
Sua madre aveva insistito perchè Tea, Paolo ed Anna rappresentassero a quell'invito i genitori che erano impediti da un precedente impegno.
Tea era nella sua cameretta , seduta alla scrivania , la testa china sui libri preparava gli orali per la maturità.
Udì la voce della mamma:
“Tea,Tea...dove sei?”
“ma mamma dove vuoi che sia? Sto qua a provocarmi crampi allo stomaco, così giusto per farmi del male!” rispose nervosetta la ragazza.
“ ma che modi sono questi?” intervenne stupita sua madre
“scusami mamma! sono stanca, annaspo in una marea di nozioni. Io odio la matematica, centoventi teorema studiati a memoria che si concludono tutti con una frase magica – come volevasi dimostrare- dimostrare che? Spiegatemelo?...se non capisco, io a memoria non ricordo nienteeee! “ scoppiò in lacrime .
Sua madre le si avvicinò :” senti piccola, è l'effetto stress! Hai un'ottima ammissione , sei soddisfatta degli scritti...”
“ma mamma lo capisci che sarò interrogata l'ultimo giorno?...lo capisci che le mie amiche hanno concluso e vanno tranquille al mare?” la interruppe con irruenza Tea
Sua madre l'abbracciò poi con tono comprensivo e rassicurante
“ Tea!, adesso chiudiamo i libri!” disse accompagnando al dire il fare “ adesso farai un bagno rilassante , ti darai un po' di trucco per far sparire il pallore e con Paolo ed Anna andrete al compleanno della figlia di Nicola!”
“ nooo, non chiedermi questo...ora potrei andare solo ad un funerale!” esagerò con convinzione la maturanda.
“ohhh... vengo anch'io?” canticchiò il tormentone di una canzone di moda, con l'intento di sdrammatizzare sua madre, mentre, sollevava la sua reticente figlia dalla sedia.
“Anche io ho vissuto l'ansia della maturità, credimi fra qualche anno, quando avrai superato alcuni esami all'università e nella vita sorriderai ricordando quest'ansia, questo primo impatto frontale con una realtà che non è ostile ma ti metterà sempre alla prova.
Il nostro crescere sta nell'affrontare la vita con serena obiettività e per stare serena devi osservare la tua situazione dall'esterno e convincerti che tutto si può affrontare e superare ,soprattutto, se sei circondata dagli affetti che a te non mancano.
Asciugando le lacrime sul viso morbido, che sapeva ancora di bambina, della sua figliola proseguì : “anche se nella commissione avrai di fronte degli sconosciuti alle tue spalle c'è la tua famiglia che tifa per te, ti ama, ha fiducia in te”
Tea abbracciò sua madre : “ grazie mamma! Mi sto comportando come una cretina!”
“ no piccola! È normale crescere...”

Arrivò Paolo insieme ad Anna:
“ Avanti secchiona!” prese tra le braccia la sua sorellina e sollevandola
“ andiamo a divertirci alla festa di una bimba che sputacchierà sulla torta per soffiare la candelina, leccherà il dito passato sulla panna, tra il sorriso compiaciuto dei genitori, l'applauso dei parenti...mmmmm che divertimento!!!”
“magari ti capiterà la fetta con la caccola più grossa? Porta bene sai! “
Rise suo fratello che avrebbe preferito fare una passeggiata con tramonto sul lungomare, abbracciato al suo amore.
“ma no!” aggiunse con fare serio Anna “ magari stasera conoscerai il tuo principe azzurro...sai le feste di primo compleanno sono le più adatte per questi incontri!”
“grrrrrrr” ringhiò Tea e preso un cuscino diede inizio alla solita battaglia.
Si preparò; l'entusiasmo e l'ottimismo avevano ripreso quota. Considerato che abbandonava per un paio d'ore la scrivania del suo patire, poteva farlo per qualcosa di meno noioso di una festa di compleanno, pensò la giovane.
Suonarono al portone della famiglia Budros e Nicola e Maria compiaciuti abbracciarono i giovani, complimentandosi con Paolo ed Anna per il fidanzamento e con Tea per il traguardo della maturità ….quando, con un saltello, si intromise il giovane che allungata la mano si presentò:
“ciao, io sono Antonello , fratello della mamma nonché padrino di Mara!”
“oddio ,che antipatico!!” pensò in cuor suo Tea , trattenendo la voglia di beffeggiarlo apertamente ,ma non con la mente “ zao,zono il fatello dea mamma e paino di Mara fe,fe,fe!”.
Questo pensiero fece spuntare un sorriso sulle sue labbra per cui Antonello si sentì invitato a proseguire rivolto a lei :
“ciao, bel sorriso, ti chiami?”
“ bel sorriso!” confermò stizzita Tea , mentre Maria li presentava:
“Antonello questi bei giovani sono i figli del cavalier Tosti , titolare della Ditta per cui lavora Nicola!!...accompagnali nel salone tra i giovani, così starete a vostro agio!”
Nel salone addobbato a festa erano disposti dei comodi divani, poltrone e sedie adatte per gruppi. L'angolo delle nonne e delle zie anziane, quello delle mamme con altri bimbi. Gli uomini avevano formato un gruppo in piedi davanti la finestra socchiusa dove confluivano, con le nuvole di fumo della sigaretta, i pensieri sul lavoro,la politica ed il pallone.
In fondo alla sala il gruppo dei giovani.
Antonello chiacchierando con Paolo ed Anna li accompagnò per presentarli ai giovani della famiglia.
Tea era stizzita dallo sguardo che il giovane le teneva incollato addosso.
Tutti ridevano ai suoi aneddoti e barzellette raccontate con maestria In breve il gruppo fu affiatato.
Tea non si divertiva, il suo pensiero fisso sugli esami era disturbato dal fare allegro degli altri,soprattutto di Antonello che teneva banco amalgamando il gruppo.
Ai giovani, dopo il taglio della torta, fu concesso di recarsi nella cantina per fare “quattro salti”.
Tea chiamò Paolo: “basta, andiamo via!!” gli propose
“ ma scherzi?” rispose il fratello “ si sta benissimo, sono proprio delle persone simpatiche e poi adesso andremo a ballare...chissà..Antonello è simpatico!” disse strizzando l'occhio complice a sua sorella.
Scansò abilmente la botta che gli arrivò
“ sei una strega, non troverai mai marito...!” tuonò Paolo pentendosi subito dinanzi alle lacrime apparse sugli occhi della sorella
“senti ,se lo desideri ti porto via, ma non è giusto che tu per una stupida interrogazione ti perda un momento di pausa gioiosamente rilassante!” La strinse a sé “ sei la mia unica, meravigliosa sorellina...”
Scesero nella cantina dove il gruppo era impegnato in uno scatenato twist.
Paolo spinse Tea accanto ad Anna e presero a ballare.
Antonello ronzava attorno a tutte le ragazze twistando abilmente dall'una all'altra.
Tea ballava accanto a suo fratello ed Anna. Colse alcune volte, lo sguardo sfuggevole di Antonello che non si avvicinò a lei.
Dopo il twist cominciarono i lenti.
Tea si sedette: le coppie si formarono velocemente ,segno che erano già accoppiate. Antonello invitò una delle sorelle di Nicola così che Tea si ritrovò a tappezzare la parete.
“Ma chi si crede di essere quello lì?antipatico di uno...brutto scemo...è andato ad invitare una donna sposata...”
Non completò il pensiero
“ma sei gelosa?” chiese a sé stessa “io? Di che? Di chi?” si rispose
Al secondo lento la giovane si diresse verso una finestra. Era stizzita, arrabbiata con tutto il mondo tratteneva a stento lacrime di umiliazione.
Desiderava “sparire” da quell'ambiente con la luce soffusa, attenuata come la musica, come i sospiri e i passi lenti delle coppie in leggere movenze su un unico mattone.
Tea udì un bisbigliato “ehi!” ed un lieve tocco dietro la spalla.
“ehi” ho recuperato un po' della tua simpatia?
Il volto di Antonello sovrastava il suo
Tea arrossì e farfugliando : “ma che dici ?” mentì “ ma se ci siamo appena conosciuti!”
“ si, ma sono partito con il piede sbagliato...”
Tea stava per replicare quando lui con un “sssssssss” le poggiò una carezza sulle labbra e guardandola negli occhi:
“ io non credo ai colpi di fulmine...però appena ti ho vista ...”
Fu interrotto dalla voce sensuale e carezzevole di Rita Pavone “mio cuore”
“vuoi ballare con me” sussurrò la voce roca di Antonello.
Non fecero molti passi, raggiunsero il primo mattone libero e con una tenera stretta, le braccia sicure, la voce carezzevole:
“ mi sono innamorato di te appena ti ho vista. Sapevo che eri bella ma sei di più. Sei dolce, timida e i tuoi occhi, lo sguardo....mi sono smarrito in te...ho desiderato fermare il tempo...volevo che tu mi notassi e così ho esagerato....ti ho dato un'immagine di quel che io non sono..intraprendente, sicuro, cretino....in realtà sono introverso e timido”
“ehh!” lo interruppe sollevando il viso Tea “ sei timido? Dai non farmi ridere!...e quelle barzellette a doppio senso che hai raccontato prima?”
“ah...ma allora ha funzionato? Mi hai notato?”
“si per la stupidite!” replicò con poca convinzione Tea.
Antonello la strinse soffocandole nell'orecchio un “ti amo” roco e sensuale.
Tea si abbandonò a quel nuovo sentimento.
L'esame fu superato e sistemato nei ricordi , l'amore no.











2 commenti:

Enrico zio ha detto...

Bello questo racconto, mi ha fatto ricordare le paure che mi attanagliavano agli esami.
Se ci fossero stati gli esami anche per passare dall'asilo alle elementari forse avrei temuto pure quelli . ahah
Buon fine settimana un abbraccio
enrico

bianco su nero ha detto...

grazie Enrico
gli esami mettono paura...ma poi la vita ti mette di fronte a così tanti "esami" x cui impari ad affrontarli con la forza dell'andare avanti...altrimenti sei perduto...complimenti per i tuoi post...grz x essere passato
b fine settimana anche a te
mariantonietta