25 febbraio, 2014

ATTIMI ...l'emozione non ha voce

Ho due figli maschi.
Il minore si è sposato giovanissimo.
Quattordici anni fa ,con il mio braccio stretto al suo , scendemmo le scale di casa per andare a prendere la sposa.
Mio figlio, giovane ufficiale della Marina Militare , aveva tra le mani due bouquet di roselline: uno per la sua sposa, l'altro per la  loro figlia.
La notte precedente avevo dato sfogo all'emozione con una silente alluvione di lacrime.
Ero felice???
Sicuramente si-
questa è la risposta con il senno del "poi", perchè oggi lui è felice, la sua felicità è la mia.

Ma quella vigilia di nozze ero felice?
" ero molto preoccupata!"
Lo vedevo ancora giocare, fare i compiti...aveva appena raggiunto la maturità, come uccellino ancora implume, lo vedevo volar fuori dal nido...ed era già padre.
Piansi mentre , inginocchiato sulla copertina del suo Battesimo , riceveva la nostra Benedizione.
Ad esser sincera io la scrissi ma durante la lettura si udì solo la voce del padre.

Il 22 febbraio scorso , stretta al braccio del mio figlio maggiore l'ho accompagnato per il matrimonio civile.
Stessa situazione : ha una figlia, convive da parecchi anni.
Quando qualcuno gli chiedeva " a quando le nozze?" non poteva neanche rispondere poichè veniva colto da un attacco di allergia pruriginoso.

La sera della vigilia è stata bellissima.
Tutta la famiglia riunita sul nostra letto: il mio figlio minore,la moglie e la figlia sedicenne, il figlio "sposino" ...mancavano solamente la sposina e la bimba.
Ero emozionata ? si tantissimo...felice? si tantissimo
perchè?
perchè si stava realizzando "qualcosa" che io desideravo ma non avevo mai chiesto.
Per me era una questione di ordine e correttezza verso la sua compagna che desiderava sposarsi.
Ho sempre lasciato loro libertà di scelta. Ho letto da sola la "benedizione dei genitori". La voce sicura, certa con un lieve incrinamento verso la fine.
Due figli, due emozioni differenti ma intense.

Amo molto i miei figli sono contenta d'aver rispettato la loro libertà di scelta...d'aver nascosto l'ansia, l'incertezza...perchè la vita gli appartiene...







18 febbraio, 2014

Attimi....Come un fantasma

Come un fantasma

Ieri sera ho vegliato.
Fingevo un sonno che non avevo.
Sapevo che “lui” sarebbe arrivato nel silenzio della notte.
Una sorpresa per chi lo avesse visto ma non per me che lo aspettavo.
Ho sentito i suoi passi lungo il viale. Non avevano l'elasticità di quando mi prese tra le braccia la prima volta e, guardandomi negli occhi, accecati dalla luce del sole nascente all'alba della vita, dopo una lunga nuotata , mi sussurrò: “come sei bella amore!”
Poi, vista la mia timida reazione predisposta al pianto: “ non piangere piccola starò per sempre con te, tu sarai parte di me, saremo un'unica cosa...insieme per sempre !
Così ci addormentammo intrecciati come arbusti nati da unico seme.
Uditi i suoi passi felpati mi sono alzata di corsa e prima che mi chiamasse, rivelando la sua nascosta identità alla vista altrui , ho aperto il portone. Per un attimo , i nostri occhi si sono frugati l'anima.
“ mihiiiii!” ho sussurrato sorpresa. Da un anno non lo osservavo così intensamente. Adesso, nel chiaror lunare lo vedevo nella sua completa nudità.
“sbam!” istintivamente gli chiudo la porta in faccia.
Consapevole del gesto spontaneo ma scorretto riapro il portoncino pronta a scusarmi e a farmi perdonare.
Lui perplesso mi guarda ,io scoppio a ridere : è buffissimo!!!.... ha la faccia piatta come un rappresentante che bussa di porta in porta chiedendo di poter entrare per una prova dimostrativa del suo prodotto.
“Dai tesoro entra!” gli sorrido
“uno dei tuoi scherzi di Carnevale eh? Mi chiede con il tono di chi è abituato ai miei gesti istintivi.
Con espressione paziente maturata nel tempo
“ non cambi mai!. .. “ mi dice “Da tempo camminiamo insieme e mentre io avanzo meditando tu rimani quella ragazzina vivace che mi chiedeva cose impossibili.”
Sorrido teneramente ricordando il tempo in cui gli chiedevo di andar veloce:
“sei troppo lento” lo redarguivo , scalpitando come puledra
“ calma!!” mi rispondeva lui “ segui il mio ritmo, non bruciar le tappe, ogni cosa a suo tempo.
Se mangerai i frutti prima che maturino non conoscerai il piacere di dissetarti alla dolcezza appagante del succo che, maturato al punto giusto, sarà nettare, ambrosia divina.
Il mio lui sorride pacatamente nel leggermi i pensieri
“ e adesso pretendi che io rallenti il mio andare....” mi dice “ ma io seguo il mio ritmo costante.
Mi sveglio , mi lavo , cambio abito, opero e mi addormento al momento giusto
Stizzita perchè ha sempre ragione mi viene un'idea per dimostrargli che a volte posso aver ragione anche io:
“dai,dai “ lo invito “entra, vieni in camera mia che ti do una ritoccata anti - age, ma vedi un po' “ gli tocco il volto con sguardo di rimprovero “ non vedi che ti casca l'intonaco...tò ,adesso pure i mattoni” aggiungo mentre fingo di raccogliere i pezzi da terra.
Lui mi guarda e mi lascia fare con atteggiamento paziente

04 febbraio, 2014

parure per sposa

Nel mio laboratorio di "arte povera" ho preparato una parure da sposa.
Materiale, perle piccole, perline avorio, minute perline oro, gancetti oro e..mani frme e .tantissims pazienza.


                              

Poesia...piove

Piove

Avaro chiaror lunare,
zoccolii sulla battigia
cavalcanti l'onda
al vento spumeggiante,
nasconde
Similari criniere bianche,
mandrie di cavalli
e cavalloni imbizzarriti
rabbia intrecciano
reclamando
in sonorità stridente,
virtù ancestrali smarrite.
Pioggia d'ira salata
invoca libertà
da purulente melma
ove giace la dignità.
A simil concerto dissonante
triste la luna volge
lo sguardo calante.





03 febbraio, 2014

Poesia..le cose non dette

Le cose mai dette

Legati ad un filo i sogni
delle ambizioni del domani,
sulla battigia affondati i calcagni
rinchiusi nell'animo gli affanni,
hai esternato volontà e sicurezza
per poter prendere le redini
della tua vita e darci certezza
del diritto che chiedevi
di allontanarti dal porto sicuro.
Piccola barchetta, del mare fonte di vita,
hai affrontato la quiete ma anche la tempesta.
Di tappa in tappa ti abbiamo seguito,
schivare rocce , sbatterci la prua, superar marosi
e se a qualche dubbio abbiam ceduto
giammai abbandonasti il tuo desio
nemmeno di fronte al nostalgico
richiamo del suolo natio.