15 dicembre, 2012

Racconto notturno di un'anima errante



Nel sonno , la donna sognava sereno.

Improvvisamente qualcuno le fece lo sgambetto facendola ruzzolare nel vuoto.
Ma che dico volare?', proprio  precipitare.
Si guardò attorno, cercando un angelo per appiglio, quando sentì due braccia tenerla e rallentare la "caduta in picchiata"

Il cuore le batteva come un rombante motore impegnato nelle 1000 miglia.
Calmatasi si voltò per ringraziare l'angelo e la vide : la strega, la str..za, anzi quella stregonza de ll'insonnia
" grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr!!" fece la donna
"ahahahahah" rise divertita l'insonnia, poggiandola con un tonfo, fuori dal sonno. La donna aggrappata al lenzuolo, che per fortuna la potè trattenere ancorata al letto per via dell'imbragatura degli elastici, si svegliò.
" ti prego" disse all'insonnia , sperando d'impietosirla" restituiscimi il sonno, riportami tra i colori arcobalenici del mio sogno. Se veglierò, con gli occhi sbarrati nel buio, domani sarò uno straccio!"
" moccio o vileda?" rise quella stregonza spiritosa.

Però quella notte l'insonnia, sentendosi sola e poco amata ,decise d'esser buona.
" senti!" propose alla donna " adesso chiudi i fanali , rilassati, ti condurrò in un luogo ove troverai il sonno. Non posso garantire un bel sogno colorato e arricchito da melodiosa base musicale....."
" grazie!" rispose la donna, per il sogno non preoccuparti adoro i film in bianco e nero privi di sonoro!"
"bene!!! chiudi gli occhi che si parte!"
La donna obbedì. Chiusi gli occhi e rilassata si sentì sollevare con sforzo e fatica. Viaggiavano rasando faticosamente il reale, finchè arrivarono nei pressi di un ovile.
L'insonnia poggiò la donna facendola accomodare su un sasso dalle
molle degrignanti.
Le mise in mano chilometri di carta igienica con su un elenco di nomi:
" Nerina, bianchina, scemina, dondolina....."
" scusa, che devo fare?" chiese la donna osservando il kilometrico rotolone a doppio stratto " Regina"
" non ti fidi di me?" chiese l'insonnia recuperando la sua espressione di stregonza
" ma certo, che devo fare?" chiese evitando d'irritare l'insonnia
" è semplice : dovrai chiamare per nome , ad una ad una le pecorelle , farai loro il bagnetto in questo catino, spazzolerai il pelo che ritorni candido come la neve, al montone limerai le corna, alle femminucce gli zoccoletti...sai!" aggiunse " tra poco sarà Natale e il loro maquillage sarà importante nel giorno della loro festa...dopo ti dedicherai a pelare queste patate....!"concluse indicando una montagna bitorzoluta...
" grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr....brutta stregonza!!! " pensò la donna.
L'insonnia la osservava, mentre la donna chiamata la prima pecorella
cominciò a lavarla....
L'incarico era pesante e noioso.
Ad un tratto,si accorse che l'insonnia si stava allontanando....aspettò in silenzio e, quando fu sicura, aprì il cancelletto dell'ovile e con un paio di fischi degni di un pastore in solitario errare, le fece scappare.
Sorridendo ritornò a saltellare tra le nuvole a caval dell'arcobaleno...perchè adesso si chiamano così la tastiera e i colori del P.C.
                                 

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