02 dicembre, 2012

Racconto: ancora una volta è Natale....fine

L'aria nel bosco era frizzantina.
Pizzicava i nasi arrossandoli.
Tea, Franco e Paolo seguivano il papà e la mamma che, avevano raccomandato loro di stare vicini, di non allontanarsi.
I bambini raccoglievano il materiale che la natura aveva scartato depositandolo al suolo.
Per ogni “pezzo” raccolto ciascun bambino esprimeva la sua proposta creative per il presepe.
Le voci gioiose si accavallavano l'una sull'altra:
mamma, papà guardate questo tronco ha la forma di una grezza grotta”
papà ho trovato del muschio con i funghetti colorati!”
ecco una piccola felce”..
il corbezzolo !!!!!, prendiamone alcuni rametti con i loro frutti accesi faranno colore nell'albero.!”
ho trovato l'agrifoglio!!!!”
I due genitori stavano attenti e raccomandavano ai figlioli di rispettare la vita nel bosco.
Il papà, per dare l'esempio, con una zappetta raccolse il muschio con la zolla della terra, così fece per le felci.
Ognuno metteva le “preziosità” nel proprio cestino e man mano che questo si riempiva cresceva nei loro cuori la gioia del Natale.
Rientrati a casa si dedicarono, dopo un frettoloso pranzo, alla preparazione degli addobbi.
Sul grande tavolo della sala, la mamma stese una cerata protettiva poi vi mise sopra nastrini colorati, gomitoli di lana, mandarini, i frutti del corbezzolo, caramelle, noci.
Tutta la famiglia fu impegnata a colorare, legare frutti e caramelle per formare ghirlande decorative, mentre, il papà e la mamma usavano le forbici per ritagliare stelle, angioletti, casette, rametti di agrifoglio.
Quando fu tutto pronto cominciarono a preparare l'alberino.
Ogni bimbo metteva qualcosa ascoltando anche le indicazioni dei genitori sugli equilibri cromatici e di peso degli oggetti.
Intanto nel caminetto la fiamma spandeva la sua luce ed il calore incrementando i profumi boschivi Si respirava in quell'armonia il messaggio del Natale.
Terminato l'alberino il papà mise un filo di luci colorate, spense il lampadario e accese le lucette colorate.
Un “oohhhh!” di meraviglia fu la reazione dei bambini.
Franco intonò “ tu scendi dalle stelle” e tutti lo seguirono come facevano alla novena.
Riaccesa la luce si dedicarono al presepe.
Il papà tolse “le gambe” ad un vecchio tavolo e, depositato il piano davanti all'alberino invitò i bambini a porgergli il materiale boschivo.
Franco appallottolò delle buste , dove il fornaio metteva il pane che comprava la mamma, e preparò le montagne che sapevano di fragranza di pane. Paolo si occupò di costruire ponticini con cortecce di sughero e Tea, aiutata dalla mamma, sistemò le casette di Betlemme in lontananza.
Paolo fu incaricato, come accordi presi l'anno precedente, di preparare il rifugio per la Sacra Famiglia.
Tutto preso dall'onorevole impegno cercava, tra il materiale, pezzi di sughero adatti che dessero l'impressione della grotta.
La scelta gli creò delle difficoltà : i tronchetti esaminati, a suo parere, non erano adatti.
questo è troppo grande...questo piccolo...” commentava a voce alta.
alla fine optò per adattarne uno ritoccandolo.
Lo prese tra le due mani, sollevò un ginocchio e vi schiacciò sopra il tronchetto spaccandolo in due parti.
Tutto soddisfatto esclamò :
ce l'ho fata, è proprio al punto giusto. .. Guardate dentro!!” disse rivolto agli altri
sicuramente prima era cavo e durante le piogge si è riempito di fango..”spiegò il papà osservando dalla sua postazione.
evviva sembra proprio una grotta.....adesso tiro via questa radice che fuoriesce....! continuò Paolo
toccando una specie di stecco lungo e morbido che pendeva da uno dei due pezzi.
Aspetta” lo interruppe suo padre “ poggialo per terra! Che arrivo”
Paolo sorpreso e un po' mortificato dal tono apprensivo della voce paterna poggiò il tronchetto sul pavimento dove si trovava : accanto al caminetto.
Tutta la famiglia incuriosita si avvicinò.
La radice si muoveva ondeggiando lentamente da destra verso sinistra.
non è una radice” disse il papà
quel tronco è la dimora invernale di un rettile in letargo,,,!”
papà ma “la radice “ è la coda?” chiese Franco
papà, al calore del camino potrebbe svegliarsi?” aggiunse eccitato dall'esperienza Paolo
credo di si !” rispose suo padre
L'urlo della madre pose fine alla conversazione
portalo viaaaa!....prendi la paletta e la scopa raccogli “quell'essere” e riportalo nel bosco!”
Mentre suo padre eseguiva ,Tea in piedi sulla sedia, dove aveva trovato riparo lontana dalla coda minacciosa “ del mostro”, riuscì finalmente a cacciare quell'urlo di terrore che le si era strozzato in gola.

Amore che c'è? Che ti succede?
Udì , mentre due forti braccia la stringevano.
Dopo qualche secondo Tea prese coscienza.
hai fatto un brutto sogno ?” chiese sbaciucchiandola suo marito
oddio non ci crederai!” rispose la donna “ ti ricordi il racconto che ti feci tempo fa , quando mio fratello Paolo , la vigilia di Natale svegliò “una bestiaccia” dal letargo?
Ho rivissuto tutto nel sogno!”
E ti sei spaventata ancora?” sorrise suo marito.
sai nel sogno ero proprio io bambina, ho rivissuto intensamente, con la stessa ingenuità, le emozioni della vigilia del Natale, il calore, l'amore, la serenità della famiglia...Gesù Bambino come me !”
Si sedette sul letto e piegata la testa sulle ginocchia si rilassò coccolandosi in quell'infantile gioiosa attesa del Natale..che solo un bambino sa cogliere.
La radiosveglia si mise in funzione, suo marito si alzò per recarsi in cucina e preparare il caffè.
Dalla radio una voce metallica salutò:
buon giorno, oggi sabato primo Dicembre

e cominciò ad elencare i titoli delle notizie
  • Disoccupati record : quasi 3 milioni
  • La grande depressione : cresce solo il pessimismo
  • Cortei di protesta : allarme del governo.
  • Studenti in piazza, Roma blindata per i cortei
  • A Gaza la tregua tiene, hamas canta vittoria
  • Roma . Raid razzista contro il Tottenham

Tea allungò un braccio e spense la radio.
Signore dove andremo?” pensò
Dal cuore le salirono le parole di una canzoncina di Natale imparata a scuola.

Ancora una volta è Natale
insieme aspettiamo Gesù
che splendida notte d'amore
bisogna pregare di più.

Ci vogliono Fede e Speranza
promesse di pace e bontà
per rendere il mondo migliore
se vuoi puoi provarci anche tu.

Dire “ buon Natale”
no, non basta più
ci vuol tanto, tanto amore
tanta gioia e carità e il Natale
ancor più bello sarà.”

                             

2 commenti:

Fata Confetto ha detto...

Ciao Maria antonietta,
non puoi immaginare con quale sorpresa, dopo tentativi numerosi di comunicare, finiti con "commenti riservati ai membri del team" stamattina ho visto aprirsi questo modulo , finalmente!
Ora il mio tempo è scaduto e tornerò volentieri a leggere il racconto, fa piacere questa modo di avvicinarsi al Natale.
Un saluto affettuoso
Marilena

bianco su nero ha detto...

Maryyyyyyyyyyyyyyy
finalmente!!!!
cercando di migliorare i contatti avevo toccato il tastino sbagliato....adesso ho risistemato tutto.
bellissimo il tuo nuovo, ci passo volentieri
un abbraccio affettuoso
mariantonietta