30 agosto, 2012

poesia....tradita da un tango...


La fisarmonica alitava
un tango
dai colori sfumati
dal tempo
attaccandosi,
con viva forza,
similare a marosi,
al groviglio di spine 
custodi
dei ricordi dolorosi.
La musica avanzava,
rivedevo mio padre,
di quel tango
appassionato spasimante,
andar via lentamente
in compagnia di un avido male,
lasciando dietro le mie spalle
una voragine, il vuoto,il dolo
l'insicurezza dell'abbandono.
I discorsi mai fatti,
le parole non dette,
i sentimenti non esternati
le “scusa” mai chieste
il cuore mi fan dolere.
“Babbo
sei partito
nel tempo in cui
la maternità,
rendendomi adulta,
aveva aperto in me
la consapevolezza
che le tue regole impositive
erano dettate dall'amor paterno
dalla tua bontà.
Marito, figli e nipoti
del mio viver
sono essenza
eppure,
con questo tango,
il cuore piange
i silenzi, i vuoti
della  prematura partenza.”

                                                    

2 commenti:

Fata Confetto ha detto...

Condivido il dolore per la perdita precoce del babbo ( io avevo circa 12 anni ) e quante cose si capiscono dopo, miste ai ricordi che si rinnovano in ogni momento:-))

bianco su nero ha detto...

:(....