12 luglio, 2012

Una storia senza tempo...terza parte



Ancora ricordi

Tania sentiva nel suo cuore saltellare la gioia.
Ancora un paio di giorni e avrebbe stretto al petto la sua figliola.
Aperte le finestre della sua modesta casa, nel borgo antico, prese a riassettarla.
Mentre passava da una camera all'altro, tirando a lucido ogni cosa, il fiume di ricordi continuò a scorrere nella sua mente.
Pochi giorni dopo la partenza di Giosuè, la giovane aveva portato al pascolo il piccolo gregge che il suo amore le aveva affidato
“curale per me!” le disse dandogli le carezze dell'addio.
“ lo farò, amore , la loro cura mi aiuterà a sopportare la tua lontananza, ti aspetteremo!”
“ritornerò, con il denaro guadagnato comprerò terreni e farò di te una signora!”
Promise il giovane allontanandosi con una sacca sulle spalle.
Quella mattina ,Tania, seduta sopra un sasso, suonava lo zufolo .Un malinconico suono sull'allegro belare delle pecorelle.
Improvvisamente senti qualcosa muoversi nel suo ventre.
All'inizio un colpetto, poi un movimento brusco.
Da qualche giorno non stava bene. Al mattino presto era colta da nausea, si sentiva stanca.
Collegò il malessere con la partenza di Giosuè.
Poi ricordò le cose che gli aveva insegnate il giovane e capì: “aspetto un figlio” si disse
pensando a quel sussidiario meraviglioso che era stata la natura.
Lo avevano sfogliato insieme osservando il comportamento degli animali , le trasformazioni delle piante, i semi ove Dio aveva riposto la vita, l'accoppiamento, la nascita, la crescita.
Aspettava il figlio di Giosuè. Fu la sua certezza.
L'incoscienza della sua giovane età le evitò paure, preoccupazioni.
Pensava alla gestazione e al parto delle caprette, delle pecorelle, delle cagnoline...............di tutti i mammiferi che facevano parte della sua vita.  Questo le dava sicurezza.
Si rasserenò e accarezzandosi il pancino sorrise
“ Dio mi aiuterà come fa con tutti i suoi figli e poi Giosuè ritornerà, sentirà il grido del mio cuore”
Decise di nascondere la gravidanza,  ancora per un po', alla sua nonna.
Intanto trascorrevano i giorni e con essi i mesi.
Tania infagottata nelle gonne enormi della nonna , non le confidò il suo segreto.
La vecchia si consumava colpita da un male incurabile.
Tania l'assistette , la sua forza stava nella speranza del rientro di Giosuè.
 - Erano trascorsi tre giorni dal funerale della vecchia.
Tania ,seduta sulla carrozza accanto al becchino, l'aveva accompagnata al cimitero.
Nessun paesano aveva assistito alle esequie. La vecchia conosceva le erbe e preparava decotti curativi ma, anche filtri per vari usi.
Molte “signore” e “gentiluomini”, all'imbrunire, si appressavano alla loro casetta per chiedere le misture della nonna, però se la incontravano non la salutavano.
La vecchia era considerata “una megera”.
Rientrata alla casetta, dopo il funerale in solitaria tristezza, Tania si era lasciata andare ad un pianto dirotto.
Il cielo piangeva con lei.
Un'accozzaglia di nuvole nere si scontrarono con tale ira che fulmini e tuoni scossero la casetta.
Tania sollevati i pugni al cielo gridò:
“Mi stai mettendo alla prova ma...ce la farò.................per mio figlio ce la farò!”
Asciugatasi le lacrime, riprese forza ricordandosi le ultime parole della vecchia:
“ piccola mia, quando non ci sarò più, sposta il mio lettino, al centro troverai un tappetto di canapone, sollevalo e tira la botola che troverai.
Usa quello che c'è dentro, ti aiuterà a sopravvivere fino a quando non troverai un lavoro. Dovrai per forza spostarti in paese.
Perdonami per le verità nascoste!”
Dopo tre giorni la giovane ricordò il messaggio.
Nonostante il pancione, spostò il lettino, trovò il tappetto ed aprì la botola .
Pensava che vi avrebbe trovato i famosi “filtri magici” ma eseguì ugualmente la consegna.
Aperta la botola vide un forziere di legno ,lo tirò di fuori e lo aprì.
Vide un paio di raffinate scarpine da neonata, una nobile camiciola, fasce con le iniziali, tutto ingiallito dal tempo. Dei ritratti di una dama bellissima e di un nobile. Vi erano, inoltre, delle lettere dal colore antico e sul fondo un cofanetto.
Apertolo la giovane trovò una catena d''oro con una “T” per ciondolo ed una pergamena arrotolata.
Il cuore batteva nel suo petto come tamburo alla festa.
La vecchia non era sua nonna.
La giovane era stata affidata a lei perchè nata da una relazione extraconiugale tra due nobili: contessa Eloise de La Roche e l'ambasciatore fiorentino conte Gagarot de La Gherardasca signore di d'Avalos
Le lettere erano state scritte dalla sua mamma che, chiedeva alla vecchia informazioni sulla sua figliola abbandonata.
La corrispondenza si interruppe alla morte della sua mamma. Tania aveva tre anni.
Emozionata si soffermò ad accarezzare le tracce del suo passato, quando fu colta dalle doglie.
Mise una coperta per terra , preparò delle pezze di lenzuola e bruciò nel fuoco la lama di un coltello.
Sapeva che avrebbe partorito tra acque e sangue e che avrebbe dovuto tagliare il cordone ombelicale. Così aveva visto in natura.
Sistematasi sulla coperta ebbe un breve travaglio.
Le sue tenere carni si aprirono facilmente sotto la spinta del bambino, anzi della bambina.
La chiamò Teresa come la vecchia e di cognome Enne..............senza padre.

                                               





2 commenti:

Fata Confetto ha detto...

Ciao Maria Antonietta, appena avrò un po' di tempo leggerò con piacere questo racconto che vai pubblicando. In questi giorni, con altre blogger, siamo state impegnate nella divulgazione dell'iniziativa per la sensibilizzazione sul disastro di Timbouctu, e,dopo la pubblicazione il 10 luglio di un post collettivo,si continua con la proposta di mettere un'immagine nella sidebar, in modo che vi rimanga, almeno finché, speriamo, questa dolorosa vicenda non avrà una soluzione accettabile,affinché la nostra iniziativa,
recepita da molti blogger, non resti il grido isolato di un giorno.
Per evidenziare la continuità con l'iniziativa precedente io ho usato come slogan il titolo del post.
In mancanza di altre idee o soluzioni personali, se vuoi puoi prelevare l'immagine e il testo da me.
Volendo si potrebbe collegare l'immagine all'URL di un testo,
ma anche la sola immagine può essere un richiamo utile allo scopo,
un piccolo contributo della blogsfera contro la distruzione di un patrimonio storico
e artistico che impoverisce tutta l'umanità.
Grazie per l'ascolto saluti cari Marilena

bianco su nero ha detto...

ciao Marilena
sono presa da vari incarichi, appena potrò mi documenterò per fare la mia parte
un abbraccio
Maria Antonietta