30 maggio, 2012

poesia....dolore


Non cantare
o Musa.
Non posso danzare
sulle note colorate
della tua musica
ancestrale.

Solo tristi parole
piange
il mio cuore.
Impotenti lacrime
cadono
su immagini
di distruzione.

Piove sul bagnato,
sulla povera gente
che vive
modicamente
del proprio lavoro,
sempre più spesso
del niente.


La natura
si ribella,
dice la “sua”
sulla superba
presunzione
umana
di dominare tutto
quel che in dono
ha avuto.

Sprecato l'arbitrio,
la ragione
ha perduto,
l'uomo,
in arrogante
presunzione
Divina superiorità.
Il vile denaro,
da quel Giuda
traditore,
idolo è divenuto
di appagante
fame di autorità.

Nel percorso
di dominio
legami di naturale
divino
valore
ha spezzato
dando inizio,
come un Caino,
al suo rovinoso
declino.
                                       

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